Gli studenti alla scoperta dell’Archivio Luce

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“Il nostro obiettivo è  cercare di farvi innamorare del cinema – se ancora non ne siete innamorati – o fare in modo che possa diventare il vostro lavoro futuro, perché il cinema e l’audiovisivo fanno parte della nostra vita e anche della nostra storia industriale, come si vede anche nell’ultimo episodio del film”.

Così Enrico Bufalini, Direttore Produzione Distribuzione Archivio Luce Cinecittà, ha introdotto al Cinema Moderno di Anzio, gremito di studenti, la proiezione di  100 di questi anni, il film ad episodi prodotto da Cinecittà per celebrare il centenario dell’Archivio Luce: un’opera diretta da Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo e Sydney Sibilia e interpretata da Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Federico Maria Galante, Carlo De Ruggieri, Claudia Gerini, Maria Chiara Giannetta, Francesco Leo, Paola Minaccioni, Vincenzo Nemolato, Rocco Papaleo e Claudia Zanella. Il film uscirà nelle sale il 17 marzo.

L’iniziativa fa parte del percorso didattico ‘Cinema, Storia & Società’, nell’ambito dei Progetti Scuola ABC rivolti agli studenti e le studentesse delle Scuole Superiori del Lazio.  

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“Il progetto Cinema, Storia & Società è un esempio virtuoso che ci piace seguire ancora dopo tanti anni con entusiasmo, cercando di darvi un punto di vista autorevole con i vari testimonial che si avvicendano in ognuno di questi incontri”, ha continuato Bufalini, ringraziando oltre a Maura Cosenza, che ha ideato e prodotto 100 di questi anni, l’intera squadra di Cinecittà che ha realizzato il film. “Cinecittà in questo momento è un polo importantissimo dell’industria, mentre prosegue anche il suo impegno nella formazione, da un lato con le Botteghe dei Mestieri, dall’altro con la Virtual Production, o le Digital Humanities per quanto riguarda gli archivi storici… Perché dentro Cinecittà c’è un archivio immenso che quest’anno ha compiuto cento anni, e ci ha dato modo di raccontare questa storia, che mette insieme archivi e commedia. Questo era il nostro obiettivo, un modo per cercare di farvi conoscere da vicino, in modalità non troppo impegnata,  la vostra e la nostra storia: l’Archivio Luce è un patrimonio a disposizione di tutti, possiamo chiamarlo l’Internet del secolo scorso, dato che è online già da vent’anni, se avete voglia e piacere andatelo a visitare su www.archivioluce.com”.

“Dobbiamo essere orgogliosi di avere a Roma l’Archivio Luce, che raccoglie tutta la storia dall’inizio del ‘900, e dove si trovano materiali interessantissimi, che non potremmo mai immaginare”, aggiunge Giovanna Pugliese, storica coordinatrice dei progetti ABC, presentando l’assessora alla scuola del Comune di Anzio Alessandra Ciotti, che si fa carico del saluto delle istituzioni. Quindi il parterre, che accanto a Enrico Bufalini vede Maura Cosenza, Responsabile della produzione esecutiva di Luce Cinecittà, la regista Giuliana Gamba e gli attori Federico Maria Galante e Francesco Leo, tra i protagonisti del film. A moderare il dibattito, come sempre, il critico cinematografico Fabio Ferzetti.

“E’ sempre un grande piacere e insieme un’emozione, sono 15 anni che seguiamo questo percorso e ci crediamo, è anche un modo per ritrovare delle radici comuni”, afferma Giuliana Gamba, sin dal suo inizio tra le anime del progetto e regista dell’avvincente videoclip di presentazione. “Faremo anche un film documentario che racconterà il percorso di ‘Cinema Scuola e Società’, che è stato importantissimo: in questi anni, con l’evoluzione degli smartphone che sono diventati parte integrante della vostra vita, abbiamo visto una profonda trasformazione del rapporto dei ragazzi con l’immagine e con la comprensione e l’analisi dei film. Siamo davvero molto felici di andare avanti in questo bellissimo progetto”.

“L’Archivio Luce sembra non avere mai fine – spiega ai ragazzi Maura Cosenza – Ogni volta che ci sembra di aver già visto qualche immagine e non sappiamo bene cosa inventarci, esce sempre fuori qualcosa, che ti dà un’idea e ti permette di spaziare, di inventare altre cose. Io sono partita proprio da questo: dato che dieci anni fa, per i 90 anni del Luce, avevamo prodotto un film anche quello molto carino composto da corti d’autore, che si chiamava 9 x 10… stavolta ho pensato di tornare indietro a vari decenni fa, quando la commedia italiana, che è un brand a sé ed è completamente diversa dalle commedie inglesi, francesi o americane… ha quel riso amaro che in qualche modo contraddistingue noi italiani nel racconto. Quindi ho pensato di chiamare i registi più autorevoli in questo campo, chiedendo loro di realizzare dei piccoli film con il materiale di repertorio: lo scoglio più difficile è stato proprio quello di farli immergere in un mondo che non conoscevano, quello dell’archivio, che è talmente vasto che ci sono volute settimane solo per scegliere l’argomento”.

“Anche chi non vuole fare il mestiere dell’attore, può imparare tanto da quello che è stato il cinema prima – dice  Federico Maria Galante, rivolgendosi alla platea di quelli che definisce ‘quasi suoi coetanei’ – Credo che a volte sia molto utile riesplorare quelle che sono le nostre origini”.

“Il progetto chiude con Alberto Sordi, uno dei simboli del cinema italiano, ma anche in 100 di questi anni abbiamo dei registi e sceneggiatori che tengono alta la bandiera, che ci raccontano storie che ci fanno emozionare”, dice Francesco Leo. “Noi poi in fondo siamo qui per ritrovarci in quelle storie, il cinema a questo serve. E ad avvicinarvi al suo mondo, per farvi capire il mestiere che magari volete fare… perché dietro agli attori e alle attrici ci sono tante maestranze, che in Italia ci hanno sempre invidiato: scenografi, costumisti, attrezzisti…”

“Quando abbiamo visto per la prima volta il film completo dei vari episodi, ci ha colpito anzitutto la quantità di cose incredibili che sono state filmate nel nostro Paese, alcune davvero inimmaginabili“, continua Galante. “Una volta a Cinecittà si giravano film  con diecimila comparse, oggi magari con gli effetti speciali ne metti cento e le moltiplichi”, gli fa eco Leo. Dai filmati d’epoca si capisce che lavoro enorme fosse, oggi ti chiedi quando mai potrebbe essere possibile una cosa del genere, anche a livello economico. Il progetto in sé è bellissimo perché ogni opera ha una sua anima e ti lascia qualcosa di unico: è un crescendo continuo, bellissimo”.

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“L’Archivio Luce è l’unico tra gli archivi audiovisivi italiani a far parte del prestigioso Registro ‘Memory of the World’ dell’UNESCO”, conclude Cosenza, rispondendo alla domanda di un’insegnante sul tema sempre attuale della propaganda. “Naturalmente all’inizio, in epoca fascista,  si trattava di pura propaganda. Quello che l’Istituto Luce ha fatto, soprattutto dopo il ventennio, intorno agli anni ’50, è stato portare il cinema anche nei più piccoli paesi d’Italia, i più sperduti, dove il cinema ancora non c’era… con i  cinemobili, che erano dei camioncini con all’interno il proiettore, per poi montare ogni volta lo schermo. Lì è cominciata quella trasmissione d’amore per l’immagine in movimento, che poi è cresciuta”.

 

I Progetti Scuola ABC sono promossi dalla Regione Lazio con Roma Capitale e sono tra le azioni strategiche della nuova programmazione FSE+ 2021-2027 della Regione Lazio. L’iniziativa è curata dal Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e realizzata da Zètema Progetto Cultura, in partenariato con Giornate degli Autori, Cinecittà e la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura.

 

 



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