Donna reggina di 27 anni trovata morta in casa nel Veronese: disposta l’autopsia #finsubito richiedi mutuo fino 100%

“Venite, la mia compagna si è impiccata nella doccia”. Così un quarantenne aveva avvisato i carabinieri domenica scorsa, ma la procura della Repubblica di Verona vuole fare chiarezza sulla morte di C.P., 27 anni, trovata morta nel bagno della sua abitazione a Caldiero, in provincia di Verona.

La giovane donna, originaria di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria, si era trasferita con la famiglia nel Veronese, dove vivono anche la madre, il padre e il fratello, che gestisce un’autofficina a Soave. Lascia una bambina di 5 anni.

La procura di Verona ha disposto approfondimenti sulla vicenda e ora indagano i carabinieri di Tregnago e del nucleo radiomobile di San Bonifacio (Verona), intervenuti domenica sul posto. Nell’abitazione hanno lavorato fino a tarda ora anche i tecnici del reparto investigazioni scientifiche, oltre al medico legale. Gli investigatori hanno già sentito alcune persone informate dei fatti.

Secondo quanto riporta l’Ansa, negli sviluppi degli accertamenti sarebbero emerse alcune incongruenze rispetto alla prima ricostruzione dei fatti, che, dopo il riserbo delle prime 36 ore, hanno indotto gli investigatori a non procedere solo sulla pista di un gesto estremo, ma valutando tutte le ipotesi, fino a quella dell’omicidio volontario. 

Il compagno è indagato in stato di libertà. In una nota, il procuratore capo Raffaele Tito, scrive ancora l’agenzia, ha precisato che “in considerazione di quanto acclarato dai preliminari accertamenti, dovendosi procedere a più approfondite indagini di tipo tecnico-scientifico, è stata disposta l’autopsia, e al fine di consentire al compagno della donna deceduta di poter esercitare tutte le garanzie di legge il medesimo è stato iscritto sul registro degli indagati per il delitto di omicidio volontario”.

La versione del suicidio non convince neanche la famiglia della ragazza 

“Mia figlia amava la vita. Non si sarebbe mai strozzata da sola, non lo avrebbe mai fatto. Aveva una bambina di 5 anni” dice a LaPresse la mamma di Cristina, Rosa Sainato. “Io non lo conoscevo, Cristina abitava con lui da due mesi. Ora aspettiamo l’esito dell’autopsia”, aggiunge la donna in merito ai rapporti tra i due.

Il commento del sindaco Ritorto 

 “La famiglia di Cristina si è trasferita in Veneto nel 2001, ma la tragedia della sua morte ha colpito la nostra comunità suscitando in noi sgomento. È una tragedia assurda” commenta il sindaco di Gioiosa Ionica, Luca Ritorto. “Il mio pensiero va alla famiglia – conclude – e il fatto che la vittima abbia una bambina di 5 anni aumenta il dolore”.