FIRENZE. Passato di carote, mix di verdure, coniglio con patate, pizza. Il killer invisibile che ha ucciso tre anziani, ne ha mandati altri cinque all’ospedale e ha provocato 114 casi di gastroenterite tra i 173 ospiti delle case di riposo gestite dal colosso Sereni Orizzonti era quasi certamente in una di queste portate, che sono state servite domenica in quattro Rsa della provincia di Firenze, a Settignano, Pelago, Dicomano e in una quarta non ancora indicata. Tutti gli alimenti errano stati preparati nel centro cottura della Rsa Monsavano, a Pelago.
I primi due decessi, un uomo di 88 anni e una donna di 89 ospiti di Villa Desiderio a Settignano, sono avvenuti lunedì all’ospedale di Santa Maria Nuova, il terzo ieri all’ospedale di Ponte a Niccheri. C’è anche una quarta vittima tra gli anziani ospiti delle case di riposo, ma l’Asl Toscana Centro ha chiarito che il decesso non è riconducibile alla sospetta tossinfezione alimentare. Perché di questo si parla, una infezione veicolata dal cibo, anche se dalla sede udinese di Sereni Orizzonti invitano alla cautela.
«Siamo lieti di comunicare – scrivono in una nota – che gli anziani ricoverati in ospedale sono tutti rientrati nelle nostre residenze toscane. Quanto ai tre decessi, per i quali esprimiamo il nostro sincero cordoglio, restiamo in attesa di conoscerne le effettive cause, che allo stato attuale non sono state accertate». E ancora: «Tutte le procedure Haccp (quelle che devono garantire la salubrità degli alimenti, ndr) sono state correttamente seguite e il nostro personale, che opera da molto tempo nel centro cottura, è in possesso di tutti i titoli e della formazione necessari. Analisi microbiologiche sulla cucina e sul cibo, da noi svolte un mese fa a Pelago, non avevano rilevato la presenza di alcuna anomalia».
Ma l’ottimismo del gestore delle case di riposo è stato in parte smentito sempre ieri da una nota dell’Asl in cui si dice che «sono già state riscontrate alcune criticità tali da motivare l’adozione di un provvedimento di sospensione temporanea dell’attività di produzione pasti».
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e i carabinieri del Nas, insieme ai tecnici del Dipartimento di prevenzione dell’Asl, stanno cercando di individuare l’agente patogeno che si è rivelato fatale. Data l’impossibilità di intervistare i pazienti sugli alimenti consumati, spiega ancora l’Asl, le informazioni sono state raccolte tramite il personale infermieristico.
Saranno in ogni caso le analisi microbiologiche iniziate già martedì a dare una prima risposta. Subito si è pensato alla salmonella, che in soggetti fragili può rivelarsi fatale, ma è presto per fare ipotesi.
Intanto ieri sono fioccate le reazioni a quella che a tutti gli effetti è una strage di anziani. «Quanto accaduto nella Rsa di Settignano è di una gravità assoluta – tuona Enrico Sostegni del Pd, presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale – Sono certo che la magistratura farà di tutto per fare chiarezza al più presto. Le indagini diranno cosa non ha funzionato ed accerteranno le responsabilità. Da parte nostra massima attenzione alla vicenda: anche se stiamo parlando di strutture private, ho chiesto al direttore generale dell’Asl Centro di venire in commissione il prossimo 19 febbraio affinché il Consiglio regionale sia informato pienamente. Gli utenti delle Rsa, le loro famiglie, devono ricevere le massime garanzie che tali episodi non accadano mai più».
Sconcertato anche Diego Petrucci, componente della stessa Commissione in quota Fratelli d’Italia. «Questa dolorosa vicenda – dice Petrucci – ci deve portare a effettuare una riflessione più ampia sul ruolo delle Rsa, che sono una grande risorsa del nostro sistema sociale e svolgono una funzione fondamentale per il nostro sistema sanitario, però tutto questo non ha una regolamentazione adeguata. Siamo in presenza di strutture spesso vetuste e che offrono servizi non sempre efficienti, pasti compresi. Si “gioca alla meno”, a causa sicuramente degli scarsi finanziamenti che arrivano dalle quote pubbliche ma anche perché il sistema ha bisogno di essere organizzato e regolamentato meglio».
Fondata a Udine da Massimo Blasoni nel 1996 con il motto “Un’alternativa alla casa di riposo”, Sereni Orizzonti 1 spa è una società controllata da S.O. Holding spa, un vero e proprio colosso dell’assistenza agli anziani, il secondo più grande del paese, con 91 residenze tra Italia e Spagna (11 delle quali in Toscana) e 3.800 dipendenti. La tragedia dei tre anziani morti è la più grave tra quelle che il gruppo ha dovuto affrontare nella sua storia.
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