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Un incontro sulla frutticultura piemontese e sul suo futuro: un momento di confronto per evidenziare le principali criticità del comparto, che nel 2023 la Regione ha riconosciuto come Distretto del cibo della Frutta, identificando l’area a vocazione frutticola del Piemonte come principale centro di produzione a livello regionale e tra i più rilevanti a livello nazionale. L’evento è stato organizzato a Manta, in provincia di Cuneo, al centro sperimentale per la frutticoltura di Fondazione Agrion dalla fondazione omonima e da Edagricole, con la presenza dell’assessore all’Agricoltura regionale Paolo Bongioanni e con tutti gli attori pubblici e privati. E’ intervenuto il presidente di Asprofrut, e di Aop Piemonte, Domenico Sacchetto, evidenziando le difficoltà delle aziende che operano sul territorio, lanciando un occhio preoccupato anche alla diminuzione dei consumi di frutta fresca a livello nazionale: le famiglie spendono di meno per acquistare cibi freschi, e questo mette in seria difficoltà i produttori. “Negli ultimi anni a livello regionale – spiega Sacchetto – abbiamo perso mille ettari, mentre tiene, ed anzi, cresce l’area del distretto, che oggi conta 46 comuni. In particolare nella zona di Borgo D’Ale sono state abbandonate le colture di pesche e kiwi, perché i giovani non credono più in questo settore. Ci preoccupa molto la diminuzione dei consumi, in tutte le fasce di età: cresce la disaffezione non solo nei confronti della frutta fresca, ma anche dei preparati a base di frutta”.
Presentata la carta della frutticultura
E’ stata inoltre presentata la Carta della frutticultura, nata con l’obiettivo di evidenziare le principali criticità che minacciano lo sviluppo dell’intera filiera: cambiamento climatico e disponibilità idrica; limitazione nell’uso di agrofarmaci a causa della riduzione delle sostanze attive; insufficiente costanza produttiva e incertezza dei prezzi; aumento dei costi di produzione; carenza di manodopera; eccessivo carico burocratico per le aziende e per i magazzini di lavorazione.
La Carta, condivisa con tutti i rappresentanti delle filiere, contiene le proposte per sostenere e rilanciare il comparto frutticolo. Nell’incontro, ai quali erano presenti circa 200 rappresentanti del settore, sono stati affrontati temi quali i costi di produzione elevati, mancanza di manodopera specializzata, cambiamenti climatici e problematiche fitosanitarie che minacciano lo sviluppo dell’intera filiera.
Innovazioni tecnologiche a supporto della produzione
Nel pomeriggio è stato possibile assistere alle dimostrazioni in campo, punto nevralgico delle innovazioni tecnologiche che possono dare un contributo determinante per il futuro del comparto. Tra le novità più importanti, sono state presentate le dimostrazioni dei droni in azione per il monitoraggio delle colture, ma anche sensori che misurano quotidianamente il fabbisogno idrico delle piante e la crescita dei frutti, alcuni dei quali servono per prevedere lo sviluppo di malattie e insetti. Presentate anche macchine per la distribuzione a rateo variabile dei trattamenti, robot a guida autonoma capaci di gestire in modo automatico operazioni come il taglio dell’erba, e sistemi di copertura multifunzionale in grado di difendere le produzioni da eventi atmosferici o dagli insetti nocivi, come la Cimice asiatica e la Drosophila suzukii, e limitare gli stress termici estivi. Non è mancata anche una dimostrazione di agrivoltaico per la produzione differenziata del reddito aziendale (energia elettrica) e per la difesa e la protezione delle colture.
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