Incidenti stradali in calo, ma i danni li fanno cellulari e alcol

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Lo studio

In prefettura illustrati i dati del 2023. Registrati 2.114 sinistri con 43 morti e 2.721 feriti, in lieve calo rispetto al 2022

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Incidenti stradali: secondo il report elaborato dalla Provincia i sinistri sono in calo nel Vicentino




Incidenti stradali: secondo il report elaborato dalla Provincia i sinistri sono in calo nel Vicentino



Incidenti stradali: secondo il report elaborato dalla Provincia i sinistri sono in calo nel Vicentino

Meno incidenti, meno morti, meno feriti sulle strade vicentine, dove l’eccesso di velocità resta tra le prime cause dei sinistri, ma non è al primo posto tra i comportamenti che li causano. È la distrazione, infatti, il nemico numero uno della sicurezza. Distrazione intesa in tutte le sue declinazioni, a partire da quella legata all’uso del cellulare. È quanto emerge dal report elaborato dalla Provincia sui rilievi effettuati nel 2023 in tutta la provincia dalla polizia stradale, dai carabinieri e dalla polizia locale.

Dati diffusi ieri mattina a corredo del lancio dell’undicesima edizione del progetto di sicurezza stradale “La strada giusta” rivolto agli studenti degli istituti superiori e presentato in prefettura alla presenza, tra gli altri, del capo dell’ufficio governativo di Vicenza, Filippo Romano, della dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Nicoletta Morbioli e del presidente della Provincia, Andrea Nardin.

L’andamento 

Un’occasione per fare il punto sulla sicurezza stradale, sulla base dei dati messi in evidenza da grafici e tabelle. Secondo i quali nel 2023 si sono contati 2.114 incidenti, con 43 decessi e 2.721 feriti, con un costo sociale pari a 227.175.853 euro; tutte voci in lieve calo rispetto all’anno precedente quando i numeri erano rispettivamente 2.187, 45 e 2.799 e in netta discesa se si allarga lo sguardo a dieci anni fa, nel 2003, quando sulle strade beriche si verificarono 3.034 incidenti che causarono la morte di 93 persone e il ferimento di altre 4.159. Se si esclude il periodo della pandemia quando tutti gli indici subirono una significativa riduzione, conseguenza del fatto che sulle strade circolavano meno mezzi, la curva dei decessi è progressivamente discendente in particolare dal 2018.

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La maggior parte degli incidenti (il 73,7%) nel 2023 è avvenuto dentro l’abitato, dove si registra il più alto numero di feriti, il 70,7%, mentre le arterie extraurbane sono le più insanguinate, con il 60,5% di decessi. Ad essere coinvolte negli scontri nell’87,4% dei casi sono soprattutto le autovetture, che si rivelano le più “letali” con un totale di 19 morti; sono seguite dalle biciclette (15,5%) e dalle moto (15,1%). Protagonisti, sebbene in misura minore, anche i monopattini elettrici, che nel 2023 hanno causato il ferimento di 25 persone. E se la tendenza sul breve e lungo periodo registra un miglioramento sul fronte della sicurezza, ciò non cancella il fatto che il tributo di vittime della strada rimane ancora alto e preoccupante.

Le cause

Anche considerando le cause. La tabella che mette in fila le “Circostanze di circolazione” vede al primo posto quelle che riguardano il comportamento del conducente, responsabile 7 volte su 10 degli incidenti, a quota 1.500, con 16 morti e 1.993 feriti. Guardando nel dettaglio di tali comportamenti, si scopre che dietro i sinistri ci sono soprattutto la guida distratta o l’andamento indeciso, all’origine del 20,9% (313) degli episodi, del 25% dei decessi e del 20,7% dei ferimenti.

La seconda causa è la mancata distanza di sicurezza, al centro del 14,8% degli incidenti, del 6,3% dei decessi e del 15,7% dei feriti. Segue il mancato rispetto della precedenza (14% dei casi totali), dello stop (8,9%) e dell’attraversamento dei pedoni sulle strisce (6,7%).

L’eccesso di velocità, invece, è causa di incidenti nel 5,1% dei casi, anche se gli esiti mortali sono più frequenti (il 12%). «Questi dati – riflette il prefetto Romano – ci fanno capire come sia necessario concentrarci in termini di prevenzione ed educazione non soltanto sull’eccesso di velocità, ma anche sulla distrazione» 

Fasce d’età coinvolte

La distrazione, in particolare, colpisce la fascia d’età tra i 30 e i 54 anni (protagonisti di 119 incidenti) e in seconda battuta i conducenti che hanno tra i 18 e i 29 anni (70 incidenti). Quanto agli episodi dovuti allo stato psicofisico alternato dovuto ad abuso di alcol e assunzione di stupefacenti, l’incidenza è maggiore per la classe d’età compresa tra i 30 e i 54 anni. Giugno e ottobre i mesi che hanno registrato il maggior numero di incidenti (218), anche se agosto è stato il mese nero per il maggior numero di morti (7). 





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