‘Irpef, esenzione ridicola: si stanga sulla fascia fino a 28mila euro’ – Politica

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Maria Grazia Modena: ‘Un insulto per i pensionati e i dipendenti, i monoredditi, le persone sole, specie anziani’



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In generale il bilancio deve rispondere a problematiche e sofferenze di due ordini: strutturali e contingenti. Sotto il profilo strutturale, vecchie sono le criticità reiterate per almeno vent’anni: sanità e assistenza ad anziani e fragili, casa, trasporti, rifiuti, partecipate e sicurezza. Contingenti ma non meno urgenti sono: verde e sua manutenzione, affitti, cultura e associazioni, cooperative di esternalizzazione e consulenze, crediti insoluti e controllo’. Parte da questa premessa l’analisi della professoressa Maria Grazia Modena sul Bilancio di previsione del Comune di Modena in discussione oggi in Consiglio comunale.

‘Vero è che alcune sono collegati alla politica nazionale, ma anche al rapporto tra enti locali e soprattutto alle fallimentari eredità amministrative (quando Pighi e Sitta ci propinavano il mantra che bisognava costruire per una popolazione in inarrestabile aumento e Muzzarelli ne eseguiva fino all’ultimo respiro i piani) ma, accanto alla preoccupante mancanza di riconoscimento degli errori, è evidente una desolante coazione a ripetere: non un segnale di cambiamento, se non timido o annunciato più che affrontato, ma comunque un barlume di speranza in urbanistica. Coazione a ripetere anche nel reperimento delle entrate e nella erogazione di sussidi a pioggia. Nessuna revisione contrattuale, specie in contratti capestro di omerica durata (Modena parcheggi e Cir) nessuna spending review, nessuna priorità tra settori, nessuna riduzione di spese ed enti inutili, per esempio Amo – continua la Modena -. Eppure da qui bisogna partire, stabilendo priorità e sprechi, implementazioni e riduzioni in ogni settore e programma amministrativo, dal grande al piccolo, per cui certo la pletora di cooperative di nome e non di fatto, le questuanti associazioni pseudo culturali, bacini di elettorato sicuro ma non di efficienza ed efficacia, vanno sfrondate nel numero e sostenute nella qualità. Alla base sta un riconoscimento del merito e della professionalità che esuli dalle appartenenze meramente partitiche, specie nelle nomine delle partecipate, considerate da Cottarelli vero vulnus dell’esistenza delle stesse. Sicuramente sarebbe positiva la ricaduta anche sul reperimento delle entrate, che in questo bilancio si risolve in un mero, facilissimo e iniquo aumento di tasse e tariffe che, assommato a inflazione e aumento costi energetici, diviene abnorme. Sull’argomento molto si è detto in questi giorni, specie sull’Irpef’.

 

‘L’aumento Irpef è davvero incomprensibile, non solo nella sostanza (il sindaco parla di corrispettivo pari a 4 caffe al mese) che però, assommato a tante altre quisquiglie, altri corposi aumenti di tariffe e servizi amministrativi, diviene oneroso, ma soprattutto nella richiesta di esazione che colpisce una fascia debole, quella con reddito tra 15000 e 28000 euro. E’ ridicolo rassicurare sulla esenzione fino a 15000 euro quando si picchia sulla fascia fino ai 28000, parificata a fascia oltre 50000 euro. Un insulto per i pensionati e i dipendenti, i monoredditi, le persone sole, specie anziani. Il discepolo ha fatto meglio del maestro se perfino De Pascale ha usato un maggior rispetto per questa modestissima fascia di reddito. Un capitolo a parte è rappresentato dal Pnrr, di cui viene anticipato un gettito importante, 11 milioni per il solo completamento del teatro delle Passioni che vorremmo davvero risolutivo e altre cessioni per il verde pubblico. Per ora abbiamo visto solo la costruzione di mense scolastiche sostitutive dei giardini di pertinenza degli istituti e la soluzione non ci tranquillizza, come si dovrebbe chiarire che i fondi del Pnrr non sono regalie, ma importanti sostegni cui si accompagna la spesa locale, quindi da usare con competenza e oculatezza’.

 

‘Infine va segnalata la progressiva e inarrestabile sudditanza a Hera, impostata fin dall’inizio come intoccabile e inscalfibile, cui viene ora definitivamente delegata la riscossione della tassa sui rifiuti, da Tari a TCP, direttamente gestita e fatturata. Sappiamo tutti della fortuna di Hera: multiutility senza concorrenza, che già costituzionalmente nega il libero mercato, società quotata in borsa per cui non consente l’indagine sull’accesso rifiuti in sede consiliare o, al massimo, ne richiede riservatezza, favorita dall’affidamento riscossione Tari, di competenza comunale, affidata ad essa temporaneamente, secondo le promesse dei precedenti sindaci, ora divenuta sua competenza definitiva, oggetto di particolare riguardo, a partire dall’affitto della sede, a bassissimo canone, di proprietà del Comune. Cosa aspettarsi quindi riguardo alle tariffe? Un aumento crescente, nonostante gli utili altissimi risultati anche per l’anno 2024. Anche in questo caso vorremmo una amministrazione che sapesse alzare la testa e non fosse suddita o complice. Sottolineo per ultima cosa il tema dei crediti inesigibili, che ormai pone Modena tra le città con maggiori difficoltà di intervento assieme a quelle del Mezzogiorno, secondo stime e dati riportati dal Sole 24 ore. Problema nazionale che necessita di proposte del governo centrale, ma una stretta sul rientro e sul controllo può e deve essere compiuta anche dalla amministrazione locale, non fosse altro che per un ritorno di fiducia nella politica da parte del cittadino che rispetta le regole anche costo di sacrifici’.

Redazione Pressa

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