In attesa da quasi tre anni, ma finalmente è stato adottato il decreto che finanzia sostituzione e rottamazione dei motori marini endotermici. Previsti contributi, anche per la batteria, fino a 10 mila euro. Alle imprese ben 50mila.
Arriva il decreto atteso dal 2022: fino a due motori per i privati, di più per le società di noleggio
Era luglio 2022 quando fu approvato l’emendamento di Daniele Pesco (leggi qui), il senatore che più ha creduto agli incentivi per rendere finalmente più puliti i motori marini. Finalmente arriva l’annuncio del ministro Urso, conferma i tre milioni individuati allora, che cambia gli importi.
Il decreto è interministeriale e, quindi, con la firma anche dei dicasteri all’Ambiente, dell’Economia e dei trasporti. Così si legge: «Si istituisce un fondo per l’erogazione dei contributi finalizzato alla sostituzione e alla rottamazione dei motori endotermici delle imbarcazioni, alimentati da carburanti fossili, con motori elettrici, nonché l’acquisto di un eventuale pacco batterie per l’impiego e l’istallazione nelle unità da diporto». Linguaggio ministeriale ma chiaro.
Si può presentare una sola domanda, ma per l’acquisto anche di due motori elettrici, quando si tratta di una persona fisica, e più motori nel caso in cui il richiedente sia un’impresa proprietaria di unità da diporto utilizzate per fini commerciali, scopi sportivi e sociali.
Buono perché non mancano le società di noleggio di barche elettriche e come abbiamo sottolineato nel nostro convegno a Riva del Garda in Italia ci sono tantissime società sportive, pensiamo ai circoli velici, pronti ad investire sull’elettrico.
Il contributo coprirà fino al 50% della spesa. Tetto a 8mila euro per i privati e 50mila per le società
Le agevolazioni, concesse sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, prevedono un importo concedibile fino a 8.000 euro nel caso di persona fisica e fino a 50.000 euro nel caso di impresa.
Il contributo per ogni motore elettrico fuoribordo dotato di batteria integrata di potenza non inferiore a 0,5 kW e fino a 12 è di 2.000 euro mentre per i fuoribordo con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o POD di propulsione è di 10.000 euro. Un bel sostegno.
L’ultima beffa: al via mancano ancora i “decreti direttoriali” ma la scadenza resta a fine anno
Finora ne abbiamo scritto bene di questa iniziativa. Ben venga anche perché per motivi sanitari è indecente che si usino motori inquinanti dentro i porti, senza parlare di alcuni bacini diventati cloache di idrocarburi. Basterebbe usare anche piccoli motori elettrici ausiliari per le manovre e l’uscita dal porto.
Detto questo il decreto non apre le porte ai contributi. Come si legge: «Con successivo provvedimento direttoriale saranno stabiliti modalità e termini di presentazione delle istanze». C’è ancora da aspettare, ma i 3 milioni sono stati stanziati per il 2024.
Si rischia di replicare le brutte e maldestre figure già viste su diversi incentivi, il più triste quello sul retrofit, che diede poche settimane di tempo e con le informazioni rilasciate last minute per partecipare al bando.
Speriamo di sbagliarci. Anche questa volta il Ministero delle Imprese si avvarrà della collaborazione di Invitalia per la gestione della misura.
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