Avrebbero ricevuto o dato “favoritismi”, in alcuni casi per episodi risalenti anche a dieci anni fa. E le loro posizioni sono state inserite nel fascicolo che i commissari prefettizi inviati dal ministero hanno redatto a conclusione dell’ispezione. Per questo 9 agenti della polizia locale perderanno la qualità di agente di pubblica sicurezza e l’uso dell’arma di servizio.
La decisione era stata presa dal ministro Matteo Piantedosi e messa nero su bianco nella relazione poi inviata al prefetto Francesco Russo. Il prefetto ora sta analizzando, per tramite dei suoi funzionari, le singole posizioni e le accuse rilevate nei confronti degli agenti, in modo da predisporre nelle prossime giornate un provvedimento di revoca della qualifica.
In generale gli agenti di polizia locale possono occuparsi di diverse funzioni, come quelle della polizia stradale, giudiziaria e di pubblica sicurezza. Quest’ultima qualifica la si ottiene se si hanno determinati requisiti come il godimento dei diritti civili e politici, il non aver subito condanne o pene detentive, non essere stato sottoposto a misura di prevenzione, non essere stato espulso da forze armate o destituito dai pubblici uffici. È il prefetto a dichiarare la perdita della qualità di agente di pubblica sicurezza. I 9 quindi (ai quali si aggiungerà, alla fine della sospensione anche la decima agente per la quale è stato avviato un diverso procedimento) potranno occuparsi della viabilità o di tutti quei servizi in cui non è necessario l’uso dell’arma di servizio, oppure finiranno negli uffici in qualità di amministrativi.
Non si tratta quindi di una sospensione, come è avvenuto nell’unico caso individuato dal ministro, ma di una sorta di provvedimento dovuto a comportamenti giudicati non legittimi: qualche favore chiesto o dato, al di là delle proprie competenze.
Il clima comunque all’interno della polizia locale è molto teso e mentre alcune organizzazioni sindacali si preparano anche a forme di protesta, scende in campo l’assessora al ramo, Carla Palone che invita a ricordare che “ci sono tanti ragazzi e ragazze che fanno il loro dovere nel Corpo – dice l’assessora – e che non hanno nulla a che vedere con infiltrazioni mafiose o altro. Nel pool di dirigenti richiesto dal sindaco ci sarà anche il comandante della Polizia locale, Michele Palumbo, proprio per fare chiarezza e individuare i punti dove intervenire. La polizia locale – conclude Palone – è pulita ed è arrivato il momento di riconquistare la fiducia dei cittadini».
La settimana prossima sarà cruciale, perché sono attesi diversi provvedimenti. A cominciare dalla decisione di prorogare o meno la disposizione dell’amministrazione giudiziaria per l’Amtab, scattata un anno fa in occasione dell’inchiesta Codice Interno che ha portato anche all’arresto di 130 persone e ha svelato intrecci tra mafia e politica. Si attendono anche i provvedimenti del prefetto in merito ad Amiu e Multiservizi per le quali sono state previste delle misure di tutoraggio, in entità diversa. In Amiu si adotterà la misura della prevenzione collaborativa dell’articolo 94 del codice antimafia, per un anno. La società quindi dovrà adottare provvedimenti organizzativi di risanamento al fine di rimuovere e prevenire le anomalie riscontrate. Entrerà in “azione” il Gia, Gruppo Interforze Antimafia, istituito presso la Prefettura, che avrà il compito di verificare le transazioni societarie, sia in entrata che in uscita, i conferimenti di incarichi professionali e ogni atto di amministrazione o gestione di valore non inferiore a 5.000 euro (o di valore superiore stabilito dal prefetto). L’Amiu dovrà inoltre utilizzare un conto corrente dedicato che consentirà la tracciabilità degli atti di pagamento e riscossione. Spetterà infine al prefetto nominare una terna di esperti per garantire il “tutoraggio” della società e all’esito del monitoraggio il prefetto valuterà il rilascio di una informazione liberatoria o l’adozione di una interdittiva antimafia.
Meno severe le misure sulla Multiservizi per la quale è stata riconosciuta l’opera di “bonifica” compiuta anche con il licenziamento di alcuni dipendenti. In questo caso il Gia provvederà ad acquisire, con cadenza mensile e per il periodo di 12 mesi, copia dei contratti di lavori, servizi e forniture e della documentazione concernente le procedure assunzionali; saranno inoltre ascoltati con cadenza trimestrale, i vertici dell’azienda sull’andamento delle attività.
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