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Lamezia, il Pd nomina Giampà commissario ma un pezzo del partito non lo vuole: «Non è super partes» #finsubito richiedi prestito immediato


Il Partito democratico della Calabria ha commissariato, com’era prevedibile, il circolo di Lamezia Terme e com’era prevedibile, è stato nominato il segretario provinciale Domenico Giampà. Esautorato il segretario del circolo Gennarino Masi all’indomani del comunicato stampa inviato dal direttivo da lui guidato che proclamava l’appoggio a Doris Lo Moro come candidata a sindaco per le prossime amministrative.
«Considerata l’importanza politica delle vicine elezioni comunali di Lamezia Terme, si è ritenuto opportuno commissariare il circolo Pd della stessa città. Scopo della decisione – precisa la nota del Pd – è lavorare per la costruzione dell’alternativa al malgoverno della destra, puntando all’unità e al coinvolgimento di tutte le forze politiche e civiche alternative alla destra che hanno a cuore la svolta e il futuro della città di Lamezia Terme. Pertanto, è stato affidato a Domenico Giampà, anche nella sua qualità di segretario provinciale della federazione di Catanzaro, il compito di avviare questo importante lavoro, di concerto con i livelli regionali e nazionali del Partito democratico».

Il dissenso all’interno del circolo

Ma l’unità fatica ad arrivare. A stretto giro dalla notizia della nomina del commissario 16 persone, tutte tesserate con il Partito democratico, tutte appartenenti al gruppo Occupy Pd 2.0 Lamezia Terme, hanno inviato una nota stampa nella quale chiedono senza troppi giri di parole che il circolo cittadino venga commissariato affidandolo «a una figura esterna e super partes, in grado di riportare trasparenza, equità e dialogo». Insomma, la scelta di Domenico Giampà, segretario provinciale dei democrat, com’era prevedibile, ha fatto storcere il naso. Secondo il gruppo Occupy Pd 2.0 «Il Partito Democratico di Lamezia Terme si trova di fronte a una crisi profonda e non più tollerabile. Durante l’ultimo direttivo, convocato dal segretario cittadino Gennarino Masi, è stata avanzata la papabile candidatura di Doris Lo Moro come sindaco della città. Una decisione presa in modo unilaterale, senza alcun confronto con gli iscritti e con la base del partito, da mesi ormai esclusa da ogni dibattito interno. Questa gestione autoreferenziale e chiusa rappresenta l’ennesima dimostrazione di una rottura insanabile all’interno del Partito Democratico cittadino. Siamo stanchi. Stanchi di assistere a un partito bloccato dalle dinamiche personalistiche e dall’incapacità di costruire un percorso democratico e partecipativo», scrivono.

«Giampà non è garanzia per tutti gli iscritti»

La nota di Occupy Pd 2.0 prosegue: «È evidente che il Partito Democratico di Lamezia Terme non è più in grado di rispondere alle necessità dei suoi iscritti e della città stessa. Nella conduzione e nello stato in cui ci troviamo le scelte sono state sempre sorprendentemente avallate e condivise dal Segretario Provinciale Domenico Giampà, il quale non si è dimostrato mai elemento di garanzia di tutti gli iscritti, ma solo di una parte. Per questo chiediamo un intervento immediato da parte dei vertici nazionali e regionali del partito. È giunto il momento di commissariare il circolo lametino, affidandola a una figura esterna e super partes, in grado di riportare trasparenza, equità e dialogo. La comunità democratica di Lamezia Terme merita un partito che lavori per il bene comune, non per preservare di interessi personali. Non è più tempo di rinvii o mezze misure: serve un cambio di passo netto e deciso. Nei prossimi giorni, ci auto-convocheremo per discutere il futuro del Partito Democratico lametino e decidere le azioni necessarie per ripristinare la democrazia interna, e valuteremo tutte le possibili opzioni sulle candidature e sul percorso politico. La voce della base deve tornare a essere protagonista: non accetteremo più imposizioni dall’alto né atteggiamenti autoritari. Non staremo più a guardare mentre il Partito Democratico viene trascinato verso l’irrilevanza. È ora di agire, per il futuro della nostra città e per il valore della democrazia interna che deve essere la pietra angolare del nostro operato politico. Sottoscriviamo questa richiesta con fermezza e determinazione, a nome di tutti gli iscritti che ancora credono in un Partito Democratico migliore e più giusto».

Il comunicato è stato firmato da Gallo Giovanni, Paola Vittorio, Crapis Giandomenico, Sirianni Antonio, Vescio Lidia, Carito Francesco, Curcio Angelo, Miletta Fernando, Falvo Elvira, Arena Gianni, Gigliotti Laura, Alessio Tommaso, Laganà Enzo, Di Benedetto Demetrio, Vescio Ninfa Marilena, Turco Maurizio.

 

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