Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

i dati città per città


La desertificazione commerciale continua a rappresentare un elemento di depauperamento economico e sociale dei centri urbani. E anche la Sardegna è colpita in pieno dal fenomeno, che ha portato negli ultimi anni centinaia e centinaia di piccoli imprenditori del commercio a chiudere la propria attività.

L’allarme arriva da Confcommercio, che ha diffuso i risultati di una ricerca condotta in collaborazione con il Centro “Guglielmo Tagliacarne”.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Secondo lo studio, tra il 2012 e il 2024 in Italia «sono spariti in totale quasi 118mila negozi al dettaglio e 23mila attività di commercio ambulante». E, come detto, le serrate riguardano anche le città dell’Isola. Ecco i numeri, città per città:

  • A Cagliari, ad esempio, nel 2012 si contavano – tra quelle all’interno del centro storico e quelle all’esterno – 2.329 imprese di commercio al dettaglio (negozi di merce varia, abbigliamento, telecomunicazioni, prodotti per la casa, farmacie, banchi ambulanti ecc.), salite nel 2019 a 2.338. Nel 2024, invece, il loro numero è diminuito a 2.099.
  • Calo significativo anche a Sassari: nel 2012 in città erano presenti 1.391 imprese di commercio al dettaglio, scese a 1.192 nel 2019 e a 1.104 nel 2024.
  • A Carbonia le attività di commercio al dettaglio erano invece 332 nel 2012, 306 nel 2019, 272 lo scorso anno. 
  • E poi Nuoro: 509 nel 2012, 470 nel 2019, 421 nel 2024.
  • Ancora, Oristano: 536 nel 2012, 505 nel 2019, 375 lo scorso anno.
  • Olbia, pur facendo registrare un calo (682 imprese di commercio al dettaglio nel 2012, 696 nel 2019 e 658 nel 2024), è però la prima città della Sardegna e la terza in Italia per migliore “tenuta”, con una diminuzione di negozi pari a “solo” -8,6%.

Tra i settori merceologici, sottolinea lo studio di Confcommercio, nei centri storici si riducono soprattutto le attività tradizionali (carburanti -42,1%, libri e giocattoli -36,5%, mobili e ferramenta -34,8%, abbigliamento -26%).

Per contro, sia a livello nazionale sia in Sardegna, tengono e anzi aumentano di numero le attività di ristorazione, i bar e gli alberghi. A Cagliari, ad esempio, erano 1.107 nel 2012, 1.308 nel 2019 e nel 2024 sono arrivate a 1.348.

A Sassari invece alberghi, bar e ristoranti sono passati dai 660 del 2012 ai 705 del 2019 e ai 712 del 2024.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Trend confermato anche a Olbia, dove hotel e locali per la ristorazione erano 543 nel 2012, 631 nel 2019 e nel 2024 sono arrivati a quota 705.

Turismo e ristorazione a parte, «la desertificazione commerciale – tira le somme Confcommercio – continua però a rappresentare un elemento di depauperamento economico e sociale dei centri urbani, che, con la contestuale riduzione degli sportelli bancari, rischia di trasformarsi in un vero e proprio declino delle città. È un fenomeno che va contrastato con progetti di riqualificazione urbana per mantenere servizi, vivibilità, sicurezza e attrattività», conclude Confcommercio, che ha lanciato una serie di proposte con il progetto Cities, proprio con l’obiettivo di «rigenerare le città».

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita