I medici e dentisti che fanno libera professione e non hanno mai emesso una fattura elettronica devono attrezzarsi in vista del primo di aprile. Questa data, salvo ulteriori proroghe, segna la fine della fattura cartacea anche verso i pazienti privati.
Fino a marzo, infatti, come spiegato in precedenza dal Giornale della Previdenza in quest’articolo, è stato prorogato il divieto/esenzione dell’uso della “e-fattura” nei confronti delle persone fisiche, dei soggetti con solo codice fiscale. I medici che finora hanno emesso solo fatture “cartacee” nei confronti dei pazienti privati e non hanno ancora adottato gli strumenti per la fatturazione in formato digitale, dovranno quindi adeguarsi in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo.
QUANDO SCATTA L’OBBLIGO
L’uso della fattura elettronica è già in vigore per una pluralità molto ampia di soggetti, nell’ambito di visite mediche, consulenze, docenze, collaborazioni editoriali e molto altro. Già da tempo è obbligatorio l’uso delle “e-fatture” per tutte le prestazioni libero-professionali fatturate a soggetti che non siano pazienti in carne ed ossa. Quindi pubbliche amministrazioni, società e altri soggetti con partita Iva (come ad esempio altri medici).
Per la tutela della privacy, negli anni era stata fatta slittare l’entrata in vigore dell’obbligo della fatturazione in digitale anche nei confronti dei pazienti privati. La misura, che finora ha tenuto in vita i vecchi blocchetti cartacei, scadrà appunto il 31 marzo. Dal giorno successivo, tutte le fatture, incluse quelle verso i pazienti privati, dovranno perciò essere emesse in formato telematico.
SERVE UN SOFTWARE
La prima cosa che serve per emettere una fattura elettronica è un software gestionale specifico. Un programma informatico, che permette di compilare e inviare i documenti fiscali al sistema di interscambio dell’Agenzia delle entrate, che a sua volta controlla la validità dei dati inseriti nel documento e lo recapita al destinatario della fattura.
Le opzioni principali sono tre: utilizzare gli strumenti gratuiti presenti nel portale dell’Agenzia delle entrate, adottare uno dei software per la fatturazione elettronica reperibili sul mercato (l’Enpam ha stipulato diverse convenzioni per permettere ai propri iscritti di beneficiare di prezzi agevolati) o rivolgersi al proprio commercialista e sfruttare il programma informatico in utilizzo presso il suo studio professionale.
L’Agenzia delle entrate mette a disposizione un sistema gratuito per la fatturazione elettronica.
Si tratta del servizio ‘Fatture e corrispettivi’, un portale che permette di utilizzare una procedura direttamente da sito web per generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche emesse nei confronti sia di amministrazioni pubbliche e società che soggetti privati. Tra le funzioni che si possono sfruttare compilando le fatture direttamente nel portale web, c’è anche quella di trasmettere i dati delle fatture (emesse e ricevute) all’Agenzia delle entrate.
La fattura deve essere emessa contestualmente alla prestazione medica effettuata. Vale a dire in giornata o, nel caso di prestazioni nei confronti di uno stesso paziente nell’arco dello stesso mese (fattura differita), entro il 15 del mese successivo.
Ci sono invece 12 giorni per inviare la fattura al sistema di interscambio. Dopo l’invio occorre monitorare lo stato della fattura, che verso i privati può essere: consegnato, mancata consegna, scartato. In quest’ultimo caso è necessario inviare nuovamente la fattura entro cinque giorni.
Alla fine del procedimento, se i dati inseriti sono corretti e l’operazione è andata a buon fine, il sistema di interscambio risponde a chi ha emesso la fattura con una ricevuta di avvenuto recapito.
Per accedere al servizio telematico è necessario entrare nel sito dell’Agenzia delle entrate tramite identità digitale: Spid, carta di identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns) oppure con le credenziali rilasciate dall’Agenzia delle entrate.
È possibile scaricare, sempre dal sito dell’Agenzia delle entrate, un software per computer fisso che consente solo di compilare e salvare i file delle fatture elettroniche. L’Agenzia mette a disposizione anche l’app ‘Fatturae’ per smartphone e tablet, scaricabile negli store Ios e Android, che consente di trasmettere le fatture elettroniche al sistema di interscambio.
È bene sottolineare che, dopo avere emesso la fattura elettronica al paziente, medici e dentisti dovranno consegnargli anche una copia informatica (ad esempio un file pdf inviato per email) o cartacea, precisando che può consultare e scaricare la fattura originale nella sua area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate.
CAMBIANO ANCHE I BOLLI
Da aprile in poi, il passaggio alla fattura elettronica emessa anche per i pazienti “fisici” comporta anche una nuova gestione dell’imposta di bollo. Le fatture emesse in esenzione di Iva, che superano l’importo di 77,47 euro, devono infatti essere maggiorate di 2 euro, che sono a carico del paziente e che poi devono essere versati all’Agenzia delle entrate. Anche se il bollo non viene caricato nella fattura, il soggetto emittente ne è comunque responsabile per il pagamento all’Agenzia.
Oltre il 31 marzo prossimo si passa dall’obbligo della marca da bollo da “appiccicare” sulla fattura cartacea all’imposta di bollo da assolvere in modalità virtuale. Col sistema informatizzato, l’importo di 2 euro va inserito nella sezione “Dati bollo” della fattura elettronica e poi la somma complessiva dei bolli riscossi va versata periodicamente tramite modello F24.
FONTE: giornaleprevidenza.it
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