Jesi / Restauro San Marco, affidate le indagini specialistiche sui decori

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Jesi – Prendono forma le fasi della progettazione del “Restauro e risanamento conservativo della Chiesa di San Marco a Jesi“, che era stata finanziata qualche mese fa grazie alla raccolta fondi promossa tra la cittadinanza, dall’Amministrazione comunale e dall’ex sindaco Vittorio Massaccesi. Crowfounding che aveva permesso di raggiungere la quota necessaria alla progettazione, pari a 20mila euro.

Il team di esperti di ingegneria e architettura che se ne sta occupando ha ritenuto necessario affidare alla ditta Art & Co di Ascoli Piceno «i servizi per l’esecuzione di indagini specialistiche sulle superfici decorate relative all’intervento di restauro», hanno spiegato gli uffici comunali, per un importo di circa 1.200 euro.

Le tappe della progettazione

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«Il 29 settembre scorso sono stati affidati i servizi ai tecnici di ingegneria e architettura per la progettazione di fattibilità tecnico-economica degli interventi di restauro e risanamento conservativo della chiesa di San Marco».

Leggi anche: Jesi Restauro San Marco, primo sopralluogo tecnico

A metà novembre scorso il primo sopralluogo alla chiesa con l’équipe di tecnici, un Raggruppamento temporaneo di professionisti, tutti con alle spalle una consolidata esperienza nel recupero di edifici storici vincolati. Accompagnati dall’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni e dai tecnici comunali, i professionisti hanno visionato l’interno della struttura, soffermandosi nell’area dove l’umidità è maggiormente presente, ma visionando attentamente navate e abside, per poi effettuare una verifica esterna, anche attraverso una piattaforma elevatrice che ha consentito una prima ispezione del tetto e del sottotetto della chiesa.

Poi hanno sondato l’area circostante fino a scendere alla fonte di San Marco, per capire come effettuare gli interventi successivi di controllo delle vene d’acqua presenti nel terreno.

A dicembre 2024 i professionisti hanno trasmesso il Piano indagini, condiviso nei contenuti dal Rup, che ha evidenziato la necessità di acquisire ulteriori informazioni sul manufatto mediante l’esecuzione di indagini geognostiche, strutturali e sulle superfici decorate interne delle volte.

Di pochi giorni fa l’affidamento dell’indagine sulle superfici decorate all’interno della chiesa, alla ditta di Ascoli Piceno.

Come noto, lo studio sarà sviluppato attraverso tecnologie avanzate come laserscanner e droni, che unite alle analisi e agli studi specifici, permetteranno di raccogliere tutti gli elementi utili per conoscere lo stato di conservazione dell’edificio sacro e del terreno sottostante per poi quantificare l’importo dei lavori.

Questa prima fase di fattibilità tecnico economica è infatti finalizzata a individuare gli importi dell’intervento di restauro per consentire poi all’Amministrazione comunale di reperire i fondi partecipando a bandi o progetti regionali o nazionali.

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Vedi anche: Jesi Raccolta fondi San Marco: «Obiettivo raggiunto, ora la progettazione»

La struttura architettonica

La chiesa di San Marco rappresenta infatti uno dei beni storici e architettonici più preziosi della città, la fondazione benedettina, che risale al 1100, fu edificata in stile romanico con il convento e il campanile che poi sono stati abbattuti. Il passaggio dai benedettini ai francescani ne ha determinato il restauro in stile gotico, con l’ampia affrescatura e gli impianti decorativi più sfarzosi.

All’interno della chiesa si trovano affreschi trecenteschi, superstiti del ciclo pittorico che originariamente la decorava, a cui hanno lavorato artisti importanti dell’epoca, tra i quali Giuliano da Rimini, le cui opere si ispirano alla scuola giottesca, ma i restauri più importanti si ebbero con l’intervento di Angelo Angelucci nel 1854.

Tra le opere presenti troviamo la Crocifissione, l’Annunciazione, il Crocifisso con ai lati la Vergine e San Giovannino, la traslazione della Santa Casa, la Dormitio Virginis. Opere che attualmente sono a rischio a causa dei problemi legati all’umidità in risalita, dovuta alla presenza della “fonte di San Marco” che scorre proprio sotto la chiesa, risolti solo parzialmente e che hanno lasciato segni importanti alla struttura a cui si sono aggiunti i danneggiamenti degli archi, dovuti al terremoto.

Finora a occuparsi assiduamente della chiesa sono state le monache carmelitane che risiedono nel monastero adiacente e che comunica con San Marco grazie a un ingresso interno.





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