Farmaci, L’antibiotico-resistenza causa 12000 morti

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Stop al “fai da te” ma, avverte il presidente dell’Aifa Nisticò, “occorre incentivare la ricerca di nuovi farmaci antimicrobici capaci di aggirare le attuali resistenze”

(Foto Aifa/Sir)

In Italia usiamo troppi antibiotici e spesso li usiamo male facendo aumentare i batteri resistenti che ogni anno causano 12mila morti e una spesa di 2,4 miliardi al Servizio sanitario nazionale. Nei mesi invernali, in particolare, il consumo registra picchi anche del 40% facendo presumere un loro uso improprio contro virus influenzali e para-influenzali, rispetto ai quali sono inefficaci. A lanciare l’allarme è l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che questa mattina ha presentato a Roma il Rapporto nazionale 2025 “L’uso degli antibiotici in Italia”.

Consumi e uso inappropriato. Nel 2023, rivela il report, il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico, pubblico e privato, è stato infatti di 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, con un aumento del 5,4% rispetto al 2022 e una variazione ancor più elevata se si considerano solo gli antibiotici dispensati a livello territoriale (+6,3%). Quasi la metà della popolazione geriatrica ne fa uso almeno una volta l’anno con punte di oltre il 60% al Sud. Impennata di prescrizioni in età pediatrica ed anche in ambito ospedaliero, dove più che altrove circolano i batteri resistenti alle terapie antimicrobiche. Ma è allarme anche antiacidi per lo stomaco: alterando la flora batterica intestinale, spiega l’Agenzia, possono favorire la selezione di germi resistenti rischiando di “mietere ancora più vittime rispetto ai 12mila decessi stimati in Italia dall’Ecdc (Centro europeo per il controllo delle malattie, ndr)”.

Differenze territoriali. Anche nel 2023 si conferma una forte variabilità regionale, caratterizzata da consumi più elevati al Sud, con 18,9 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti acquistate in farmacia in regime di assistenza pubblica, contro 16,4 del Centro e le 12,4 del Nord. Maglia nera alla Campania con 20,5 dosi giornaliere ogni mille abitanti, seguita da Abruzzo (20,4) e Basilicata (19,7).

Pandemia silente.  “L’antibiotico-resistenza è una pandemia silente, che secondo le ultime stime dell’Ecdc provoca nel nostro Paese 12mila morti l’anno e impatta per 2,4 miliardi di costo annuo sul nostro Ssn, con 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di queste infezioni”, spiega il presidente dell’Aifa Robert Nisticò. Per questo “è necessario un approccio globale, che da un lato promuova un uso consapevole degli antibiotici, anche in ambito veterinario, e dall’altro rafforzi l’azione di prevenzione soprattutto in ambito ospedaliero, dove i batteri resistenti agli antibiotici sono ampiamente più diffusi”. Urgente “la ricerca di nuovi farmaci antimicrobici capaci di aggirare le attuali resistenze”.

Ruolo strategico dei vaccini. Punta sui vaccini Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali: “Vaccinandoci non andiamo incontro alle infezioni respiratorie, per le quali altrimenti si ricorre agli antibiotici, spesso in maniera erronea perché nella maggior parte dei casi sono infezioni virali”. “Solo la copertura universale con il vaccino antipneumococcico coniugato – avverte – potrebbe prevenire 11,4 milioni di giornate di terapia antibiotica all’anno nei bambini con meno di 5 anni. Una riduzione pari al 47% di antibiotici utilizzati per trattare le polmoniti da streptococco pneumoniae. E stesso discorso vale per la vaccinazione contro il rotarivirus o il virus respiratorio sinciziale”.

Antiacidi e fondi per la ricerca. Mette in guardia dall’uso eccessivo di antiacidi il direttore tecnico-scientifico di Aifa Pierluigi Russo: “Possono alterare la flora microbica intestinale, favorendo la selezione di germi multiresistenti, come il clostridium difficile. Per questo occorre contrastare l’uso fai da te o comunque inappropriato di questi farmaci”. L’Italia “ha destinato 21 milioni di euro a una partnership internazionale per lo sviluppo di nuovi antibiotici”, annuncia da parte sua Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento Prevenzione delle emergenze sanitarie e della ricerca del ministero della Salute. Inoltre, “la Legge di Bilancio 2025 ha previsto un fondo di 100 milioni di euro per incentivare lo sviluppo e l’accesso a nuovi antibiotici innovativi. Parallelamente, in collaborazione con Aifa, promuoviamo campagne di sensibilizzazione per un uso più responsabile di questi farmaci e rafforziamo le strategie di prevenzione delle infezioni ospedaliere”.

La App per un uso appropriato. Intanto arriva Firstline, la App a semaforo dell’Aifa, presentata questa mattina a Roma, con informazioni utili sul trattamento delle dieci più comuni infezioni tra adulti e bambini – i virus o i batteri che le causano, i sintomi più frequenti, gli esami diagnostici consigliati e le terapie farmacologiche più appropriate, antibiotiche e non – scaricabile gratuitamente dagli store ufficiali di Google e Apple, ma anche dal sito www.firstline.org/aifa per la versione web. Uno strumento semplice e di agile consultazione, a disposizione dei medici, come supporto nella prescrizione antibiotica, ma consultabile anche dai cittadini. Obiettivo, scoraggiare l’uso “fai da te” e la chiara avvertenza di non assumere mai gli antibiotici senza prima aver consultato il medico.

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