Le catastrofi naturali e prodotte dall’uomo e le persone con disabilità

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Sembra una cosa ovvia, ma solo dopo questo articolo della UNCRPD il tema ha prodotto un’attenzione a livello nazionale e una serie di impegni concreti, anche se ancora insufficienti, soprattutto a livello nazionale.

La questione riguardante le persone con disabilità negli interventi di emergenza e umanitari è stata oggetto di riflessione solo a partire dalla guerra nella ex-Jugoslavia, in cui il mondo intero vide per la prima volta la drammatica situazione nei campi di raccolta degli sfollati in Kosovo, dove il trattamento delle persone con disabilità ne violava spesso i diritti umani e come i sistemi di protezione civile fossero incapaci di intervenire per questa fascia di popolazione..

Ad Haiti, a seguito del terremoto del 2010, ben 4.000 persone furono amputate solo perché non vi erano sufficienti unità sanitarie, mettendo in evidenza che esse non avevano sufficienti sostegni, non solo in termini di protesi e ortèsi, ma anche nessun supporto psicosociale adeguato a ricostruire una vita all’improvviso diversa. Questa incapacità di proteggere e di assistere in maniera competente le persone con disabilità si è evidenziata in tanti disastri naturali ed umani, anche nei terremoti e nelle inondazioni verificatisi nel nostro Paese.

Contabilità

Buste paga

 

L’articolo 11 della Convenzione internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006) (Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie) obbliga gli Stati che l’hanno ratificata ad adottare «tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali».
 Il tema della protezione e della sicurezza delle persone con disabilità è stato approfondito negli ultimi anni dal dibattito internazionale, per garantire a tali soggetti uguaglianza di opportunità e non discriminazione.

La cosiddetta Carta di Verona del 2007 (Carta di Verona sul salvataggio delle persone con disabilità in caso di disastri) è stato il primo documento a definire i princìpi generali su cui basare gli interventi di emergenza per queste persone. Sono poi seguiti articoli e manuali in àmbito internazionale, curati dalle organizzazioni non governative e da quelle di persone con disabilità: se ne veda a tal proposito la bibliografia contenuta in Aiuti umanitari e disabilità. Vademecum (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Roma, 2015), comprendente anche il Vademecum sugli aiuti umanitari e la disabilità, pubblicato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo, primo documento organico di un Governo in materia.

Anche le Nazioni Unite hanno licenziato una serie di documenti sul tema degli aiuti umanitari e degli interventi di emergenza: il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction del 2015 e la Charter of Istanbul for Inclusion of Persons with Disabilities in Humanitarian Action del 2016. In base a quest’ultima, nel mese di luglio del 2019 un gruppo di lavoro dello IASC (l’Interagency Standard Committee, il principale meccanismo delle Nazioni Unite per il coordinamento tra le Agenzie di Assistenza Umanitaria, foro unico che coinvolge i partner chiave dell’ONU e di altri Enti Governativi e della Società Civile, costituito nel giugno 1992, sulla base della Risoluzione 46/182 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite) ha emanato le Guidelines for Inclusion of Persons with Disabilities in Humanitarian Activities, dopo un lavoro di due anni che ha coinvolto i maggiori esperti nel campo, tra cui, per l’Italia, anche un rappresentante della RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo). Anche il Consiglio di sicurezza dell’ONU nel 2019 ha approvato la risoluzione 9475 per proteggere i civili durante i conflitti armati, ed in articolare le persone con disabilità.

Il filo rosso di tutti questi documenti è la necessità di garantire che l’aiuto umanitario e di emergenza sia rispettoso dei diritti umani di tutti. L’approccio umanitario si fonda da sempre su un intervento rapido sul modello dei corpi militari o delle organizzazioni caritatevoli (Esercito, Croce Rossa ecc.) con il primo modello che si basa sulla limitazione delle perdite, il secondo sull’idea che i beneficiari degli interventi siano inabili e bisognosi unicamente di assistenza.
Si parla, inoltre, di un intervento a due tempi, nel primo dei quali vanno garantiti gli elementi essenziali per il salvataggio e la prima accoglienza (cibo, salute e un luogo di ricovero), mentre solo in un secondo momento si cerca di garantire altri bisogni ritenuti “speciali”. Tali modalità, pertanto, non tengono conto delle persone con disabilità che sono appunto considerate come “speciali”.
È un meccanismo cui si rifà anche l’approccio del triage, termine francese che sta per “cernita”, “smistamento”, caratterizzando un sistema utilizzato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni secondo classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate e del loro quadro clinico. Ebbene, le persone con disabilità coinvolte in disastri naturali e umani spesso non sono assistite prioritariamente, anche se non sono state ferite, e vengono soccorse dopo le altre.

Addirittura durante la pandemia SAR-COV2, la SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva) ha emanato delle Raccomandazioni su come intervenire in una situazione di emergenza pandemica in presenza di risorse strumentali e logistiche limitate[1], innescando un dibattito tra i medici ed in particolare tra gli anestesisti e i responsabili dei reparti di terapia intensiva. Queste Raccomandazioni della SIAARTI hanno proposto di escludere dal triage di selezione dei pazienti da curare le persone molto anziane (in base alle probabilità di sopravvivenza, e alle aspettative di vita) e le persone con disabilità (in base a comorbilità severe, status funzionale, disabilità). La selezione per categorie e non per condizione clinica del paziente è esattamente quello che avvenuto peer esempio durante il nazismo per fasce di popolazione che inquinavano la ra1zza. Prontamente, sulla base della denuncia del Comitato di bioetica di S. Marino, il tema, posto all’attenzione delle organizzazioni internazionali che tutelano i diritti umani e delle organizzazioni di persone con disabilità è stato stigmatizzato e fortemente condannato. Però è quello che è accaduto prima della CRPD in moltissime situazioni di emergenza.

La prevenzione e la riduzione dei rischi derivanti da disastri devono essere basate su approcci multirischio e multisettoriali, inclusivi e accessibili in termini di efficienza e di efficacia. A tal proposito i documenti internazionali consigliano ai Governi di coinvolgere e impegnare le comunità e i suoi più importanti attori, tra cui donne, bambini e giovani, persone con disabilità, anziani, volontari, nella progettazione delle politiche, dei piani e degli standard, in una parola nella capacità di resilienza. Inoltre, tutta la società deve agire come partner impegnata, con una partecipazione basata sull’empowerment [crescita dell’autoconsapevolezza] e sull’inclusione, sull’accessibilità e sulla non-discriminazione, prestando speciale attenzione alle persone colpite in maniera sproporzionata dai disastri, specialmente le fasce più povere della popolazione. Infatti è stata la Commissaria europea all’eguaglianza, Helena Dalli, ha dichiarare che propri le persone con disabilità e le loro famiglie hanno subito un carico sproporzionato di problemi rispetto agli altri cittadini.
In tutte le fasi emergenziali vanno considerati il genere, l’età, la disabilità e le culture locali; deve inoltre essere promossa la partecipazione di donne e giovani, coinvolgendo e rafforzando le Associazioni volontarie della cittadinanza.

Anche l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa sono intervenuti sul tema dell’emergenza inclusiva delle persone con disabilità: il Consiglio, dopo una serie di consultazioni con gli attori del settore, nel 2016 ha definito un manuale specifico come contributo del programma EUR-OPA; l’Unione ha emanato il Consenso europeo sull’aiuto umanitario, e ancora, dal Consiglio sono arrivate le Conclusions on Disability Inclusive Disaster Management, e dalla Commissione Europea, più recentemente (2019) la guida operativa The Inclusion of Persons with Disabilities in EU-funded Humanitarian Aid Operations, con la messa in campo, successivamente della ben nota Strategia sulla Disabilità 2021-2030che si occupa anche delle attività relative agli aiuti umanitari e di emergenza.

Negli ultimi anni, tutte le situazioni di catastrofi naturali (terremoti in Turchia, Marocco, Italia; inondazioni in Libia, Germania, Italia, Spagna; situazioni di guerre in Ucraina e Palestina) hanno evidenziato l’impreparazione dei sistemi di emergenza a tutelare i diritti delle persone con disabilità. Una ricerca dell’European Disability Forum del 2021 ha evidenziato che 55 paesi esaminati per legislazioni nazionali in materia di emergenza solo 5 citavano le persone  on disabilità e solo 2 paesi (Italia e Serbia) includevano le organizzazioni di persone con disabiliti nei cluster legai ali interventi di emergenza.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Anche i cambiamenti climatici stanno producendo un incremento esponenziale di disastri naturali. L’Human Rights Council con la risoluzione 41/21 (23.7.19) ha chiesto all’ufficio dell’alto Commissario per i Diritti Umani di preparare «uno studio analitico sulla promozione e protezione dei diritti delle persone con disabilità nel contesto del cambiamento climatico». o studio analitico è stato presentato il 22.4.2020.


[1] Si      veda    http://www.siaarti.it/SiteAssets/News/COVID19%20-%20documenti%20SIAARTI/SIAARTI%20%20Covid-19%20-%20Clinical%20Ethics%20Reccomendations.pdf.  



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link