Cos’è il tasso di interesse
Quando si richiede un finanziamento per l’acquisto di un immobile, la banca applica un tasso di interesse denominato TAN (Tasso Annuo Nominale), che rappresenta il costo degli interessi che il mutuatario deve sostenere sull’importo finanziato.
Il TAN è determinato sulla base di un indice di riferimento definito dalla Federazione Bancaria Europea, che è l’IRS per i tassi fissi e l’Euribor per i tassi variabili. A questo indice viene aggiunto uno spread, che è il costo aggiuntivo applicato dalla banca.
Qual è la differenza tra TAN e TAEG
È fondamentale distinguere tra TAN e TAEG quando si parla di mutui:
- Il TAN indica il tasso di interesse applicato al prestito e rappresenta la percentuale di interesse che l’importo finanziato dovrà rendere alla banca.
- Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) include il TAN e tutte le altre spese obbligatorie legate al mutuo, come le commissioni, le spese di istruttoria e le assicurazioni richieste dalla banca.
Mentre il TAN fornisce informazioni sui soli interessi, il TAEG offre una visione completa del costo totale del mutuo. Il TAEG è quindi più indicativo per confrontare le diverse offerte di mutuo. Tuttavia, non include le spese notarili e di agenzia, che sono costi esterni al finanziamento del mutuo.
Quanti tipi di tasso esistono
Esistono diverse opzioni di tasso tra cui scegliere:
- Tasso fisso
- Tasso variabile
- Tasso variabile con CAP
- Tasso variabile a rata costante
- Tasso misto
- Tasso bilanciato
Di seguito, analizzeremo le principali caratteristiche di ciascuna di queste opzioni.
Tasso fisso
Optando per un tasso fisso, il tasso di interesse rimarrà costante per tutta la durata del mutuo, garantendo una rata mensile invariata. Questa opzione è molto popolare in Italia per due motivi principali:
- Protezione contro l’aumento dei tassi: il tasso concordato all’atto della firma rimane immutato fino alla scadenza del mutuo, indipendentemente dalle fluttuazioni dei tassi di interesse generali.
- Facilità nella pianificazione delle spese: conoscendo l’importo esatto della rata mensile, è più semplice organizzare il proprio budget.
Se si cerca stabilità finanziaria, il tasso fisso è generalmente la scelta più sicura.
Tasso variabile
Il mutuo a tasso variabile si caratterizza per un tasso di interesse che può variare nel tempo in base all’andamento dell’indice Euribor. Questo significa che:
- Se l’Euribor aumenta: aumenterà anche l’importo della rata mensile.
- Se l’Euribor diminuisce: diminuirà l’importo della rata.
Generalmente, il tasso variabile è inizialmente più basso rispetto al fisso, ma è consigliabile optare per questa soluzione solo se si dispone di una solida stabilità finanziaria.
Tasso variabile con CAP
Il tasso variabile con CAP prevede un limite massimo di aumento del tasso di interesse. Questo tipo di mutuo offre maggiore protezione rispetto al variabile puro, poiché impedisce che il tasso superi una certa soglia. Tuttavia, il tasso di partenza di un mutuo con CAP è generalmente più alto rispetto a quello di un mutuo a tasso variabile puro.
Tasso variabile a rata costante
Questa opzione permette di mantenere costante l’importo della rata mensile, anche se il tasso di interesse varia. La durata del mutuo si adatterà di conseguenza: aumenterà se il tasso cresce, diminuirà se il tasso cala.
Tasso misto
Il mutuo a tasso misto offre la possibilità di alternare fra tasso fisso e variabile a intervalli predefiniti. Questo può essere vantaggioso in un contesto di incertezza economica, consentendo di sfruttare i vantaggi sia del tasso fisso che di quello variabile a seconda delle condizioni di mercato.
Tasso bilanciato
Il tasso bilanciato combina elementi sia del tasso fisso sia del variabile, dividendo il pagamento della rata in due parti: una basata su un tasso fisso e l’altra su un tasso variabile. Questa opzione offre un equilibrio tra sicurezza e flessibilità, permettendo di beneficiare delle riduzioni dei tassi di interesse senza subire pienamente le loro fluttuazioni.
Come cambiare tipo di tasso
Se desideri modificare il tipo di tasso del tuo mutuo, hai diverse opzioni:
- Rinegoziazione: permette di rivedere le condizioni del mutuo con la propria banca, inclusa la possibilità di modificare il tipo di tasso.
- Surroga: consente di trasferire il mutuo ad un’altra banca che offre condizioni più vantaggiose, senza costi aggiuntivi.
- Sostituzione: a differenza della surroga, permette di estinguere il vecchio mutuo e di aprirne uno nuovo con diverse condizioni. Questa opzione può comportare costi aggiuntivi.
In conclusione
La scelta del tasso più adatto dipende dalle proprie esigenze finanziarie e dalla propria tolleranza al rischio. Le opzioni sono numerose e vanno dal tasso fisso per chi cerca sicurezza, al tasso variabile per chi è disposto a sfruttare le fluttuazioni del mercato, fino a soluzioni intermedie come il tasso variabile con CAP, il tasso misto e il tasso bilanciato che offrono un compromesso tra stabilità e flessibilità.
Domande frequenti
Qual è la tipologia di tasso più comune?
In Italia, il tasso fisso è attualmente la scelta più popolare tra i mutuatari.
Cambiare tasso comporta dei costi?
La rinegoziazione e la surroga di solito non comportano costi aggiuntivi, mentre la sostituzione può comportare costi per la stipula del nuovo contratto di mutuo. È sempre consigliabile verificare con la propria banca per dettagli specifici.
Qual è il momento migliore per passare da un tasso variabile a uno fisso (o viceversa)?
Un buon momento per passare a un tasso fisso può essere quando i tassi sono in aumento e non si prevedono diminuzioni nel breve termine. Al contrario, se i tassi sono in calo, potrebbe essere conveniente passare a un tasso variabile per beneficiare di rate più basse.
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