Una mostra che racconta la speranza di un futuro migliore attraverso l’alimentazione –

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Il progetto “Nutrire il futuro”, nato dalla collaborazione tra Comune di Parma, Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma, Parmaalimenta e Regione Emilia-Romagna, è molto più di un’iniziativa di lotta alla malnutrizione infantile. È un impegno concreto per trasformare le vite di tanti bambini e famiglie in Burundi, un paese dove la povertà e la malnutrizione sono ancora gravi emergenze. E proprio attraverso le immagini di questa mostra fotografica (collocata nella zona bar ristoro dell’Ospedale dei bambini), si vuole far conoscere il lavoro svolto dai centri nutrizionali gestiti da Parmaalimenta, che ogni giorno combattono per migliorare la salute dei più piccoli, offrendo non solo cure, ma anche strumenti di crescita e speranza.

La mostra vuole raccontare il lavoro svolto dal centro nutrizionale di Parmaalimenta, che si trova all’interno dell’Hub “Maison Parma”. Dal 2004, Parmaalimenta si impegna per la sicurezza alimentare in Burundi, attraverso l’apertura e il sostegno dei Centri di Apprendimento e Riabilitazione Nutrizionale (FARN – Foyers Apprentissage et de Réhabilitation Nutritionnelles), in collaborazione con il Ministero della Salute Pubblica e della Lotta all’AIDS del Burundi (MSPLS).

In questi centri, i bambini tra i 6 e i 59 mesi, che presentano segni di malnutrizione moderata, vengono seguiti per 12 giorni. Ogni bambino viene misurato in peso, altezza e perimetro brachiale, con controlli successivi per monitorare i progressi. Se il bambino non guadagna peso, la cura viene ripetuta; se invece aumenta, il trattamento viene terminato.

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Le sessioni includono anche dimostrazioni culinarie per insegnare alle famiglie come preparare pasti bilanciati con alimenti locali come riso, fagioli e altri prodotti nutritivi. Purtroppo, la povertà diffusa in Burundi rende difficile per molte madri garantire una buona alimentazione ai propri figli, e non è raro che, una volta tornati a casa, alcuni bambini tornino in uno stato critico di malnutrizione. Per questo, Parmaalimenta ha avviato un sostegno alle madri con bambini frequentanti i FARN attraverso la concessione di microcredito, per aiutarle a migliorare le loro condizioni economiche e avviare piccole attività generatrici di reddito. Oggi sono 15 i FARN attivi gestiti dal centro di Maison Parma.

All’inaugurazione della mostra erano presenti in rappresentanza della Regione Emilia Romagna la vicepresidente dell’Assemblea Barbara Lori, per il Comune di Parma l’assessora alla Cooperazione Internazionale, Daria Jacopozzi con la dirigente del Settore Relazioni Esterne e Marketing del Territorio Simona Colombo e la responsabile Antonietta Melandri, per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria la direttrice sanitaria Sandra Rossi e il consigliere di Parmaalimenta e direttore della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi oltre al presidente di Parmaalimenta, Gualtiero Ghirardi.

“La Regione Emilia-Romagna – ha affermato Barba Lori – conferma l’impegno a promuovere la cooperazione internazionale con interventi concreti nei territori, focalizzandosi principalmente su ambiti sanitari e nutrizionali. L’obiettivo è realizzare progetti che non solo rispondano alle necessità immediate, ma che favoriscano anche lo sviluppo delle capacità locali e della cultura, contribuendo a migliorare le condizioni di vita nei Paesi ancora caratterizzati da gravi difficoltà economiche.”

“La mostra fotografica Nutrire il Futuro, voluta dal Comune di Parma e ospitata dall’Azienda Ospedaliera, rappresenta un momento di solidarietà in una Parma a duemila km da qui, in un impegno che dura da oltre vent’anni in Burundi – le parole del presidente Ghirardi -. Un lavoro continuo nella lotta contro la malnutrizione infantile, un problema che affligge una vasta area dell’Africa. Continuiamo a portare avanti progetti per promuovere l’autosufficienza delle persone, offrendo formazione al lavoro e microcredito per avviare attività economiche. Recentemente, abbiamo anche avviato impianti di potabilizzazione dell’acqua nelle scuole e negli ospedali, e a maggio lanceremo un progetto di coltivazione e trasformazione del pomodoro in un impianto recentemente ampliato all’Hub Maison Parma”. “E’ un progetto che funziona – conclude Ghirardi – e il nostro impegno continua con la speranza che da Parma non manchi mai il sostegno per dare un futuro ai bambini e alle bambine del Burundi”.

 

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“Abbiamo dato disponibilità ad organizzare la mostra nella struttura pediatrica perché la delegazione del Burundi, accompagnata dalla Première Dame, che era venuta in visita all’Ospedale dei Bambini alcuni anni fa, aveva espresso un grande interesse per le nostre attività, in particolare per i progetti di sostegno materno-fetale che stavano promuovendo nel loro Paese”, – spiega Icilio Dodi, consigliere di Parmaalimenta nonché direttore della Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale Maggiore affiancato dalla direttrice Sandra Rossi che ha avuto parole di grande apprezzamento per le iniziative promosse da Maison Parma.

L’Assessora alla Cooperazione Internazionale del Comune di Parma, Daria Jacopozzi, ha dichiarato: “Il progetto “Nutrire il Futuro” rappresenta l’anima e la mission di Parmalimenta, fin dal suo nascere. Questo partenariato territoriale è particolarmente significativo perché porta la grande esperienza di Parma soprattutto in merito al cibo come diritto. Il tema del Diritto al Cibo si sviluppa con forza in città nei primi anni 2000 grazie ad un grande network di associazioni di volontariato: “Cibo per tutti”. Parmalimenta nasce con la stessa finalità e si colloca nella dimensione della cooperazione internazionale decentrata per ovviare alla tragedia della morte per denutrizione che nessuno può tollerare. Grazie alla Regione Emilia Romagna e al grande impegno delle mamme e degli operatori sanitari volontari burundesi e dei nostri uffici, questa attività – che oggi mostriamo nelle sue ultime annualità – è in continuo sviluppo con risultati positivi sulla riduzione della malnutrizione nel 15 villaggi coinvolti.”

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