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Nome d’arte Patrizia; professione escort. Secondo l’accusa che l’ha condotta in carcere avrebbe drogato un cliente di 68 anni che l’avrebbe chiamata “a domicilio” per poi portar via il bancomat e la carta di credito e il suo cellulare con i quali avrebbe prelevato 8mila euro il contanti dal conto del cliente. Solo che l’uomo successivamente è morto.
Ora tale Patrizia è finita in carcere ma i Carabinieri della Compagnia Trionfale hanno deciso di indagare a fondo, bloccando la cremazione del cadavere per far eseguire l’autopsia e chiarire se il decesso sia correlato al narcotizzante usato dalla escort.
Per i Carabinieri la escort lo avrebbe narcotizzato per derubarlo”
Sul conto della donna, le indagini dei Carabinieri della Stazione di Roma Ottavia hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza “in ordine al fatto che per procurarsi un ingiusto profitto, mediante violenza, commessa nei confronti di un pensionato romano di 68 anni, consistita nel somministrargli una sostanza in un bicchiere di vino che lo faceva addormentare, così da porlo in uno stato di incapacità di intendere e di volere, si impossessava del bancomat e della carta di credito della vittima e del suo telefono cellulare iPhone; in particolare adescava l’uomo verosimilmente attraverso siti on line di incontro, utilizzando il falso nome di Patrizia, la quale, dopo aver accettato di recarsi presso l’abitazione dell’uomo, gli somministrava a sua insaputa la sostanza che lo narcotizzava, per poi impossessarsi dei beni sopra indicati”.
La donna è altresì gravemente indiziata di avere indebitamente utilizzato la carta di credito e il bancomat sottratti all’anziano, effettuando svariate operazioni di acquisto e prelievi contanti per quasi 8.000 euro.
Le indagini partite dopo il ritrovamento del cadavere
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Roma Ottavia sono partite il 21 settembre dopo il decesso dell’anziano, trovato cadavere nel suo appartamento di via Marcello Palmisano da un familiare. Da un controllo degli effetti personali del defunto, era emerso che mancava il telefono cellulare e che all’interno del portafoglio non vi erano né soldi contanti né le carte di credito a lui intestate. A seguito di approfondimenti investigativi, ispezionando i dispositivi informatici presenti (pc e smartwatch) e accedendo all’applicativo WhatsApp Web, i Carabinieri hanno scoperto una chat, anche con messaggi audio, che il defunto aveva avuto con una tale “Patrizia”, conosciuta occasionalmente e incontrata in data 19 settembre.
Trovato il video che la incastra
Le successive indagini dei Carabinieri hanno consentito di identificare la donna e di acquisire un video che la riprende a pranzo con la vittima e mentre diluiva in un bicchiere di vino una sostanza in corso di definizione e poco dopo mentre frugava in casa.
Nell’immediatezza dei fatti, i Carabinieri sono riusciti ad ottenere dalla Procura della Repubblica il sequestro della salma, poche ore prima della cremazione già stata disposta dalla famiglia, e su cui è stato eseguito esame autoptico per cui si è in attesa dei risultati completi.
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