VARESE – Il volto non è certo nuovo. Alberto Barcaro torna in consiglio provinciale, surroga di Pierluigi Gilli “decaduto” con la caduta di Saronno. E torna sotto il tetto della Provincia al Centro. Nulla di nuovo? Tutt’altro. Il gruppo nato civico in questi mesi ha subito una metamorfosi partitica diventando a trazione Forza Italia. Non solo. L’ex leghista torna a bordo senza deleghe (per il momento), ma in qualità di presidente della Commissione Affari Generali e Bilancio grazie a un accordo rosso – azzurro tra il Partito Democratico che avalla la proposta di… Forza Italia.
Barcaro, il “subentrante”, is back
Barcaro is back. Ritorna a Villa Recalcati (nel consiglio provinciale di oggi, martedì 4 marzo) come consigliere e, dopo nemmeno dieci minuti di consiglio, è già presidente. Di una commissione chiave dell’ente.
Un ritorno che – c’è chi fa notare – qualcuno ha cercato di far passare sotto tono. Non a parole dette in consiglio, ma a parole scritte sulla delibera. Anzi non scritte, in quanto leggendo il documento di surroga il nome dell’ex leghista non compare quasi mai a differenza di quello del surrogato. A partire dal titolo della delibera dove si legge quello di Gilli, mentre il cognome del neo consigliere è “censurato” ed è semplicemente il “subentrante”. Dettagli, dimenticanza, leggerezza. Che in politica però hanno il valore di una cartina tornasole.
A dare forza al ritorno del consigliere ci pensa il forzista Matteo Marchesi che lo propone come presidente della Commissione Affari Generali e Bilancio. Proposta che passa con l’astensione della Lega e di Lombardia Ideale. Non poteva essere altrimenti, visti i precedenti politici tra le parti. Vota a favore il Pd. E il gruppo che l’ha proposto (la Provincia al centro).
I problemi dell’Agenzia Formativa
Doppio punto all’Ordine del giorno per quanto riguarda l’Agenzia Formativa. Il primo sul contratto di servizio e il secondo su Bilancio di previsione 2025, Piano programma 2025 e Bilancio pluriennale 2025 e 2027. Anche se la discussione scivola sui 6 milioni e 500 mila euro di debito dell’ente formativo nei confronti di Villa Recalcati. Debito impropriamente definito “fuori bilancio”. In consiglio il direttore Giuseppe Cavallaro ha spiegato che Agenzia ha iniziato ad “asciugare” quel debito e continua a farlo anche se «occorre mettere nero su bianco un piano di rientro effettivo». E poi fa una disamina spietata e davvero preoccupante dove da un lato prospetta “tempi grami” per l’ente formatore, dall’altro fa appello alla politica che dovrebbe mettere in campo una visione strategica.
Ghiringhelli e gli interrogativi sull’Agenzia Formativa
E’ il leghista Sergio Ghiringhelli a fissare i paletti sul tema Agenzia Formativa. E lo fa con una serie di interrogativi. «A oggi ci sono collaboratori che non hanno firmato il contratto o che l’hanno firmato di recente per lavoro svolto nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2024?». Ancora: «Sappiamo che molti docenti lavorano emettendo fatture. Si stanno rispettando i tempi di pagamento oppure no?». Il terzo quesito: «I dipendenti della Provincia “distaccati” all’Agenzia. Qual è la soluzione dell’Ente? Provincia pianificherà il rientro di questi dipendenti?».
Magrini sull’Agenzia: «E’ tempo di prendere decisioni»
Sul percorso che adotterà Provincia sui 27 dipendenti ha risposto il presidente Marco Magrini: «Ho dato incarico al direttore di fare una serie di valutazioni, sulla base delle quali ci muoveremo. Ho dato come termine settembre 2025 per pianificare l’operazione rientro. Tra questi dipendenti ci sono anche amministrativi e con i sindacati valuteremo il da farsi sulla base delle competenze. In passato nessuno ha mai preso decisioni in tal senso, oggi invece è tempo di prenderle. Nel rispetto della tutela dei dipendenti».
Uscita da Fondazione Minoprio congelata
Fratelli d’Italia prova a congela la decisione di lasciare la Fondazione Minoprio. A chiedere il non il rinvio, ma la sospensiva del punto che prevede il recesso della Provincia, socio fondatore, è stato Marco Colombo, capogruppo del partito di Giorgia Meloni. Anticipato però dallo stesso presidente Marco Magrini che nemmeno lascia avanzare la proposta e ritira il punto all’odg. Risultato: la recessione verrà portata di nuovo in commissione prima di un’eventuale decisione. Punto ritirato all’unanimità.
provincia barcaro minoprio – MALPENSA24
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