Pensioni 2025, ecco le nuove regole e l’inquadramento contributivo INPS per influencer e content creator: nuova circolare

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L’espansione del mondo digitale ha dato vita a una serie di professioni inedite, legate alla produzione di contenuti online e alla diffusione di messaggi pubblicitari attraverso le piattaforme social. Figure come influencer, YouTuber e TikToker sono ormai parte integrante dell’economia digitale, rendendo dunque necessaria una disciplina previdenziale specifica per regolamentarne l’inquadramento contributivo.
Con la circolare n. 44/2025, l’INPS ha definito le modalità di iscrizione alla previdenza sociale per questi lavoratori, introducendo criteri utili per stabilire a quale gestione debbano essere associati.

Content creator e previdenza sociale: le tre possibili classificazioni
L’INPS distingue tre principali categorie per l’inquadramento previdenziale dei content creator, sulla base della natura dell’attività svolta.

Gestione separata INPS commercianti
Si applica quando il content creator svolge attività d’impresa, ossia quando vi è un’organizzazione strutturata dell’attività con prevalenza dell’elemento economico e produttivo rispetto all’elemento personale.
In particolare, rientrano in questo inquadramento coloro che ricavano guadagni principalmente attraverso la vendita di video, la gestione di banner pubblicitari o la conduzione di campagne di marketing. Poiché l’attività è assimilabile a quella commerciale, il lavoratore è tenuto all’iscrizione alla Gestione separata INPS commercianti.

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Gestione separata INPS per autonomi e professionisti senza cassa
Questo regime previdenziale riguarda i content creator che svolgono la propria attività in maniera autonoma, senza vincoli di subordinazione e senza una struttura d’impresa. L’elemento distintivo di questa categoria è la prevalenza del lavoro personale e intellettuale rispetto ai mezzi di produzione.
Pertanto, i content creator che offrono servizi digitali senza avere una struttura organizzata assimilabile a un’attività d’impresa, ma operano in modo indipendente e senza una cassa previdenziale specifica, devono versare i contributi alla Gestione separata INPS per autonomi e professionisti senza cassa, per cui si paga solo con riferimento al reddito effettivamente prodotto.

Fondo pensioni per i lavoratori dello spettacolo (FPLS)
Quando l’attività del content creator rientra nell’ambito delle prestazioni artistiche, culturali o di intrattenimento, l’inquadramento previdenziale cambia e diventa obbligatoria l’iscrizione al Fondo Pensioni per i Lavoratori dello Spettacolo (FPLS).
Rientrano in questa categoria coloro che, attraverso video, foto o post sponsorizzati, diffondono messaggi pubblicitari per conto di aziende, svolgendo un’attività assimilabile a quella di attori, registi, fotomodelli o indossatori. Indipendentemente dalla forma contrattuale adottata, il committente (brand o agenzia) è obbligato a versare i contributi previdenziali al FPLS.
Il content creator, dunque, è equiparato a un artista dello spettacolo nel momento in cui produce materiali con finalità pubblicitarie per un committente, indipendentemente dal canale di diffusione utilizzato (TV, social media, blog o piattaforme digitali).

Definizione e redditività dei content creator
Secondo la circolare INPS, rientrano nella categoria dei content creator coloro che elaborano testi, immagini, registrazioni audio e video destinati alla pubblicazione su piattaforme digitali, come social network, blog o canali streaming.
La figura dell’influencer merita una menzione specifica. Si tratta di professionisti che, grazie alla loro notorietà, sono in grado di influenzare le opinioni e le scelte del pubblico. I guadagni derivanti da questa attività possono provenire da diverse fonti:

In alcuni casi, possono intervenire agenzie intermediarie con il compito di collegare i content creator ai brand (media agency) o di supportarli nella gestione della loro attività (talent agency).

Il ruolo del digital marketing e la pubblicità sui social
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda il digital marketing. Gli influencer e i blogger che pubblicano contenuti promozionali per aziende devono rispettare le normative sulla trasparenza pubblicitaria, evitando la pubblicità occulta.
Come chiarisce l’INPS, questi contenuti devono essere esplicitamente indicati come pubblicitari, in conformità agli artt. 43 e seguenti del D.Lgs. 208/2021. Anche i post sponsorizzati e le collaborazioni con aziende rientrano nel perimetro delle comunicazioni commerciali e devono essere etichettati di conseguenza.
Se il content creator realizza video pubblicitari per conto di un brand, agendo come testimonial o attore pubblicitario, è soggetto all’obbligo previdenziale del FPLS. In questo caso, il versamento dei contributi spetta al committente, indipendentemente dal tipo di contratto sottoscritto.
Tuttavia, non tutti i contenuti rientrano in questa categoria. Restano esclusi i video o le immagini pubblicate a titolo personale, senza finalità commerciali dirette. Allo stesso modo, la semplice menzione di un prodotto, senza attività promozionale esplicita, non determina l’obbligo di iscrizione al FPLS.
Per i creator che si limitano a ospitare inserzioni pubblicitarie sui propri spazi digitali, senza un’attività diretta di promozione, rimane valida l’iscrizione alla gestione separata INPS per commercianti.





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