Usa, Trump licenzia 2mila dipendenti UsAid. Agenzie in rivolta: ‘Non rispondete a Musk’

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Non si fermano i tagli alle strutture governative da parte della nuova amministrazione Usa. Tutto il personale dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale in tutto il mondo, ad eccezione di coloro con “missioni critiche”, sarà messo in congedo amministrativo. “Non rispondete a Elon Musk” è invece l’indicazione arrivata dai responsabili di diverse agenzie governative ai propri dipendenti, tra cui Pentagono, dipartimento di Stato e l’Fbi

Continua l’ondata di tagli alle agenzie governative da parte dell’amministrazione Trump e di Elon Musk. Verranno eliminati anche 2.000 posti di lavoro presso l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), mettendo in aspettativa tutti gli altri dipendenti in tutto il mondo, tranne una minima parte. Gli avvisi sono stati inviati agli operatori dell’USAID e visionati dall’Associated Press. L’annuncio arriva dopo che un giudice federale ha permesso all’amministrazione di procedere con il licenziamento di migliaia di dipendenti USAID negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Il giudice distrettuale statunitense, Carl Nichols, ha respinto le richieste di mantenere la sua sospensione temporanea sul piano del governo in una causa intentata dai dipendenti.

Personale in congedo amministrativo

Tutto il personale dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale in tutto il mondo, ad eccezione di coloro con “missioni critiche”, sarà messo in congedo amministrativo, secondo un’e-mail ai dipendenti condivisa con la CNN. Secondo la nota, il congedo amministrativo entrerà in vigore un minuto prima della mezzanotte di domenica. “Tutto il personale assunto direttamente dall’USAID, ad eccezione del personale designato per le missioni critiche, sarà messo in congedo amministrativo a livello globale”, si legge nell’e-mail, inviata ai dipendenti alle 20:42 ora italiana. Gli interessati “riceveranno notifiche specifiche” domenica, si legge nell’e-mail, e coloro che sono designati come essenziali saranno informati entro le 23 ora italiana. Questa mossa è solo l’ultima di una serie di sconvolgenti azioni volte a decimare l’agenzia federale che fornisce assistenza umanitaria in tutto il mondo.

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“Non rispondete a Elon Musk” è invece l’indicazione arrivata dai responsabili di diverse agenzie governative ai propri dipendenti, dopo che il patron di X aveva inviato a tutti un’email intimando di spiegare cosa hanno fatto nell’ultima settimana, pena il licenziamento. A quanto riferisce il New York Times, tra gli ammutinati figurano il Pentagono, il dipartimento di Stato, l’Fbi, il dipartimento per la Sicurezza nazionale e quello per la Salute. Tutti gangli vitali della nuova amministrazione, tutti guidati da fedelissimi del presidente Donald Trump. “Il Dipartimento della Difesa è responsabile della revisione delle prestazioni del proprio personale e condurrà qualsiasi revisione in conformità con le proprie procedure”, ha dichiarato in un comunicato Darin S. Selnick, capo delle risorse umane del Pentagono, “per ora, sospendere qualsiasi risposta”. Stessa linea da Tulsi Gabbard, neodirettrice dell’ufficio dell’intelligence nazionale. “Data la natura intrinsecamente delicata e riservata del nostro lavoro, i dipendenti dell’intelligence non dovrebbero rispondere all’e-mail”, ha scritto allo staff. Sulla stessa linea anche Kash Patel, il direttore dell’Fbi.




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