Il nostro cuore è affranto perché negli ultimi mesi abbiamo potuto osservare e vivere il contesto che ci circonda con maggiore chiarezza, riconoscendo la guerra come fenomeno sempre più pervasivo e strutturale, sia a livello globale che locale.
La guerra è presente in ogni dimensione delle nostre vite: l’ideologia militarista si rivela ad ogni livello ed ambito della società, preparandola ad un presente e futuro bellico.
Lo fa attraverso la normalizzazione e la legittimazione di modelli istituzionali e sociali autoritari, repressivi e oppressivi.
Il Ddl Sicurezza, la militarizzazione ed il securitarismo dei luoghi pubblici sono esempi di un fronte interno che va a prepararsi.
Sempre più fondi vengono spostati verso una riconversione bellica dell’economia, incentivando le spese militari e la produzione industriale capace di sostenere scenari armati. In parallelo, l’attacco al mondo della formazione e della scuola passa attraverso la riscrittura di programmi educativi nazionalistici, la presenza di forze dell’ordine nelle aule ed una propaganda guerrafondaia che accompagna i/le giovani dalle scuole alle università
Allo stesso modo la guerra è la perfetta rappresentazione della prepotenza del patriarcato nei confronti delle donne e delle soggettività non allineate all’ordine dell’identità patriarcale.
Riconosciamo nella guerra le radici più profonde di un sistema di dominio che in tutto il mondo miete violenza e morte per mano degli uomini
Le donne che fanno parte della nostra Associazione continuano a fare il massimo e tutto ciò che è in loro potere per realizzare gli obiettivi che ogni anno ci poniamo Potrete leggere più avanti aggiornamenti sul nostro sportello e sulle attività culturali e formative ..
Ma prima di passare oltre vi ricordiamo di attivare o rinnovare il tesseramento annuale o di fare una donazione.
Il vostro sostegno ci aiuterà nelle diverse spese che dobbiamo sostenere sia strutturali per la nostra sede che relative ai progetti, spese che non rientrano nelle quote rimborsate dalla partecipazioni ai bandi disponibili
Ecco la segnalazione di alcuni, tra i numerosi eventi del mese, che riteniamo siano interessanti
Da 1 febbraio a 9 marzo 2025 – Settimo Torinese
L’8 marzo in Afghanistan non si festeggia…, ma noi Vi invitiamo ad andare a vedere la mostra che è stata inaugurata il 1° febbraio presso l’ECOMUSEO DEL FREIDANO a Settimo Torinese ( vedi articolo sul sito) e che durerà fino al 9 marzo.
Hanno partecipato fotografi di fama internazionale, alcuni afghani, alcuni esuli afghani, alcune donne esuli afghane, alcuni iraniani ed un italiano, tutti accomunati dalla volontà di testimoniare attraverso la propria produzione artistica l’isolamento discriminato e le ingiustizie sociali.
Da 28 Febbraio a 2 marzo 2025 – Cuorgnè.
L’associazione Attività e commercio ha organizzato la mostra dal titolo La Donna è ..nell’ultimo secolo; sarà l’occasione per illustrare i servizi ed attività della Associazione nell’alto Canavese, distribuire le nostre cartoline informative e raccogliere donazioni
8 marzo 2025 – Cuorgnè
PRESENTAZIONE EVENTO DELL’ 8 MARZO CON RETE DELLE PORTINERIE E CASA DELLE DONNE presso la Biblioteca di Cuorgnè in Piazza Morgando 1
L’evento sarà incentrato sulla presentazione dell’iniziativa del club del libro a tema femminile , dove si esporrà il progetto alle partecipanti. Il nostro intento come CASA DELLE DONNE e RETE DELLE PORTINERIE è quello di arrivare a più persone possibili, sensibilizzando la comunità sul tema della disparità di genere, della violenza di genere, creando uno spazio sicuro dove si affronteranno temi sull’empowerment femminile sottolineando l’importanza di promuovere i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere in tutto il mondo.
Verrà rilasciata una lista di libri scelti in merito al tema dell’indipendenza economica, il primo tema che tratteremo, le partecipanti avranno modo di scegliere uno dei libri che più gradiscono, dopo di che si presenteranno le tre professioniste che organizzeranno in base alle loro disponibilità degli incontri oltre al club del libro, specifici sui temi femminili.
7 marzo 2025 Ivrea Sala Santa Marta
Nuovo progetto in collaborazione con il Liceo Botta: con la guida dei prof Venturino e Minutola un gruppo di studenti e studentesse hanno aderito al reading in programmazione il 7 marzo ore 20.45 in Sala Santa Marta ad Ivrea. Hanno scelto un nome per la neo compagnia molto significativo :
AD ALTA VOCE e il titolo dello spettacolo fa ben sperare : l’ONDA DEL CAMBIAMENTO. Letture, dialoghi , scenette canzoni e musiche sul tema della Indipendenza emotiva ed economica ..per poter scegliere ogni giorno che direzione dare alla propria vita.
7 marzo 2025 Salto Canavese.
Alla Chiesa di San Giacomo una serata di riflessione ed allegria Il ricavato dei biglietti in prevendita sarà devoluto in beneficenza
Venite numerosi !!!
12 – 13 – 14 Marzo Ivrea.
Terzo convegno Città dell’Uomo inteso come essere umano nel solco della lezione di vita di Adriano Olivetti per una comunità dell’ascolto e del lavoro. Un’occasione per far incontrare scuola e cittadinanza e costruire insieme una comunità a misura d’uomo.
mercoledì 12, giovedì 13, venerdì 14 marzo 2025.
Insieme a tante altre Associazioni e luoghi di Ivrea (officine H , Liceo Gramsci , Galleria del libro e Zac come Associazione donne contro la Discriminazione terremo un laboratorio sull’indipendenza economica ed emotiva ..tema trainante dell’educazione civica nel 2025
Per ragionare con chi parteciperà al Laboratorio come spesso i casi di violenza domestica ed economica sono legati alla scarsa autonomia finanziaria della donne di tutte le età e condividendo i dati dell’occupazione, del tipo di lavoro, della possibilità di carriera e le opinioni presenti confrontarsi su possibili cause e soluzioni
Ed ora qualche dato … .
Il nostro sportello di ascolto e accoglienza Alzati Eva … attività 2024 Pensiamo sia utile dare una sintesi degli accessi nel 2024 allo sportello antiviolenza Alzati Eva mentre, chi è interessato ad approfondire anche il relativo andamento storico può consultare il nostro sito www.casadonneivrea.com.
Gli accessi e la successiva presa in carico per lo sviluppo delle situazioni, sono stati 52 con un picco il mese di gennaio. Donne di diversa condizione sociale provenienti da Ivrea città e per lo più da comuni del Canavese. Italiane 35, straniere 17 con Stati di provenienza disparati perché la zona ha precedenti di buona accoglienza e integrazione. Inviate soprattutto dalle stazioni dei carabinieri e dal passa parola di amiche o conoscenti. Le fasce di età prevalenti sono 30-39 e 40-49. Queste ultime le più problematiche, perché hanno alle spalle anni di maltrattamenti psicologici e lesivi dell’autostima.
La presa in carico riguarda in genere richieste multiple che, secondo le situazioni possono coinvolgere prestazioni interne -Legale, Psicologa, Psicoterapeuta, Counselor-, o esterne -Servizi sociali, Forze dell’Ordine, CAF, Caritas, Sindacato.
Nel 2020 era stato istituito il Reddito di Libertà, 400 euro al mese per 12 mesi, per sostenere le donne vittime di violenza nei primi passi di liberazione, stanziando per lo scopo 3 milioni. Ovviamente una goccia nel mare.
Con la legge di bilancio del 2024 sono stati stanziati 30 milioni per gli anni 2024, 25 e 26. Dunque 10 milioni all’anno da ripartirsi fra le regioni, in base al numero di donne 14-67 anni presenti.
Tantissime donne non sanno nemmeno di poter aver accesso a questo supporto. È importante pubblicizzarlo perché in alcuni casi può essere anche un input per lasciare un uomo violento.
La dipendenza economica è uno degli elementi che incide nella scelta di non chiudere una relazione maltrattante, spesso le donne pensano di non avere un’alternativa perché non hanno soldi
La vicenda Pelicot in Francia ha suscitato tante emozioni, considerazioni e interrogativi. Nell’articolo (che trovate sul sito qui) trovate una analisi per capire non per giustificare, consapevole che un cambiamento avrà tempi lunghi, mentre piccoli e diversi Pelicot prosperano in famiglie da cui non solo è bene cercare tentativi di fuga, ma veri e propri abbandoni.
La soluzione forse si trova nelle donne, nella loro istruzione e nel lavoro.
Le porte di casa aperte verso luoghi di autonomia che, attraverso relazioni sempre più intense e diversificate, aumentano l’autostima personale, danno sicurezza e capacità di contribuire a un migliore assetto familiare anche economico e, per quanto riguarda la cura e l’educazione dei figli, un atteggiamento sereno e oggettivo. Solo così riesco a pensare, che la famiglia potrebbe essere quel luogo dove tornare ogni sera e sentirsi finalmente a casa.
Questo articolo sarà cancellato il mercoledì 23rd Aprile, 2025