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Bonus prima casa: attenzione ai termini, rischio di revoca automatica.
Il Bonus prima casa consente di ottenere agevolazioni fiscali per l’acquisto di una seconda abitazione, ma la mancata osservanza delle norme comporta la revoca automatica del beneficio. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con una recente sentenza, ricordando in quali casi è possibile richiedere il bonus per un nuovo immobile anche se si è già proprietari di una prima casa. La decisione, contenuta in una sentenza del 2024 che chiarisce come l’agevolazione sia concessa a patto che il proprietario venda l’immobile precedente entro un anno dall’acquisto del nuovo.
Il caso esaminato
Il caso oggetto della sentenza coinvolge un contribuente che, nel 2016, ha acquistato una nuova abitazione usufruendo delle agevolazioni previste per la prima casa, con l’impegno di vendere il precedente immobile. Tuttavia, la casa da vendere risultava inagibile a causa del terremoto che colpì L’Aquila nel 2009. Nonostante l’inagibilità, le autorità fiscali hanno revocato le agevolazioni concesse, poiché l’immobile non era stato alienato entro i termini di legge.
Il contribuente ha contestato la decisione, sostenendo che l’inagibilità, dovuta al terremoto, fosse una causa di forza maggiore che gli impediva di vendere l’immobile. Ha inoltre affermato che la ristrutturazione non poteva essere effettuata autonomamente poiché l’immobile era parte di un complesso più ampio.
Le decisioni dei tribunali
La sua opposizione è stata respinta sia in primo che in secondo grado. La Commissione Tributaria Provinciale dell’Aquila e la Commissione Tributaria Regionale dell’Abruzzo hanno confermato la revoca delle agevolazioni. In terzo grado, la Corte di Cassazione ha ribadito il rigetto, sottolineando che l’inagibilità dell’immobile era nota al momento dell’acquisto della nuova abitazione. Il contribuente, pur essendo a conoscenza della situazione, aveva comunque accettato l’obbligo di vendita.
La posizione della Cassazione
La Suprema Corte ha sottolineato che le agevolazioni fiscali devono essere interpretate in maniera restrittiva. L’inosservanza dell’obbligo di vendita comporta automaticamente la decadenza dei benefici. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto non applicabile la causa di forza maggiore, poiché l’inagibilità dell’immobile non rappresentava un evento imprevedibile o sopravvenuto. Di conseguenza, ha confermato la legittimità della revoca delle agevolazioni fiscali.
La normativa di riferimento
La disciplina relativa al bonus prima casa si trova nella nota II-bis dell’articolo 1 della tariffa, parte prima, allegata al Testo Unico sull’imposta di registro (Dpr n. 131/1986). Le modifiche introdotte nel 2015 permettono ai contribuenti di richiedere l’agevolazione anche se già proprietari di una prima casa, a condizione che l’immobile precedente sia venduto entro un anno dall’acquisto del nuovo. Il legislatore ha voluto così favorire il mercato immobiliare e sostenere i cittadini. ( Leggi di più sul mercato immobiliare)
Prospettive per il futuro
Nel 2025, il bonus prima casa non subirà variazioni, ma resta incertezza per quanto riguarda l’agevolazione sui mutui per gli under 36 e le garanzie statali all’80%, che potrebbero non essere rinnovate.
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