Truffe con il copy trading, allertata la Procura di Pordenone


PORDENONE – Investire in borsa é un’attivitá che contempla un’alta percentuale di rischio; d’altronde ogni forma di investimento, pur con gradazioni variabili, é per definizione aleatoria. Il trading on line, ossia la possibilitá di condurre questa pratica attraverso internet, ha moltiplicato esponenzialmente il numero degli investitori e al contempo ha riempito la platea degli stessi di piccoli risparmiatori che sovente non hanno le competenze professionali per muoversi in un ambiente tanto profittevole quanto pericoloso. Costoro pertanto si affidano il piú delle volte a intermediari finanziari o sedicenti esperti del settore. Ed é proprio qui che possono iniziare i guai. Il pericolo maggiore é di incorrere non in professionisti della finanza, ma in professionisti del raggiro, talmente bravi e seducenti da riuscire ad ingannare anche chi dispone di conoscenze e diligenza ben superiore a quella del buon padre di famiglia, figura di riferimento della giurisprudenza, che sta a indicare il soggetto dotato di intelletto, abilitá e qualitá morali nella media.

Queste societá, di solito unipersonali o Srl, propongono in molti casi il cosiddetto copy trading, ossia la possibilitá di copiare e replicare le operazioni che un loro bot (un apposito sofware), effettua nel mercato borsistico del forex (compravendita di valute differenti) su normali piattaforme di brokeraggio; il tutto a fronte di una provvigione sui guadagni che il risparmiatore riesce ad ottenere.

Le operazioni non sono quindi effettuate da un operatore di borsa in carne ed ossa, ma da un’intelligenza artificiale: un sistema che ormai va per la maggiore e che viene praticato anche da grandi e stimati gruppi finanziari e fondi di investimento.

Il problema nasce quando a proporlo sono, per l’appunto, societá, che promuovono i loro servizi con pubblicitá ingannevoli, fatte di grafici e prestazioni storiche completamente fasulle, o maliziose reticenze, tese a minimizzare all’estremo i rischi a cui il risparmiatore potrebbe andare incontro. Per contro i guadagni solitamente prospettati sono sicuramente allettanti, ma non cosí distanti dai rendimenti di un fondo comune di investimento un po’spinto. La verosimiglianza di quanto proposto é quindi alla base dell’efficacia seduttiva di queste societá, le quali non operano con campagne pubblicitarie martellanti, ma piuttosto con una azione di proselitismo discreta, non invadente, attuata con il passaparola, che inizia magari partendo dalla cerchia delle amicizie e frequentazioni personali del “responsabile commerciale”del sodalizio. Costui é abile ad infilare tra un argomento di conversazione e l’altro i risultati, certamente interessanti, del bot, sul quale lui stesso, a suo dire, a riversato l’ottanta per cento dei propri risparmi.

Lo scopo di queste piccole societá é quello di raccogliere investitori, disponibili a mettere denaro sui bot, di cui le societá stesse sono titolari, per lucrare sulle eventuali provvigioni, restando peró al riparo dal rischio di possibili tracolli o perdite. A rischiare infatti sono solo gli sprovveduti risparmiatori, attirati dai rendimenti verosimili ma fasulli dei bot.

I soci di queste associazioni del raggiro, dal canto loro, non investono sui propri bot, che fungono solo da specchietti per le allodole, o se lo fanno é solo per una minima parte o con veloci operazioni di bonifico e prelievo immediato per creare un estratto conto fittizio e far credere ai clienti risparmiatori di avere a loro volta investito ingenti quantitá di denaro. In pratica l’alea dell’operazione ricade solo sui risparmiatori, mentre loro sono pronti ad incassare le provvigioni, che solitamente si attestano sul 20 % dei guadagni lordi. Allo stesso tempo queste societá possono ottenere altri guadagni – questa volta in maniera del tutto lecita – mettendo a loro volta i propri denari su altri bot, di altre societá di maggiore e comprovata soliditá e affidabilitá, scelti con particolare cura e scrupolo grazie all’esperienza maturata nel settore, operando peró investimenti leggeri ed estremamente diversificati.

“Societá di questo tipo sono domiciliate anche nel territorio del Friuli Occidentale -spiega Francesco Silvestri, avvocato del Foro di Pordenone, che di recente ha presentato una denuncia querela per conto di un suo cliente, avente ad oggetto un caso di copy trading –  come dimostra il numero crescente di esposti indirizzati alla Procura di Pordenone per segnalare questo tipo di raggiri. Anche se non é solitamente configurabile il reato di truffa mancando l’elemento oggettivo dell’ingiusto guadagno come conseguenza diretta del danno cagionato ad altri, la pubblicitá ingannevole messa in atto da questi sodalizi sta creando un vero e proprio allarme sociale, portando un numero sempre maggiore di piccoli investitori a vedersi bruciare in poco tempo i propri risparmi a causa di un incauto affidamento”.





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