Il mercato europeo delle pere continua ad essere dominato dalle italiane Abate Fetel e Santa Maria, con il contributo di Turchia, Belgio e Paesi Bassi. Le importazioni d’oltreoceano, tra cui le Williams Christ sudafricane, stanno acquistando importanza, anche se i prezzi restano inferiori a quelli dell’anno scorso per molte varietà importate.
Nei Paesi Bassi i prezzi delle pere rimangono forti nonostante un raccolto leggermente inferiore. Le vendite sono costanti e il prezzo tra 0,75 e 1,30 euro al chilogrammo aiuta i coltivatori a gestire l’aumento dei costi. In Italia il raccolto di pere 2024 si è avvicinato al suo potenziale, anche se è ancora inferiore ai picchi del passato. La coltivazione delle pere Coscia in Sicilia ha registrato una notevole espansione nel corso degli anni, mentre le pere Abate dovrebbero essere disponibili fino alla fine di aprile. In Francia una stagione favorevole ha visto la produzione superare le aspettative, raggiungendo le 134mila tonnellate, anche se l’aumento della concorrenza delle importazioni sta influenzando l’offerta interna. Domanda e prezzi continuano a rimanere stabili. La campagna delle pere spagnole si sta concludendo prima del solito a causa della scarsità nelle scorte. Sebbene la domanda sia stata più lenta del previsto, l’impennata dei prezzi dello scorso anno si è stabilizzata e le migliori condizioni di stoccaggio garantiscono la flessibilità dell’offerta.
In Nord America le esportazioni di pere dagli Stati Uniti nord-occidentali sono diminuite in modo significativo, con uno dei raccolti più ridotti degli ultimi 40 anni. Con la riduzione dell’offerta interna, le importazioni dall’Argentina stanno iniziando prima, anche se la produzione biologica è inferiore in questa stagione. In America Latina la produzione di pere dell’emisfero meridionale dovrebbe diminuire del 3,3%, guidata da un calo del 10,9% in Argentina. Tuttavia, le esportazioni argentine di gennaio hanno raggiunto il record di 18.760 tonnellate, nonostante i continui problemi di qualità e le sfide economiche. Le esportazioni di pere del Sudafrica sono cominciate in ritardo ma ora si stanno riprendendo, con un aumento del 7% per varietà chiave come Forelle e Abate Fetel. La domanda di pere con sfumatura rossa è in crescita, soprattutto in Medio Oriente e in Estremo Oriente. Le esportazioni cinesi di pere rimangono solide, con 84.400 tonnellate spedite da Cangzhou nel 2024, principalmente verso Stati Uniti e Canada, per un valore totale di 84 milioni di dollari.
Paesi Bassi: ottimi prezzi e aspettative elevate
I prezzi delle pere sul mercato olandese rimangono forti e le aspettative del settore sono elevate. Un commerciante di frutta osserva che, sebbene la stagione presenti un volume di frutta leggermente inferiore, l’umore generale è positivo. Tuttavia, sottolinea che gli sviluppi del mercato devono allinearsi all’andamento della stagione. “Le aspettative sono alte in questa stagione, dato che c’è un po’ meno frutta disponibile, quindi ci sono buone speranze – spiega – Le prospettive generali sono ottimistiche, ma dobbiamo aspettare e vedere come si evolve la situazione. L’anno scorso le cose hanno preso una piega diversa da quella che avevamo previsto. Le speranze e le aspettative che abbiamo ora devono ancora essere pienamente realizzate, ma resto ottimista”.
Le vendite rimangono costanti e i prezzi delle pere sono attualmente a un livello favorevole. L’intera gamma, compresi tutti i calibri e le qualità , ha un prezzo compreso tra 0,75 e 1,30 euro al chilogrammo. Questi prezzi sono incoraggianti, ma sono necessari per compensare l’aumento dei costi di produzione e operativi. “Si sta vendendo molta frutta e i prezzi stanno reggendo bene – aggiunge il commerciante – Non possiamo certo lamentarci, ma visto l’aumento dei costi, una forte determinazione dei prezzi è fondamentale sia per i coltivatori che per i commercianti”.
Belgio: buon livello di prezzi, ma non aumenteranno di nuovo in modo significativo
Nessuno ancora si lamenta della stagione delle pere in Belgio. “Il raccolto non è stato dei migliori, quindi c’è un po’ meno frutta rispetto agli altri anni, ma ciò non è necessariamente negativo per il mercato – afferma un commerciante belga – I prezzi sono a un buon livello e sarebbe un’ottima cosa se riuscissimo ad avere un graduale aumento nel prossimo periodo. Tuttavia, non ci si deve aspettare di raddoppiare il prezzo del pallox, che in media è di circa 90 centesimi. Alla fine, c’è sempre qualcuno che resta in attesa di questo, ma dobbiamo stare attenti alla qualità delle pere immagazzinate in questa stagione. Inoltre, la produzione d’oltreoceano è buona, quindi grandi volumi arriveranno sul mercato anche da lì. Non credo che si verificheranno aumenti di prezzo significativi. Tutti dovrebbero essere soddisfatti di ciò che possiamo ottenere ora e vendere in modo ragionevole. Dopodiché gli ultimi mesi fileranno lisci”.
Italia: raccolto più in linea con le potenzialitÃ
Un importante player del Nord Italia afferma che nel 2024 il raccolto delle pere italiane è stato più in linea con le potenzialità , seppur ancora lontano dai massimi raggiunti sette anni fa. Il mercato è stato improntato alla difesa del prezzo per poter remunerare al meglio i produttori. Ciò ha comportato una scelta delle catene della Grande distribuzione organizzata con cui lavorare, in modo da collocare le pere presso i clienti che cercavano un prodotto di alta qualità ed erano disposti a pagarlo. Attualmente (settimana 8), le pere Williams italiane sono terminate, mentre l’Abate sarà disponibile fino alla fine del mese di aprile. Il decumulo avverrà gradualmente per accontentare il maggior numero possibile di clienti.
Il periodo di massima produzione della pera Coscia siciliana si estende da luglio ad agosto, quando il frutto raggiunge il suo apice in termini di colore, dimensione e sapore. Negli ultimi anni, nella zona di Ribera (AG) in particolare, si è osservata una significativa crescita nella coltivazione di questa varietà , con un aumento degli impianti da 50 ettari nel 2010 a 400 ettari nella campagna attuale. Questo incremento è dovuto al successo della commercializzazione nella Gdo, all’introduzione di tecniche colturali innovative, a una comunicazione efficace verso i consumatori e all’elevata qualità del prodotto. Nella scorsa stagione, i prezzi alla produzione si sono aggirati intorno a 1 euro/kg, con variazioni legate alla qualità e al periodo di vendita.
Francia: stagione forte, con una produzione più elevata e una domanda costante
La campagna francese delle pere è iniziata con una nota positiva, beneficiando di un solido impegno da parte dei supermercati, di vendite dinamiche e di prezzi favorevoli. Inizialmente prevista a 119mila tonnellate in agosto, la produzione nazionale ha raggiunto le 134mila tonnellate, grazie alle condizioni climatiche favorevoli. La varietà Guyot ha ottenuto risultati eccezionali, con un aumento del 61% rispetto al 2023, mentre anche le varietà Williams, Conference e le varietà più recenti hanno registrato un aumento.
Con l’avvicinarsi della fine della stagione nel bacino dell’Auvergne Rhône-Alpes (pere IGP), la maggior parte delle scorte rimanenti è costituita da calibri più piccoli ancora disponibili, in fase di spedizione. Nel più ampio mercato francese, le pere europee provenienti da Italia, Belgio, Portogallo e Paesi Bassi stanno superando l’offerta interna, soprattutto nel settore del commercio all’ingrosso.
Nonostante l’aumento della concorrenza da parte delle pere importate, la domanda di prodotto francese rimane costante e i prezzi continuano a mantenersi stabili. Il buon andamento commerciale e la produzione superiore alle aspettative evidenziano la resistenza e la capacità di adattamento dell’industria delle pere francesi in questa stagione.
Spagna: la campagna termina prima del previsto tra scorte scarse e aumenti di prezzo
La campagna spagnola delle pere sta procedendo più lentamente del previsto, con livelli di scorte significativamente più bassi rispetto all’anno scorso, il che porta a una fine della stagione più precoce del solito. In Catalogna, una delle principali regioni spagnole produttrici di pere, a dicembre 2024 le scorte erano pari a 28.400 tonnellate, in netto calo rispetto alle 48.900 tonnellate del 2023.
Sebbene a febbraio si registri tipicamente un aumento del consumo del frutto, la domanda non è stata così forte come ci si aspettava. “Le vendite sono lente, ma grazie ai livelli inferiori degli stock in aree come Lérida, quest’anno c’è meno preoccupazione rispetto alle stagioni precedenti. Nonostante il rallentamento dei consumi, le scorte rimangono sotto controllo”, spiega uno specialista di pere Conference.
Sia la domanda interna che quella internazionale rimangono contenute. “L’anno scorso ha rappresentato un’anomalia, dovuta alla scarsità di prodotto in Italia, che ha portato a una domanda e a prezzi insolitamente alti – continua lo specialista – Quest’anno gli acquirenti italiani non sono così attivi, forse perché si stanno rifornendo di più da Belgio e Paesi Bassi”.
L’inattesa impennata della domanda della scorsa stagione ha temporaneamente gonfiato i prezzi, ma il mercato si è poi stabilizzato. Nonostante la minore produzione di quest’anno, i prezzi sono tornati a un livello sostenibile. Inoltre, il raccolto 2024 è stato di qualità superiore, consentendo di conservare le pere per periodi più lunghi senza l’urgenza di venderle, a differenza della scorsa stagione in cui i frutti non erano in condizioni ottimali per la conservazione a lungo termine.
Germania: mercato stabile, dominato dalle varietà europee in un contesto di prezzi variabili
In Germania il mercato ha continuato a essere dominato dalle varietà italiane Abate Fetel e Santa Maria. La Turchia ha fornito principalmente pere Santa Maria e Deveci, mentre i Paesi Bassi hanno contribuito soprattutto con le varietà Xenia e Conference. Le pere Conference belghe e nazionali hanno completato l’assortimento.
La domanda è rimasta relativamente tranquilla ed è stata facilmente soddisfatta. Nel frattempo le importazioni da oltreoceano hanno acquisito importanza, ma non hanno ancora raggiunto una grande popolarità . Le pere Williams Christ sudafricane stanno diventando sempre più disponibili, mentre la varietà Cheeky, della stessa origine, è attesa a breve.
I prezzi delle pere italiane e sudafricane sono inferiori a quelli dello scorso anno. Tuttavia, le pere Conference belghe e olandesi, così come le Xenia nazionali e olandesi, sono leggermente più costose dell’anno scorso. Le pere Deveci turche hanno registrato un aumento significativo dei prezzi rispetto alla stagione precedente.
Nord America: le importazioni cominciano in anticipo, mentre l’offerta interna si restringe
Le esportazioni di pere dagli Stati Uniti nord-occidentali sono diminuite notevolmente in questa stagione e si prevede che l’offerta interna si esaurisca prima del solito. Il mercato è stato caratterizzato da quotazioni solide, guidate da uno dei più piccoli raccolti di pere degli ultimi 40 anni.
Per quanto riguarda le varietà specifiche, i raccolti di Bartlett e Anjou sono stati entrambi intorno all’80% del raccolto 2023/24, mentre il raccolto di Bosc ha subito un drastico calo, registrando appena il 36% del raccolto dell’anno precedente. Le altre varietà hanno ottenuto risultati diversi: la Red D’Anjou ha mantenuto volumi simili a quelli dello scorso anno, mentre la produzione di Comice è diminuita del 20-30%. Nonostante il calo delle rese, la qualità rimane elevata, con pere di buona pezzatura e finitura.
Con la riduzione dell’offerta interna, le importazioni di pere dall’Argentina stanno iniziando prima dell’anno scorso. Tuttavia, la produzione argentina di pere biologiche è in calo in questa stagione, con possibili ripercussioni sulla disponibilità . Le varietà importate includono Bartlett, Bosc, D’Anjou e Abate. La domanda di pere Bartlett biologiche dovrebbe essere elevata, con prezzi leggermente superiori ai livelli dello scorso anno. Con l’aumento delle importazioni, i rivenditori e i consumatori osserveranno con attenzione come l’offerta soddisferà le esigenze del mercato nei prossimi mesi.
Argentina: la produzione dell’emisfero meridionale è in calo e il Paese deve affrontare le sue sfide
Secondo la World Apple and Pear Association (WAPA), la produzione di pere nell’emisfero meridionale dovrebbe diminuire nella stagione 2025, con un totale stimato di 1.446.970 tonnellate, pari a un calo del 3,3% rispetto all’anno precedente. Questa flessione si traduce in circa 47.000 tonnellate in meno disponibili sul mercato.
Per l’Argentina, il maggior produttore di pere della regione, si prevede un raccolto di 616mila tonnellate, con un calo del 10,9% rispetto alla stagione precedente. Per contro, Sudafrica, Cile e Australia prevedono un aumento della produzione di pere rispettivamente del 2,9, del 3 e del 4,2%. Nonostante la minore produzione argentina, il Paese ha registrato un massimo storico nelle esportazioni di pere nel gennaio 2025, spedendo all’estero 18.760 tonnellate, con un aumento dell’83% rispetto all’anno precedente e del 55% rispetto alla media delle ultime cinque stagioni (2020-2024). Questa impennata delle esportazioni è in parte attribuita alle maggiori scorte di riporto della stagione precedente.
Tuttavia, l’Argentina continua a lottare con problemi di qualità e limitazioni del mercato, che hanno portato allo scarto di migliaia di tonnellate di pere. Questo avviene in un momento in cui il Paese si trova ad affrontare livelli di povertà vicini al 50%, rendendo le perdite nella produzione agricola ancora più preoccupanti.
Per quanto riguarda le varietà , la Packham’s Triumph rimane la pera più prodotta nell’emisfero meridionale, con una stima di 601.322 tonnellate, anche se con un calo del 2,7% rispetto allo scorso anno. Segue la Williams Bon Chrétien con 288.729 tonnellate. Complessivamente, si prevede che le esportazioni regionali di pere diminuiranno del 4,4%, raggiungendo le 689.155 tonnellate nel 2025. Sebbene il settore si trovi di fronte a sfide significative, la forte performance delle esportazioni argentine di gennaio offre un barlume di speranza ai produttori in una stagione difficile.
Sudafrica: le esportazioni iniziano lentamente, ma le previsioni rimangono forti
Le esportazioni di pere sudafricane hanno avuto un inizio ritardato della stagione 2025, iniziando 7-14 giorni dopo rispetto allo scorso anno. Tuttavia, questo spostamento rappresenta un ritorno al normale calendario di raccolta. La varietà Williams Bon Chretien si sta avvicinando alla fine della stagione, con volumi in calo del 4% rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, si prevede un raccolto complessivamente buono, con stime di esportazione che raggiungono i 21,2 milioni di cartoni da 12,5 kg, segnando un aumento del 7% in varietà chiave come Forelle e Abate Fetel.
Nella settimana 7, le spedizioni per l’anno in corso erano del 41% più basse rispetto all’anno scorso, con 2,68 milioni di cartoni esportati. Le destinazioni principali sono state il Medio Oriente (32%), l’Unione europea (28%), la Russia (16%), l’Estremo Oriente e l’Asia (10%).
La domanda di pere con sfumatura rossa sudafricane è particolarmente forte in Estremo e Medio Oriente e si prevede una crescita significativa della categoria. Quasi tutti i nuovi frutteti di pere piantati in Sudafrica si concentrano su varietà con sfumatura, a testimonianza del loro crescente appeal sul mercato. Dal punto di vista delle esportazioni, le pere sudafricane hanno un vantaggio strategico rispetto alle mele, in quanto non possono essere conservate a lungo. Ciò garantisce una posizione di mercato stabile nelle principali regioni produttrici di pere, come l’Europa e il Regno Unito, dove i tempi di conservazione più brevi possono contribuire a mantenere la domanda di prodotti freschi.
Cina: le esportazioni di Cangzhou hanno raggiunto le 84.400 tonnellate nel 2024
Cangzhou è una delle principali regioni cinesi per la produzione di pere fresche e ospita 48 frutteti con permesso di esportazione. Secondo gli ultimi dati doganali, nel 2024 sono stati esportati negli Stati Uniti, in Canada e in altri mercati internazionali un totale di 3.890 lotti di pere fresche per un peso di 84.400 tonnellate. Il valore totale delle esportazioni ha raggiunto gli 84 milioni di dollari, evidenziando la forte domanda globale di pere di Cangzhou.
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