La marcia a tappe forzate del piano salva-Rap, aumento di capitale entro marzo

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Il piano di risanamento verrà votato entro gennaio. Poi si penserà all’aumento di capitale. E’ una marcia a tappe forzate quella che riguarda il piano di ricapitalizzazione della Rap. La società Partecipata del Comune di Palermo guidata dal presidente Giuseppe Todaro vivrà, nella giornata di venerdì, un momento chiave per il proprio futuro. All’attenzione del Consiglio Comunale c’è la delibera con la quale l’Amministrazione autorizza il passaggio di proprietà di Palazzo Cairoli e di quattro centri comunali di raccolta a favore dell’azienda che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti in città.

Ma lo sguardo è rivolto soprattutto al futuro, ovvero all’aumento di capitale necessario a mantenere in vita la società. Operazione da effettuare entro il 31 marzo 2025. Momento nel quale si dovrebbe avere un quadro chiaro della chiusura d’esercizio del bilancio 2024. Da ciò dipende il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. Fatto sottolineato dal rappresentante sindacale della Cgil Riccardo Acquado. “Auspichiamo che il senso di responsabilità della politica faccia ricordare la necessità di un’esclusiva gestione pubblica del servizio igiene ambientale e della salvaguardia dei posti di lavoro. Rap deve rimanere pubblica e con un rapporto costi/benefici più che consono ad una città che merita servizi efficienti“.

I chiarimenti richiesti dalla commissione Bilancio

Ugo Forello

A tal proposito, nei giorni scorsi la commissione Bilancio del Comune di Palermo aveva chiesto dei chiarimenti contabili alla Rap. “Le integrazioni e verifiche sulla Rap che in queste settimane vengono portate avanti dalla Commissione Bilancio perseguono un obiettivo fondamentale – commenta l’esponente di “Oso” Ugo Forello -. Ovvero mettere il Consiglio Comunale nelle condizioni di decidere sulla eventuale ricapitalizzazione della società partecipata con la garanzia che la continuità aziendale e la stabilità economico-finanziaria della Rap saranno rispettate nel medio e lungo periodo. Le integrazioni istruttorie sono necessarie nell’interesse dei cittadini, dell’ente locale e della società partecipata che non potrà più in futuro produrre perdite, perché il Comune non potrà più procedere ad operazioni di salvataggio come quella avviata con la proposta di delibera che verrà affrontata nel corso della seduta consiliare di venerdì“.

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La risposta della Ragioneria Generale

A dare una replica alle domande poste dalla commissione Bilancio è stato il ragioniere generale del Comune di Palermo Bohuslav Basile. Ciò attraverso una nota del 21 gennaio nella quale il tecnico di Palazzo delle Aquile analizzava il conto economico fornito al 30 novembre da parte di Rap. Un documento contabile che, seppur immortala una situazione patrimoniale in una fase avanzata di gestione, non è definitivo. Dallo stesso però emergerebbe un quadro finanziario migliore rispetto a quello prospettato dal piano di risanamento proposto dall’azienda di piazzetta Cairoli. Al 30 novembre 2024 infatti, Rap registrerebbe un “utile infra-annuale di 249.000 euro contro una perdita di esercizio al 31 dicembre stimata per 3,4 milioni di euro“.

Un dato figlio della “netta incidenza sul miglioramento del risultato economico, rispetto alle attese del piano, dell’incremento del valore della produzione relativamente alla voce “altri ricavi” pari a complessivi 10,3 milioni di euro, superiore alle previsioni complessivamente pari a circa 5 milioni di euro per tutto l’esercizio 2024”.

Il confronto fra i dati di Rap e il piano di risanamento

Il ragioniere generale scende poi nel dettaglio dell’analisi di bilancio, confrontando le previsioni del piano di risanamento al 31 dicembre 2024 con quelle concrete di infra-esercizio fornite da Rap al 30 novembre 2024.

L’accento viene posto su quattro elementi. Intanto, il valore della produzione di Rap registra un miglioramento di 4,5 milioni di euro rispetto al piano di risanamento. Un risultato figlio della lavorazione dei rifiuti che giungono da una dozzina di comuni della provincia di Palermo. A questo si aggiunge un incremento di 2,3 milioni di euro del costo del personale. Dato che potrebbe risentire del continuo ricorso a forme di doppi turni e straordinari dettati dalla ben nota carenza di personale. Scende l’impatto della voce ammortamenti e svalutazioni di 1,8 milioni di euro. Infine, viene sottolineato il cambiamento dell’area straordinaria, la quale registra un importo negativo di 2,8 milioni di euro rispetto al piano di risanamento. Secondo il ragioniere generale, “è solo possibile ipotizzare che si tratti degli accantonamenti per la svalutazione dei crediti inseriti nel bilancio al 31 dicembre 2023 e non riconosciuti dall’Amministrazione“.

Una relazione conclusa da una certezza: “Si concorda, pertanto, con quanto affermato nella Relazione dell’Ufficio partecipate, e segnatamente che l’effettiva misura del risultato di esercizio potrà essere apprezzato solo con riferimento ad una situazione al 31.12.2024, pur se ancora non definitiva“.



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