“Il Capo della Polizia Vittorio Pisani, durante un incontro tenutosi il 25 febbraio con le sigle sindacali di categoria, ha paventato una riorganizzazione dei Reparti Prevenzione Crimine. Pur essendo d’accordo su una necessaria riqualificazione delle strutture esistenti, gli operatori di Polizia sono esausti di sentire spot e annunci basati più sull’improvvisazione che sull’equilibrio e la sostanza. Adottare un provvedimento di questo genere, per la regione Basilicata, senza il benché minimo confronto col territorio e quantomeno con la politica locale e regionale è un segnale che non fa presagire nessuno dei tanti decantati vantaggi“.
Lo affermano il segretario generale regionale del SIULP Basilicata Remo Buonsanti e il segretario generale della CISL Basilicata Vincenzo Cavallo.
“Il Reparto Prevenzione Crimine Basilicata rappresenta una vera e propria task force della Polizia di Stato, essendo in grado di assicurare un intervento dinamico e capillare su più territori, garantendo la risposta rapida alle esigenze di sicurezza dei cittadini – spiegano -. Peculiarità che, in un’area vasta come quella lucana, penalizzata dalle distanze esistenti tra i capoluoghi di provincia e i paesi della circoscrizione, risulta essenziale per ottenere un adeguato ed efficace controllo del territorio. Se poi guardiamo l’aspetto della prevenzione e repressione dei reati, a parità di territorio da controllare, sicuramente la situazione non potrà migliorare“.
Il Reparto e i suoi poliziotti consentono un celere impiego nell’intera regione e, grazie anche alla sua ottima posizione strategica, anche nelle province limitrofe come Salerno e Avellino. Inoltre da circa sette anni i Nuclei Operativi del Reparto di Potenza sono costantemente impiegati nella lotta contro la criminalità organizzata anche nella provincia di Foggia.
“Per la Questura di Potenza si è resa necessaria una reintroduzione della classificazione in fascia A e da circa tre anni è operante una sezione interforze della DIA – continuano -. L’esistenza di questa moltitudine di fenomeni delinquenziali provoca un elevato allarme sociale in una regione definita retoricamente tranquilla. Invece, la percezione della sicurezza nei cittadini sta oltremodo diminuendo, con riflessi negativi anche per l’economia. Parlando del nostro settore ci teniamo a ribadire che l’ottimizzazione delle risorse possa avvenire solamente mediante la rivisitazione delle competenze, l’implementazione degli Istituti d’istruzione della Polizia di Sato per la formazione degli agenti e lo snellimento delle procedure concorsuali per accedere alla qualifica di Vice Ispettore della Polizia di Stato“.
La competenza nelle province di Potenza e Matera ma anche in Puglia e Campania di questo Reparto dovrebbe fa comprendere l’importanza dell’Ufficio la cui specialità è il controllo del territorio. I dati lo dimostrano: nel solo 2024 sono stati impiegati complessivamente più di 1.266 equipaggi di cui 1.223 nel territorio in cui sono state controllate più di 36.364 persone di cui 7.782 risultate con precedenti penali, controllati 33.288 documenti, contestate 721 violazioni al Codice della Strada e 90 documenti di guida ritirati per sanzioni accessorie, sono stati eseguiti 23 arresti. Durante le attività sono state denunciate 10 persone, eseguite circa 49 perquisizioni personali e 40 domiciliari. Le unità operative, circa 5 equipaggi giornalieri, sono state impiegate anche nelle zone di spaccio di stupefacenti e hanno eseguito svariati arresti e sequestrato considerevoli quantitativi di droga.
“Per il Ministero dell’Interno questo Reparto può essere considerato uno spreco tanto da paventarne la chiusura – affermano il SIULP e la CISL – invece deve essere considerata risorsa in virtù del contributo che offre proprio nel controllo del territorio. E’ innegabile che la presenza di equipaggi in strada possa essere considerato un deterrente. La soppressione rappresenterebbe un grosso vantaggio per la criminalità organizzata, che proprio negli ultimi periodi sta alzando il tiro, e abbasserebbe di molto la percezione della sicurezza da parte dei cittadini i quali necessitano di una presenza significativa dello Stato sul territorio. Esprimiamo pertanto il nostro netto dissenso ad un progetto che riteniamo parziale, superficiale e dannoso per il territorio lucano e sollecitiamo l’opinione pubblica, la classe politica locale e regionale e le associazioni produttive, affinché questo piano venga rivisto e adattato alle peculiari esigenze del nostro territorio“.
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