Da verde a oro: Donald Trump, il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America al secondo mandato con una pausa di quattro anni, ha (già) annunciato che – a breve, si dice nel giro di un paio di settimane – sarà possibile acquistare un permesso di soggiorno special edition ribattezzato Gold Card. Così, nella pratica, ci saranno visitatori di serie A, che potranno permettersi di comprare la residenza, ed eventualmente anche la cittadinanza, nel Paese. Perché il documento avrà un prezzo di 5 milioni di dollari. Il politico ha dichiarato: “i ricchi verranno nel nostro Paese acquistando questa carta. Spenderanno molti soldi, pagheranno molte tasse e daranno lavoro a molte persone. Non abbiamo mai avuto un programma del genere e pensiamo che sarà un successo”. Al momento è solo una proposta e (forse) anche una provocazione, che arriva in gamba testa in un momento particolare. Questo governo statunitense, in poco tempo di mandato, ha fatto in modo che l’espulsione degli immigrati dal Paese sia molto più semplice – le operazioni di allontanamento, oggi, possono essere guidate anche da enti come chiese, ospedali e scuole. Oltretutto, in Messico è stata autorizzata la lotta all’immigrazione irregolare con azioni militari.
In questo quadro, il nuovo visto destinato alle persone più ricche del mondo è una presa di posizione chiarissima: una calamita per “persone di altissimo livello, grandi contribuenti e creatori di posti di lavoro”. Howard Lutnick, Segretario al Commercio degli Stati Uniti, ha aggiunto: “inganni e frodi, oltre a essere un percorso a basso costo verso la residenza”. “Sostituiremo il programma Eb-5 con la Trump gold card, che permetterà alle persone di investire negli Stati Uniti. Potremo usare questo denaro per ridurre il nostro deficit”. A proposito, Fernanda Gonzalez su Wired scrive: “il meccanismo annunciato da Trump non è una novità. Nel 2012, durante la fase peggiore della crisi del debito nell’Unione Europea (Ue), diversi paesi della zona euro – tra cui Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia – hanno offerto permessi di soggiorno in cambio di investimenti in immobili o imprese locali. L’intento era quello di attrarre investimenti diretti esteri e mitigare i deficit di bilancio. Si stima che nell’ultimo decennio questi programmi abbiano convogliato circa 25 miliardi di euro in varie nazioni europee. Gli esperti tuttavia hanno messo in guardia dai rischi per la sicurezza e il benessere sociale che possono scaturire da iniziative simili”.
Disegnata da Achille Castiglioni per l’inaugurazione del negozio Flos di Torino nel 1972, è la lampada da comodino essenziale per eccellenza. La lampada da comodino Flos Lampadina non è altro che una geniale quanto semplice combinazione di una base-avvolgi filo, un porta lampade con interruttore e una lampada a bulbo smerigliata da un lato per non essere accecante.
Artemide Eclisse, la lampada da comodino Artemide
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Credit: Courtesy Artemide
Nel 1965 Vico Magistretti progetta la lampada da comodino Eclisse per Artemide che ha segnato il mondo dell’illuminazione made in Italy (anche per le scottature alle dita di qualche generazione – sottolinea in molte interviste, sorridendo, Magistretti). “Questa è un bella soddisfazione, ti dà il senso dell’oggetto prodotto perché, evidentemente, risponde ad una qualche necessità che non ha niente di stilistico”.
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Kartell Cindy, la lampada da comodino Kartell
Credit: Courtesy Kartell
Con Cindy Ferruccio Laviani reinterpreta per Kartell la tipica lampada da comodino degli anni ’70, disegnando un cappello conico e una base sferica a goccia, in un’ampia gamma di tonalità metallizzate, un vero e proprio omaggio a quella fiducia nel futuro e alle suggestioni spaziali che hanno caratterizzato quegli anni.
Foscarini Doll, la lampada da comodino di Foscarini
Credit: Courtesy Foscarini
Antiche lanterne ad olio e bamboline giapponesi “Kokeshi Dolls” sono le suggestioni che ispirano Ionna Vautrin nella progettazione della lampada da comodino Foscarini Doll, un oggetto stilizzato dalla testa rotonda e il corpo cilindrico, dall’aspetto amichevole, delicato e solido allo stesso tempo.
Wästberg Sempé W153, la lampada da comodino firmata Inga Sempé
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Dare dignità a quelle lampade da comodino a clip che vedeva da bambina in ferramenta: è questo l’obiettivo con cui Inga Sempé ha disegnato questa lampada da comodino particolare per Wästberg. “Proprio come con le sedie pieghevoli rispetto a quelle normali, le lampade a morsetto non hanno lo stesso status delle lampade da tavolo. Ed è ingiusto, visto che sono molto utili”.
La lampada da comodino, in alluminio, ha un cappello quasi piatto, che ricorda quello dei raccoglitori di riso cinesi, che dirige la luce da una lampadina a LED verso il basso.
Martinelli Luce Minipipistrello, la lampada da comodino particolare di Martinelli Luce
Credit: Courtesy Martinelli Luce
Disegnata da Gae Aulenti nel 1965, questa lampada da comodino particolare (nella versione mini) Pipistrello di MartinelliLuce è una luce con un’asta telescopica in acciaio che consente di regolare l’altezza. Il paralume, in metacrilato opale bianco, ricorda le ali di un pipistrello, da cui il nome. Oggetto iconico dalla grande forza espressiva, è realizzato con tecniche di stampaggio che, all’epoca in cui è stato progettato, erano decisamente innovative.
Luceplan Constanzina, la lampada da comodino elegante e senza tempo
Constanzina, versione mignon della Costanza di Paolo Rizzato per Luceplan, è una lampada da comodino classica, di quelle con il paralume bianco. Che diventa nuova senza cambiare la forma, senza essere dirompente né dissacrante. Lontana dal frastuono che stordisce. Un’avanguardia senza chiasso ma che sa come centrare il bersaglio: la lampada deve la sua forma alla tradizionale lampada con paralume a tronco di cono ma, a ben guardare, ne rievoca soprattutto la calda atmosfera.
Ingo Maurer Lucellino, la lampada da comodino che vola sulla parete
Ingo Maurer considera la lampada a incandescenza “il perfetto collegamento tra tecnica e poesia”. A lei è dedicata la collezione Bird, le lampade con le ali disegnate a inizio anni Novanta e diventate presto un cult. La lampada da comodino a parete Lucellino è una luce gentile e spiritosa, composta da una lampadina alogena a bassa tensione abbellita con piume d’oca lavorate a mano.
Alessia Musillo è editor di Elledecor.it. Laureata all’Università Statale di Milano con una tesi custodita presso la Fondazione Treccani di Milano, ha studiato anche Modern Languages presso la University of Strathclyde a Glasgow (UK) e Semiotics presso la University of Tartu (Estonia). Dopo aver collaborato con diverse testate giornalistiche, oggi trasforma l’attualità in racconti scrivendo di città, design e cultura pop per il sito web di Elle Decor Italia. Potete seguirla su Instagram (@alessia__musillo) o leggendo Elledecor.it. I suoi articoli sono viaggi sulle tracce dell’abitare contemporaneo. Il suo mezzo? La parola.
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