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Bonus ristrutturazione prima casa: il viceministro dell’Economia, Leo apre alla proroga della detrazione al 50% per il 2025.
Il futuro del bonus ristrutturazione, uno degli incentivi più apprezzati negli ultimi anni, potrebbe prendere una direzione diversa nel 2025.
L’attuale normativa prevede la scadenza al 31 dicembre 2024, con un decalage progressivo che porterebbe la detrazione dal 50% al 36% nel 2025, fino a scendere al 30% entro il 2033.
Tuttavia, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha recentemente prospettato un’alternativa. Mantenere il bonus con una detrazione del 50% ma solo per la prima casa.
Le possibili modifiche al bonus ristrutturazioni 2025
Al momento, come riportato da Edilportale.com, il bonus ristrutturazione prevede una detrazione Irpef del 50% su una spesa massima di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.
Questa agevolazione ricopre lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.
Il tutto riguarda gli immobili residenziali, senza distinzioni di categoria catastale, e include anche la manutenzione ordinaria per le parti comuni degli edifici.
Con le nuove misure che potrebbero essere introdotte, non solo si confermerebbe l’aliquota al 50%, ma il tetto di spesa rimarrebbe invariato, almeno per il 2025 solo per la prima casa.
Tuttavia, qualora non ci fossero ulteriori modifiche, il limite massimo su cui calcolare la detrazione scenderà a 48.000 euro per unità immobiliare a partire dal 2025.
L’incertezza sulle risorse disponibili
La vera questione che potrebbe influire su questa proroga riguarda le risorse disponibili. Come ha sottolineato Leo, la decisione dipenderà dalla compatibilità con il quadro economico complessivo.
Di conseguenza, le speranze di chi desidera approfittare del bonus ristrutturazione dipendono dall’equilibrio di bilancio che il Governo riuscirà a mantenere nella Manovra 2025.
Il Governo dovrà quindi decidere entro la fine dell’anno se confermare il bonus ristrutturazione al 50% per la prima casa, senza introdurre riduzioni progressive fino al 2033 come stabilito dall’ultimo Decreto Superbonus.
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