“Paghiamo 18 mesi di inerzia” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

“Da un lato, la soddisfazione per essere riusciti ad affrontare il problema dell’emergenza pesca, nello specifico dell’allevamento e della pesca di vongole nelle lagune del Bassopolesine e non solo, che sta affrontando una crisi epocale soprattutto con l’invasione del granchio blu. Dall’altro, l’amarezza per quasi 18 mesi persi, nei quali poco o nulla si è fatto, al di là di comparsate e passerelle che hanno solo dimostrato la lontananza del Governo dal problema reale e la sua mancanza di comprensione per la drammatica realtà che ogni giorno si vive nel Delta polesano”.

E’ così che Nadia Romeo, rodigina, deputata del Pd, commenta l’incontro, avvenuto oggi, mercoledì 13 Novembre, nella cornice della commissione parlamentare competente, col commissario Enrico Caterino, chiamato a gestire e affrontare l’emergenza rappresentata dal granchio blu.

“Una occasione istituzionale – prosegue Romeo – che, come Pd, chiedevamo da agosto, e che oggi si è realizzata”. “Il commissario – prosegue la deputata Dem – ci ha illustrato alcuni assi di intervento, volti sia al contrasto al granchio blu che ad una diversificazione della produzione. Ed è quest’ultimo aspetto che ci lascia, davvero, l’amaro in bocca: perché ‘diversificare’ intanto si può fare solo parzialmente e secondo, significa perdere una eccellenza probabilmente irripetibile e trovarsi ‘dirottati’ su altri prodotti e altre filiere dove già la concorrenza è altissima ed attrezzata mentre il Delta del Po non solo produce il 90% delle vongole italiane ma è anche leader europeo nella produzione e della loro esportazione”.

“Ci viene da pensare – dice ancora Romeo – che forse, agendo per tempo, non saremmo in questa situazione. Ed è inevitabile recriminare su questi 18 mesi di inerzia del Governo che, a parte folcloristici appelli a ‘mangiare il granchio’, ha fatto poco o nulla. Una regia diversa, più attenta e competente, ci avrebbe consentito di trovarci in una situazione meno dirompente, economicamente e socialmente. Anche perché alcune soluzioni ci sono, come è emerso, ma i tempi tra quello che non si è fatto e quello che si potrà fare sono lunghi: nel frattempo tra il Delta del
Po polesano e quello ferrarese hanno già chiuso 300 partite iva”.

“Pure in questo scenario assolutamente grave ed emergenziale, ci siamo sforzati di dare immediatamente risposte concrete, quelle attese da migliaia e migliaia di lavoratori del settore, che hanno anche manifestato, purtroppo inutilmente, a Roma nei mesi scorsi. Facendomi portavoce delle preoccupazioni e delle istanze raccolte nel corso degli incontri sul territorio, ho coinvolto i colleghi parlamentari del Gruppo Pd per elaborare alcuni emendamenti che diano sollievo immediato ai pescatori”.

“Il principale – chiude Romeo – prevede la sospensione per tre anni dell’obbligo al pagamento dei contributi previdenziali. Un provvedimento, lo ripeto, chiesto e invocato da mesi da migliaia di persone colpite dalla crisi che ha azzerato il loro reddito, ma mai adottato dal Governo”.

Una sospensione – voglio ricordare – che serve solo a dare l’ossigeno richiesto per continuare o diversificare la propria attività e che semplicemente posticipa il pagamento.