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La Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha programmato la messa in sicurezza del castello manfredonico.
L’edificio rappresenta una delle fortezze più belle dell’Isola per l’originalità della sua architettura e si trova in un’area con la più alta classificazione di rischio e di pericolo. Per questo motivo, sono necessarie opere urgenti.
Gli uffici di piazza Florio, diretti da Salvatore Lizzio, hanno fissato al 18 novembre il termine per la presentazione delle domande. L’importo dei lavori a base di gara ammonta a 3,4 milioni di euro.
«Questo intervento – commenta Schifani – ci consente di coniugare due aspetti legati al contrasto del dissesto idrogeologico come quello, prioritario, della salvaguardia della pubblica incolumità e quello della tutela e valorizzazione del patrimonio artistico-monumentale. Sono obiettivi che ci impegnano ogni giorno e per i quali abbiamo messo in campo ingenti risorse finanziarie e professionalità di alto livello».
L’area in cui ricade il castello si trova a 1,5 km a est del centro abitato. La fortezza, edificata tra il 1364 e il 1367 sotto il dominio di Manfredi III di Chiaramonte, si staglia a un’altezza di 778 metri in un paesaggio caratterizzato da rilievi collinari argillosi e da una pendenza media.
Negli ultimi anni si sono registrati vari casi di caduta massi dal costone fino ai piedi della rupe che hanno minacciato le strutture murarie e compromesso la bellezza del paesaggio.
Un vero e proprio pericolo per i visitatori, in primis turisti e scolaresche. È quindi necessaria la messa in sicurezza della parete rocciosa. Le soluzioni tecniche previste consistono nella sistemazione idraulica del torrente Burgitello e nel decespugliamento del versante.
Verranno, inoltre, rimossi piccoli massi e pietre instabili. Previsto, inoltre, il consolidamento del costone e il riempimento di tutte le fratture lungo le pareti rocciose nelle quali attualmente si infiltra la pioggia.
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