‘Lo scudo verde avrà come unica conseguenza quella di mettere in difficoltà i cittadini’

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Il consigliere comunale di Forza Italia Alberto Locchi si è espresso, in una nota, a propostito dello Scudo Verde: “Oggi discutiamo di un provvedimento che, purtroppo, rischia di rivelarsi più dannoso che utile per la nostra città: lo “Scudo Verde”. Un’iniziativa che, sebbene presentata come una soluzione per ridurre l’inquinamento e promuovere la sostenibilità, porta con sé numerose problematiche che non possiamo e non dobbiamo ignorare.

In primo luogo, mi preme sottolineare come questa misura penalizzi ingiustamente tanti cittadini, famiglie e lavoratori che dipendono ancora dai propri veicoli per spostarsi. La realtà è che non tutti hanno la possibilità economica di sostituire il proprio veicolo con uno nuovo a combustione o elettrico oppure ibrido, soprattutto in tempi di incertezze economiche come quelli che stiamo vivendo.

L’auto, per molti, è un mezzo indispensabile per il lavoro, per il trasporto dei figli o per esigenze quotidiane. Ma con lo “Scudo Verde”, queste persone si troveranno costrette a fare i conti con divieti, multe e, in alcuni casi, la difficoltà di trovare alternative praticabili. Inoltre, non possiamo non notare come il provvedimento manchi di un adeguato piano di supporto per i cittadini.

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Dove sono gli incentivi concreti per la sostituzione dei veicoli obsoleti? Dove sono le politiche di sostegno per le categorie più deboli, quelle che non possono permettersi una transizione rapida verso una mobilità più verde?

È facile parlare di sostenibilità quando si vive in una condizione economica favorevole, ma non possiamo dimenticare chi fatica a sbarcare il lunario ed è su questo punto che ho preparato un ordine del giorno per chiedere, appunto l’esenzione dallo scudo verde per i nuclei familiari in difficoltà economica.

Altra grande lacuna è quella relativa alla pianificazione di una vera e propria rete di trasporti pubblici che possa davvero competere con l’auto privata. Firenze, purtroppo, non ha una rete capillare di trasporti pubblici che possa garantire una mobilità alternativa accessibile a tutti, in tutte le zone della città. Come pensiamo di limitare l’uso dei veicoli privati se le persone non hanno un’alternativa valida, comoda e conveniente?

Inoltre, non possiamo dimenticare che molte delle auto che verranno messe al bando sono ancora in perfette condizioni e, per molti, sono ancora un investimento valido e funzionale. Non è possibile penalizzare chi ha investito nel proprio mezzo, magari con enormi sacrifici, senza offrire soluzioni davvero efficaci e immediate.

Infine, uno degli aspetti più preoccupanti di questa misura è il suo impatto economico. I commercianti, i lavoratori e i residenti che vivono e operano all’interno delle aree più colpite dalla ZTL si troveranno a fronteggiare costi aggiuntivi per l’accesso, rischiando di compromettere ulteriormente l’economia locale.

Il turismo, che rappresenta una parte fondamentale dell’economia di Firenze, potrebbe subire un duro colpo, con il rischio che i visitatori si sentano scoraggiati dall’idea di affrontare difficoltà nella circolazione. In sintesi, lo “Scudo Verde” non può essere considerato una soluzione definitiva per i problemi legati all’inquinamento.

Ciò che serve è un piano organico e strutturato che vada incontro alle esigenze della cittadinanza, che promuova la sostenibilità in maniera equa e che supporti i fiorentini in questa transizione. Invece, ciò che stiamo vedendo oggi è un’imposizione che rischia di escludere molte persone dalla vita attiva della città.

La lotta che da anni viene fatta, a priori, al traffico su gomma è assolutamente fuori luogo e faziosa se non vi renderete conto che nessuna tranvia potrà mai ridurre il traffico e le code considerando che i percorsi della tranvia stessa insistono sulle uniche strade larghe di Firenze che, di fatto, vengono dimezzate nella loro portata effettiva divenendo cosi oltremodo congestionate e portatrici di inquinamento così come le tante piste ciclabili create ovunque hanno reso strade dove si circolava tranquillamente dei veri budelli dove ora si marcia a passo d’uomo e quindi vere ciminiere di smog.

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Chiedo dunque all’ amministrazione di rivedere questo provvedimento, di pensare a soluzioni che non penalizzino i cittadini più vulnerabili e di garantire un’effettiva alternativa di trasporto pubblico e privato che non sia la sola tramvia che, fra l’altro sarà completata diversi anni dopo l’entrata in vigore dello scudo verde.

Solo così potremo parlare di una Firenze più verde, ma anche più giusta per tutti”.



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