Sandro Campanini: “

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“Per noi la sicurezza è reale, non è percepita. Stiamo intervenendo con azioni concrete: dall’assunzione di 45 nuovi agenti della polizia locale all’attivazione degli Street Tutor, che prima venivano derisi mentre ora, da parte dell’opposizione, c’è la richiesta di utilizzarne di più e in maniera più capillare. Mi fa piacere che, dopo due anni, alcuni consiglieri si siano accorti della loro utilità. Su questi temi auspico un dibattito costruttivo, tra maggioranza e minoranza, per il bene di tutta la città”. 

Sandro Campanini è capogruppo del Pd in Consiglio Comunale. Oltre al tema ‘caldo’ della sicurezza e delle baby gang l’esponente del Pd parla del caro affitti e della violenza contro le donne, dopo le dichiarazioni del consigliere di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi. “La sua è una visione antica, di cinquant’anni fa. Un consiglio? Vada a parlare con le operatrici del Centro Antiviolenza” 

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Sicurezza, com’è la situazione e quali strumenti può attivare il Comune? 

“Innanzitutto vorrei dire che noi non parliamo di sicurezza percepita. Per noi la sicurezza è un tema reale e prioritario e lo si vede dai fatti: abbiamo assunto 45 agenti della polizia locale e attivato gli Street Tutor che, fino a poco tempo fa, venivano derisi da buona parte dell’opposizione come una cosa inutile e senza senso. Ora invece ci vengono a dire che bisogna aumentarli. Mi fa piacere che dopo due anni si siano resi conto che servono. Nel famoso caso di via d’Azeglio l’auto è stata fermata dagli agenti della polizia locale e, dopo pochi secondi dall’aggressione, è arrivata una seconda  pattuglia. Se ci fosse disattenzione non avremmo una pattuglia che interviene in via d’Azeglio e l’altra pattuglia subito dietro o no? Vogliamo parlare del tema sicurezza o vogliamo solo usarlo per attaccare il Comune di Parma?

Mi sarei aspettato, dai nostri colleghi dell’opposizione, un ringraziamento al sindaco per aver scritto al Ministro degli Interni. Inoltre vorrei che questi consiglieri, che appartengono a partiti al Governo, si diano da fare per far arrivare a Parma un numero adeguato di agenti della polizia di Stato. Non è il Comune l’Ente che, da solo, può rispondere a tutte le tematiche legate alla sicurezza. Auspico che su questo tema ci sia un dibattito più serio, meno volto ad indicare un colpevole. Vogliamo predisporre un dibattito costruttivo, analizzando cosa ogni Ente può fare nel suo ruolo, compreso il Ministero dell’Interno?  Il ‘gioco’ a chi la spara più forte, per mettere in difficoltà il Comune ed avere spazio sulla stampa, non è utile per la città e nemmeno per i cittadini e i commercianti che chiedono protezione. A loro delle polemiche sui giornali interessano poco” 

Quando verranno attivati i turni notturni della polizia locale? 

“Sui tempi di attivazione non ci sono ancora certezze, ci stiamo lavorando ma speriamo a breve di poter concretizzare il progetto. Anche se non hanno compiti di repressione diretta è chiaro che un presidio notturno degli agenti della polizia locale possa funzionare da deterrente. Hanno un ruolo importante di prevenzione e di parziale freno ad atti criminali. Lavorando anche di notte (ora i turni finiscono all’una) potrebbero anche liberare polizia di Stato e carabinieri da alcune incombenze come i controlli stradali e i rilievi per gli incidenti. Personalmente mi accontenterei anche di un’estensione notturna che non copra tutta la notte, anche se arrivassero alle quattro per me andrebbe bene” 

Periodicamente da parte dell’opposizione arriva la richiesta di riattivare il nucleo investigativo della polizia locale, cosa ne pensa?  

“Non crediamo che sia utile. C’è una grande semplificazione e si pensa che un nucleo, con pochi agenti, possa fare quello che fanno già le altre forze dell’ordine, polizia e carabinieri, con i mezzi, le strutture informative e l’esperienza adeguate. Non credo che con questo fantomatico nucleo investigativo possa risolvere tutti i problemi della città, come sembra emergere da alcuni interventi dell’opposizione. Dovremmo prendere degli agenti, togliendoli da funzioni di presidio e controllo, per formarli per questo nucleo?  Mi sembra una sorta di ‘bandierina politica’ ma che non ha riferimenti reali. Si rischierebbe anche di creare una sovrapposizione con le altre forze dell’ordine”. 

Street Tutor, uno strumento nuovo e all’inizio non capito da tutti…  

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“Si, gli Street Tutor sono uno strumento nuovo che ora stanno attivando anche altre città. Hanno una funzione preventiva, di cui non sempre si vedono i risultati. Sono persone molto preparate e formate nella gestione dei conflitti, che intervengono prima che i reati vengano messi in atto. Possiamo dire che ampliano il presidio per la sicurezza del territorio. Sono utili per prevenire situazioni di violenza e reati, soprattutto tra i più giovani. In contesti di questo tipo riescono spesso ad affrontare i problemi ed evitare che si trasformino, per esempio, in uno scontro o una rissa”. 

Violenza giovanile, che lettura date del fenomeno e come intervenire? 

“La premessa è che comportamenti violenti di questo tipo – che si tratti di risse con coltelli e tirapugni come successo negli ultimi giorni – non possono essere tollerati e vanno fermati, non ci deve essere nessun atteggiamento minimizzante. Qual è la lettura che diamo di questo fenomeno? C’è una parte di popolazione giovanile che agisce atti violenti per vari motivi, che vanno analizzati uno per uno. C’è una parte che ruba cellulari, borse, qualche euro, spesso a coetanei. Dobbiamo chiederci perchè questa persona arriva ad avere questi comportamenti? Poi ci sono le risse, un gioco estremo usato per sfogare una rabbia. Molti di loro vogliono essere ripresi: percepiscono queste tipo di situazioni come gratificanti. 

Ci sono poi minorenni che arrivano alla tossicodipendenza molto presto e compiono reati per avere i soldi per la dose. In comune di tutti questi fenomeni c’è una forma di esclusione. Come prima cosa vanno repressi i reati ma non è, come dice qualche consigliere di Fratelli d’Italia, che li possiamo prendere e buttare tutti a Regina Celi. Ci sono le leggi che stabiliscono le sanzioni per un minorenne, in base al reato che ha commesso.

L’impegno del Comune, e per il quale facciamo appello a tutta la città, è far si che questi ragazzini – prima che diventino aggressori – siano inclusi nel tessuto giovanile della città. Dobbiamo chiederci se vanno a scuola, se sono inseriti nelle classi, c’è qualcuno che li segue se hanno i genitori che lavorano tutto il giorno? Facciamo rete con le parrocchie e con le altre associazioni che si occupano di minori. A volte l’esclusione va a braccetto con la povertà. Alcuni di questi ragazzini non hanno le possibilità economiche che hanno i loro compagni e non possono permettersi smartphone di ultima generazione o vestiti firmati, che diventano, per loro, oggetti del desiderio”. 

Abbiamo trattato, in più articoli, il tema dei prezzi alti degli affitti a Parma, sempre più lavoratori fanno fatica a trovare alloggi a prezzi accettabili. Cosa sta facendo il Comune di Parma? 

“C’è un tema di regolazione degli affitti brevi, un fenomeno che è esploso soprattutto nelle grandi città. Questo tema però richiede una regolamentazione regionale o nazionale. Per le famiglia a basso reddito c’è stato il grande sforzo del progetto ‘Fa la casa giusta’ che ha portato alla riqualificazione di 500 case popolari Acer (sono stati già sistemati 300/400 appartamenti) che aiuteranno ad accorciare le liste d’attesa. 

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Poi c’è un nuovo strumento, il ‘Parma Housing Center’, rivolto alle famiglie che non rientrano nei criteri per le case popolari ma che si trovano in difficoltà per il caro affitti. Faciliterà l’incontro tra domanda ed offerta: ci sarà un fondo che potrà essere erogato al proprietario per poter mettere in sicurezza l’appartamento, fino a 14 mila euro. In cambio il proprietario darà in affitto l’alloggio con un canone concordato, con il Comune a fare da mediazione. C’è anche un fondo che garantisce alcuni mesi di pagamento al proprietario, nel caso l’inquilino non paghi per morosità incolpevole

C’è poi il tema dei lavoratori immigrati, che spesso a Parma non riescono a trovare una casa in affitto, nonostante abbiano uno stipendio e e un lavoro a tempo indeterminato. Chiaramente è un fenomeno che esiste ma non è sempre cosi. Per fare un esempio, se provo a chiamare un’agenzia immobiliare per chiedere una casa in affitto per una famiglia e solo dopo dico il cognome straniero è possibile che prima ci sia un’accettazione e poi un rifiuto” 

L’intervento del consigliere comunale e regionale di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi sul tema della violenza contro le donne ha suscitato diverse polemiche… 

“Ci sono due cose che mi dispiacciono del suo intervento. Il tema della virilità è sbagliato e mal posto, un concetto che non si capisce bene in cosa consista e che affonda le sue ragioni in una visione antica della società e dei rapporti tra le persone. Il suo ragionamento mi pare inattuale, fatto come se fossimo ancora rimasti a cinquant’anni fa. Il consiglio che vorrei dare al consigliere Priamo Bocchi è di andare al Centro Antiviolenza di Parma a parlare con le operatrici per rendersi conto delle dinamiche che stanno alla base della violenza contro le donne”. 



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