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Castelfidardo, all’Istituto Laeng-Meucci un confronto sui pericoli del digitale

Nel primo incontro di “Parliamone Meucci” analizzati i rischi di smartphone e social per i minori con il dott. Luca Russo, analista forense

Castelfidardo, 27 febbraio 2025 – Martedì 25 febbraio 2025, presso la sede fidardense dell’IIS Laeng-Meucci, si è tenuto il primo incontro del ciclo Parliamone Meucci, organizzato nell’ambito del Pnrr Nuovi orizzonti insieme in collaborazione con il Comune di Castelfidardo e il Comando di Polizia locale.

Tantissimi i genitori che hanno risposto all’appello fatto dalla scuola e che sono venuti ad ascoltare la testimonianza del dott. Luca Russo, analista forense, esperto in criminologia e investigazione, che da oltre venti anni collabora con varie procure d’Italia prestando la propria professione per indagini informatiche su delitti gravi.

Il dott. Luca Russo ha fatto chiarezza circa gli aspetti delle responsabilità penali nell’utilizzo dei social da parte dei minori, con le possibili conseguenze per reati commessi inconsapevolmente e di cui rispondono i genitori.

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«Il telefono è come un coltello: con esso puoi tagliare il cibo e nutrirti, ma lo stesso identico coltello può uccidere». Russo ha utilizzato una similitudine molto forte per esprimere la pericolosità di certi dispositivi soprattutto se messi in mano a bambini o poco più.

«A quale età dare un telefono ai propri figli? Non c’è un’età giusta, ma più tardi è, meglio è. Non certo a 10 anni, meglio non prima delle superiori. E soprattutto i genitori devono avere l’accesso al telefono dei propri figli almeno finché sono minorenni».

Il dottor Luca Russo – Analista forense

Ogni nostro figlio ha i principi che gli abbiamo dato ma il mondo social è molto potente e può nascondere pericoli inimmaginabili. Non si può essere superficiali su questo controllo che è per il loro bene ma nemmeno stigmatizzare l’uso dei dispositivi digitali. Ciò che conta però è affrontare un cammino con i nostri ragazzi, accompagnarli, stare e parlare con loro, monitorare il tempo in cui stanno ogni giorno davanti ai dispositivi, dare loro alternative, guardare insieme gli applicativi che utilizzano e portarli alla riflessione evitando lo scontro. Insomma, non lasciarli soli.

Ad animare il dibattito con interventi e domande molto pertinenti anche alcuni studenti del Meucci i quali hanno iniziato un percorso di approfondimento a scuola e con Luca Russo sui temi da loro più sentiti: cyberbullismo, ludopatia, dipendenza digitale.

Un momento molto intenso è stata la lettura, da parte di una studentessa del primo anno, dell’accorato appello rivolto ai genitori pubblicato recentemente dal dott. Russo su un quotidiano locale: «Cari genitori, siamo circondati da segnali d’allarme che non possiamo più ignorare. Ogni giorno le cronache raccontano di adolescenti protagonisti di episodi di violenza, soprusi e sfide mortali. Non parliamo di storie lontane, ma di eventi che accadono davanti ai nostri occhi, nelle nostre città, nei nostri quartieri. […] Davvero vogliamo continuare a far finta di niente?».

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No, noi del Meucci e tutta la comunità di Castelfidardo non vogliamo e non possiamo far finta di niente e per questo abbiamo deciso di fare rete e impegnarci insieme con tutte le nostre energie e risorse per sensibilizzare e sostenere le famiglie nel difficile compito educativo di questa era digitale perché, come dice un famoso proverbio africano, «per educare un bambino, ci vuole un villaggio».

Ringraziamo per questa collaborazione le autorità presenti: il Comandante della Polizia di Castelfidardo, dott. Paolo Tondini, e il Maresciallo dei Carabinieri di Castelfidardo, dott. Piermarco Lazzaro.

Nel mese di marzo i prossimi appuntamenti con il dott. Russo e la procuratrice del Tribunale dei Minori di Ancona, la dott. Tedeschini, ed il 10 aprile l’evento conclusivo con Luca Pagliari, story-teller ed anima del progetto Cuori Connessi della Polizia di Stato.

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