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VENEZIA – L’emergenza droga con i reati collegati. E ancora le problematiche legata all’immigrazione e al lavoro. Il rapporto complesso con il turismo e i suoi eccessi. Fino all’irrisolta questione del rifinanziamento della Legge speciale. Venezia si è raccontata così, ieri, alla commissione parlamentare periferie, per una giornata di missione in laguna, divisa tra le audizioni in Prefettura e i sopralluoghi in terraferma. A Ca’ Corner il sindaco Luigi Brugnaro ha relazionato per oltre due ore, spaziando dalle esperienze sul territorio alle richieste di novità normative, ma raccogliendo commenti critici dai parlamentari di opposizione, che si aspettavano più dati e risposte puntuali. Nei prossimi giorni il Comune invierà comunque una relazione scritta.
SICUREZZA E DROGA
Per la commissione periferie è stata una nuova tappa di un percorso che l’ha già portata nelle principali città metropolitane della penisola. A Venezia sono arrivati in tutto sei deputati: con il presidente, Alessandro Battilocchio, di Forza Italia, la leghista Giorgia Andreuzza , l’unica del Veneziano, Vito De Palma (Forza Italia), Massimo Milani (Fratelli d’Italia), Roberto Morassut (Pd) e Antonino Iaria (Movimento 5 Stelle). Primi ad essere ascoltati, a Ca’ Corner, il prefetto, Darco Pellos, e il questore, Gaetano Bonaccorso. «Dai loro incontri è emerso come, rispetto ad altre città, le problematiche siano in termini numerici meno evidenti» ha riferito Battilocchio, portando come esempio di esperienza positiva i servizi interforza: 512 nel 2024. Ma la vera emergenza resta la droga. “Il problema più significativo”, con tanti reati che sono legati al suo uso. «C’è una preoccupazione molto forte per lo spaccio ha riferito ancora il presidente il sindaco ci ha riferito di una serie di progettualità messe in campo».
IL SINDACO A TUTTO CAMPO
Un sindaco, come sempre, a ruota libera. Per iniziare Brugnaro, accompagnato da mezza Giunta, ha assicurato ai parlamentari la sua estraneità alle accuse di corruzione per cui è indagato nell’inchiesta Palude: «Sono sotto inchiesta, sono innocente, mi difenderò nel processo». Poi ha raccontato delle varie iniziative della sua amministrazione sui temi dell’ambiente, dei giovani, dello sport, del lavoro… Soprattutto ha chiesto cambi normativi. «I nodi irrisolti delle grandi questioni nazionali arrivano in periferia» ha ammonito. Ed ecco le richieste di un maggior “riconoscimento della polizia locale”, di una “revisione delle norme sull’immigrazione, in particolare per favorire l’inserimento lavorativo”, di “finanziamenti dedicati come il bando periferie” Non poteva mancare anche un passaggio sulla questione irrisolta del rifinanziamento della Legge speciale.
COMMISSIONE SPACCATA
Dai parlamentari di maggioranza sono arrivate rassicurazioni sulla riorganizzazione del corpo di polizia locale, in discussione in Parlamento, così come sul disegno di legge sicurezza. «Darà una risposta a tante questioni» ha assicurato Andreuzza. Toni diversi dai parlamentari di opposizione. «La relazione del sindaco non mi ha soddisfatto ha accusato Morassut – Ha parlato tanto, ma in modo leggero, senza numeri, senza dati. Sull’impatto devastante del turismo sulla residenza, non ho avuto risposte. Vedremo la relazione scritta». Molto critico anche Iaria: «Ho chiesto al sindaco quanto la nuova cittadella dello sport potrà aiutare lo sviluppo dello sport a livello sociale. Non mi ha convinto».
IMMIGRAZIONE E COMMERICIO
Tra i temi più citati, quello della presenza di stranieri. «Il 16,7% contro una media nazionale dell’8,7% – ha riferito Milani Bisogna puntare su una integrazione che sia corretta». «Ci è stato spiegato come qui gli stranieri sono concentrati soprattutto a Mestre e Marghera ha osservato Battilocchio e proprio in queste zone c’è il problema dei negozi di vicinato italiani che si sono ridotti. C’è anche il tema dei minimarket stranieri». Una delle richieste portate dall’assessore al commercio, Sebastiano Costalonga. «Abbiamo bisogno di un cambio normativo su due fronti ha riferito l’assessore all’uscita – per realtà come quelle dei minimarket, sempre aperti, che rischiano di diventare punti di ritrovo per la criminalità. Serve una legge che li limiti. E poi per quel che riguarda Venezia, la norma va cambiata per estendere esperienze come quelle dell’antipaccottiglia».
LEGGE SPECIALE
«Per il commercio abbiamo proposte di legge che si rifanno al modello Venezia» ha commentato Andreuzza, che ha assicurato il suo impegno anche sul fronte della Legge speciale. «Si fa fatica a far capire a Roma cos’è Venezia, la sua specificità. Sulla Legge speciale sapevamo che la coperta era corta. Ora sarà da rivedere qualcosa, eravamo d’accordo con i ministri. Per tutelare Venezia e anche l’immagine dell’Italia. Quel che succede a Venezia, lo sappiamo, ha un impatto mondiale».
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