Corsa al nuovo Rettore dell’Università di Perugia: il gioco delle alleanze e le tre angolazioni. I caminetti e le strategie in atto

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La strategia si pianifica in anticipo, ogni mossa va programmata, pensata, studiata. Niente è da lasciare al caso. Lo sanno bene i togati con tanto di ermellino che si apprestano alla tornata elettorale per l’elezione del nuovo Rettore. E’ importante scegliere beni i propri cavalli di battaglia, i temi sui quali concentrare l’attenzione dei colleghi e costruire un rapporto di fiducia con l’elettore. Possibilmente evitando troppi personalismi ma provando a mettere in risalto la propria esperienza, competenza e affidabilità. La scelta del nuovo Rettore, che prenderà il posto di Maurizio  Oliviero, sarà una partita elettorale che avrà implicazioni per molti soggetti e, se vogliamo, anche per molti territori della Regione. Che ne sarà, ad esempio, del Polo universitario ternano-narnese e di quello folignate e assisano ? E come si “chiuderà” la futura partita, già avviata dal rettore in carica, sulla convenzione ospedaliera tra Università e Regione su Perugia e Terni ? E come si giocherà la competizione per le iscrizioni dei giovani con altri Atenei privati che, da tempo, sono presenti, anche fisicamente, in Umbria ? Sono tutte questioni di importanza capitaria per il futuro della nostra regione. Inutile girarci intorno, saranno sei anni di governo che potranno, in misura niente affatto marginale, influenzare gli interessi di molti: famiglie con figli in età di studio universitario; imprese che vorranno reclutare giovani qualificati; sanità pubblica che richiederà un salto di qualità anche all’Ateneo perugino; aziende e start up tecnologiche che vorranno sviluppare innovazioni scientifiche e tecnologie; e così via. E poi gli stessi dipendenti dell’Università che, tra docenti e personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, assommano a quasi duemila persone. Insomma, ci si sta avvicinando ad una tornata elettorale alla quale parteciperanno in “pochi” ma che è di grande interesse per molti. “Vieni, che ti porto nelle segrete stanze dell’Ateneo e scoprirai tanti caminetti. I caminetti sono i veri protagonisti di ogni elezione: da Ermini in avanti, fino ai tempi nostri”, spiattella un anziano togato dell’Università di Perugia. Non è semplice seguirlo, il linguaggio, le parole, i gesti sono infatti un quadro dell’antropologia universitaria. Sulle prossime elezioni però non si sbilancia. “Sono vecchio, al massimo posso dare solo qualche consiglio. C’è una cosa però: in molte elezioni le previsioni di alcuni, fatte nel corso della campagna elettorale, sono state disattese dai risultati delle urne, in alcuni casi in maniera netta”. Lo lasciamo con una promessa: un giorno ci racconterà la storia e i segreti dei caminetti dell’Università di Perugia. Magari ci può scappare un buon libro. In questa fase molto fluida, e con i “potentati” baronali di pacchetti di voti che, di fatto, non esistono più, l’esito di questo percorso elettorale sarà plausibilmente influenzato dai profili dei candidati e dalla legge elettorale che verrà applicata. Se è vero che la tornata elettorale si chiuderà in due soli turni, alla luce della riforma apprestata e da validare ancora in sede ministeriale, il gioco delle alleanze preventive, rispetto già al primo turno, diviene la leva per conseguire il risultato sulla scranno più alto dell’Ateneo. La componente scientifico-tecnologica candida due docenti: Paolo Carbone di Ingegneria e Luca Gammaitoni di Fisica. La componente umanista candida tre docenti: Daniele Porena, Marcello Signorelli e Massimiliano Marianelli. Fermiamoci, per ora, a queste cinque candidature. Con la nuova legge elettorale, molto dipenderà quindi dalle alleanze tacite o esplicite tra candidati, già prima del primo turno. Tre sono le “angolazioni” dalle quali leggere l’esito elettorale possibile. La prima angolazione riguarda la vicinanza o la lontananza dall’attuale governance. La seconda angolazione attiene all’esperienza amministrativa coltivata negli anni nel governo dell’Ateneo. Infine, la terza angolazione attiene alla vicinanza “valoriale” tra i candidati. Non bisogna poi dimenticare che alcuni di questi candidati si sono “cimentati” anche in ambito politico, come Porena – nella veste in passato di consigliere comunale a Perugia per il centrodestra – o Gammaitoni come candidato capolista del Pd alle elezioni regionali del 2019. Insomma, è difficile valutare quale sarà l’esito ma le alleanze preventive (magari nascoste) condizioneranno il risultato. E come sempre, questi accordi verranno ad essere chiariti il giorno dopo le elezioni quando sapremo non solo chi ha vinto, ma anche chi sarà salvato tra i “perdenti”.



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