È tornata la Champions League. Il Real Madrid si porta a casa il primo round del derby europeo contro l’Atlético Madrid, ma lo fa soffrendo più del previsto. Il 2-1 del Santiago Bernabéu tiene in vantaggio la squadra di Carlo Ancelotti in vista del ritorno, in programma mercoledì 15 marzo al Wanda Metropolitano, dove i colchoneros venderanno cara la pelle. La partita sembra mettersi subito sui binari giusti per i merengues, che sbloccano il risultato al 4’ con Rodrygo, con uno splendido stop e tiro in velocità. Marchio di fabbrica. Il Real potrebbe raddoppiare poco dopo con Vinicius Jr., ma il suo tiro viene neutralizzato dal provvidenziale intervento di José Giménez. Da qui in poi, la gara cambia volto. I blancos rallentano il ritmo e, come spesso accade in stagione, si disuniscono lasciando troppo spazio agli avversari. L’Atléti, dopo un avvio difficile, prende coraggio e guadagna metri. Al 32’, la giocata che cambia il primo tempo: Julián Álvarez riceve sulla sinistra, si accentra e lascia partire un destro a giro spettacolare che si insacca sotto l’incrocio. Un capolavoro che riporta tutto in equilibrio. Nel finale di frazione, gli uomini di Diego Simeone dominano il campo, mostrando maggiore compattezza e organizzazione rispetto a un Real Madrid troppo fragile nelle transizioni.
La ripresa inizia sulla stessa linea: l’Atlético ha il controllo del gioco, i blancos soffrono. Ma proprio nel momento migliore dei colchoneros, il Real Madrid colpisce con una giocata individuale: Brahim Diaz si accende al 55’, salta Gimenez con una finta secca e infila il 2-1 con un rasoterra all’angolino. Un colpo pesantissimo inferto dall’ex Milan all’Atlético, che da quel momento fatica a reagire. Gli ultimi 30’ scorrono via con più nervosismo che occasioni da gol. Nel recupero, Kylian Mbappé spreca l’ultima opportunità della partita, sbagliando un assist facile per Vinicius, che manca il tris e lascia tutto aperto.
Se il Real ha dovuto sudare per portarsi a casa la vittoria, l’Arsenal ha vissuto una serata da sogno a Eindhoven, travolgendo il Psv con un incredibile 1-7 che potrebbe anche aver chiuso i giochi in anticipo. Un dominio totale, con gli uomini di Mikel Arteta che chiudono il discorso qualificazione già nel primo tempo: Jurriën Timber apre le danze al 18’, Ethan Nwaneri raddoppia al 21’, poi Mikel Merino cala il tris al 31’. Il Psv accorcia su rigore con Noa Lang al 43’, ma nella ripresa i Gunners dilagano. Martin Ødegaard segna al 47’, Leandro Trossard al 48’, ancora Ødegaard al 73’, prima del sigillo finale di Riccardo Calafiori all’85’. Il ritorno all’Emirates stadium potrebbe essere una pura formalità. Se non fosse che nella Champions League nulla è mai certo. Situazione completamente diversa a Dortmund, dove Borussia e Lille chiudono sull’1-1. I padroni di casa passano in vantaggio al 22’ con un colpo da biliardo di Karim Adeyemi, ma i francesi rispondono nella ripresa con Hákon Arnar Haraldsson, che al 68’ fredda il pubblico del Signal Iduna Park e lascia aperta la corsa ai Quarti di Finale. Colpo pesante anche dell’Aston Villa, che passa 3-1 in casa del Club Brugge grazie a due reti nel finale, facendo un passo avanti per la qualificazione. I belgi partono forte e creano diverse occasioni, ma non riescono a concretizzare. Gli inglesi, invece, si dimostrano letali sotto porta, lasciando ai padroni di casa poche speranze in vista del ritorno al Villa Park.
Intanto, cresce l’attesa per la sfida tra Feyenoord e Inter. Dopo aver eliminato il Milan ai playoff, gli olandesi sognano un’altra impresa, e il nuovo tecnico Robin Van Persie, alla sua prima avventura in Champions, carica l’ambiente: “È stata una settimana molto positiva, ho ottime sensazioni. L’Inter è una squadra solida, difende bene e sfrutta gli spazi con grande qualità. Ma giochiamo in casa, i nostri tifosi saranno il 12° uomo”. Dall’altra parte, Simone Inzaghi deve fare i conti con l’emergenza sugli esterni, dopo l’infortunio di Federico Dimarco. Ma non cerca scuse: “Abbiamo qualche difficoltà sulle fasce, ma i nostri principi di gioco restano gli stessi. Il Feyenoord è una squadra fisica e organizzata, dovremo fare una grande partita. Ricordo di aver giocato qui nel 2000 con la Lazio, so che è un ambiente molto caldo”. Il primo round sarà fondamentale per indirizzare la qualificazione. L’Inter parte da favorita, ma il Feyenoord ha già dimostrato di poter ribaltare i pronostici.
Aggiornato il 05 marzo 2025 alle ore 12:43
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