I dazi, l’Ucraina e i valori: i 31 giorni che hanno scosso le relazioni transatlantiche

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in francese

A un mese dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, i rapporti tra le due sponde dell’Atlantico sono tesi. Tanti i temi in ballo, dalla guerra commerciale, all’apertura alla Russia di Putin fino alle elezioni federali in Germania

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Ad appena un mese dall’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, avvenuto il 20 gennaio, le relazioni transatlantiche sono in fibrillazione.

Il commercio è il primo tema di discordia. Il presidente Usa ha imposto dazi del 25 per cento su acciaio e alluminio.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Occhio per occhio, dente per dente, secondo la sua visione. Trump ha poi annunciato tariffe reciproche, facendo fare un gradino in più alla guerra commerciale.

“Per quanto riguarda il commercio, ho deciso, nell’interesse dell’equità, di applicare una tariffa reciproca, il che significa che a tutti i Paesi che applicano tariffe agli Stati Uniti… le applicheremo”, ha dichiarato il presidente americano.

Dall’altra parte dell’Atlantico, il Vecchio Continente sta cercando un modo efficace di rispondere.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha replicato: “I dazi doganali ingiustificati imposti all’Unione europea non resteranno senza risposta“.

“Siamo uno dei più grandi mercati del mondo. Useremo i nostri strumenti per proteggere la nostra sicurezza e i nostri interessi economici, e proteggeremo i nostri lavoratori, le nostre imprese e i nostri consumatori in ogni momento”, ha assicurato Ursula von der Leyen alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Europa ai margini dei negoziati per la fine della guerra in Ucraina

Tenendo l’Europa ai margini dei colloqui di pace in Ucraina, martedì una delegazione americana ha avviato negoziati bilaterali con Mosca in Arabia Saudita, aprendo alla possibilità di numerose concessioni al presidente russo Vladimir Putin in sfavore di Kiev.

“Non vedo come un Paese nella posizione della Russia possa permettere (all’Ucraina) di entrare nella Nato”, ha dichiarato Donald Trump.

“Penso che la guerra sia iniziata per questo”, ha aggiunto, facendo eco alla narrazione di Mosca.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Da parte sua, l’Unione Europea sta cercando di serrare i ranghi.

Continueremo a sostenere l’Ucraina nei negoziati, fornendo garanzie di sicurezza, nella ricostruzione e come futuro membro dell’Unione europea”, ha assicurato Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Negli ultimi giorni Donald Trump si è spinto oltre, mettendo in dubbio la popolarità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e accusandolo di essere un “dittatore”, dichiarazioni che hanno scatenato un’ondata di critiche da parte europea.

“È completamente assurdo. Se non twittate velocemente, ma vedete il mondo reale, allora sapete chi in Europa purtroppo deve vivere in condizioni dittatoriali: il popolo della Russia, il popolo della Bielorussia”, ha replicato il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock al canale televisivo pubblico Zdf.

“Il popolo ucraino, con la sua amministrazione, lotta ogni giorno per la democrazia in Ucraina”, ha aggiunto.

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Libertà di espressioni ed elezionin in vista: una battaglia di valori

In vista delle elezioni anticipate di domenica in Germania, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha parlato di un presunto declino della libertà di espressione in Europa.

“La minaccia all’Europa che mi preoccupa di più non è la Russia, la Cina o qualsiasi altro attore esterno”, ha dichiarato JD Vance. “Ciò che mi preoccupa è la minaccia dall’interno: l’arretramento dell’Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d’America”.

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha denunciato le interferenze straniere nelle prossime elezioni.

“Non accetteremo che persone che guardano la Germania dall’esterno intervengano nella nostra democrazia, nelle nostre elezioni e nel processo democratico di formazione delle opinioni”, ha detto il cancelliere tedesco.

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Il 9 gennaio, dieci giorni prima dell’insediamento di Donald Trump, il miliardario americano Elon Musk aveva già dato il via alle danze chattando in diretta sul suo social network X con Alice Weidel, la candidata del partito tedesco di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD).

Si sta voltando pagina. Secondo un recente studio, gli europei considerano gli Stati Uniti un “partner necessario” piuttosto che un “alleato”.



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