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PADOVA – C’era una volta un Nord Italia immune alle infiltrazioni mafiose. Oggi, quella favola è solo un lontano ricordo. Padova, gioiello universitario e motore economico del Veneto, si trova ora al centro di un fenomeno inquietante che sta scuotendo le fondamenta della società locale. A lanciare l’allarme è Fabio Bui, volto noto dei Popolari per il Veneto ed ex Presidente della Provincia di Padova, che dipinge un quadro a tinte fosche della situazione attuale.
Un nemico che cambia pelle
Dimenticatevi l’immagine stereotipata del mafioso con la coppola e la lupara. I nuovi boss hanno fatto un restyling completo, abbandonando i metodi violenti per vestire i panni di insospettabili imprenditori. “Le mafie non bussano più alle porte con minacce ed estorsioni,” spiega Bui, “preferiscono entrare dalla finestra, mescolandosi silenziosamente nel tessuto economico e sociale della città.”
E i numeri sembrano dargli ragione. I rapporti dell’associazione Libera parlano chiaro: usura, estorsione e riciclaggio sono in crescita vertiginosa. La crisi economica e la pandemia hanno fatto il resto, mettendo in ginocchio molte aziende locali e rendendole facili prede per chi offre liquidità immediata, senza fare troppe domande.
I nuovi padroni della città
Ma chi sono questi nuovi signori dell’ombra che stanno colonizzando l’economia padovana? Bui non ha dubbi: ‘Ndrangheta e Camorra fanno la parte del leone, con Cosa Nostra che segue a ruota. Il loro obiettivo? Mettere le mani su settori chiave come l’edilizia, la gestione dei rifiuti e l’agroalimentare.
E non pensate che si tratti di piccole operazioni. Le indagini sulla Pedemontana Veneta hanno svelato un sistema ben oliato di infiltrazioni negli appalti pubblici, dimostrando che nessun settore è al sicuro.
Un problema che va oltre l’economia
Se pensate che tutto questo sia solo una questione di soldi, vi sbagliate di grosso. L’influenza della criminalità organizzata sta minando le basi stesse della convivenza civile. “Le mafie si insinuano nelle pieghe della burocrazia e nella gestione dei fondi pubblici,” avverte Bui, “erodendo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.”
La ricetta di Bui per un Veneto libero dalle mafie
Di fronte a questa minaccia, Bui non resta con le mani in mano e propone una strategia su tre fronti: sensibilizzare i cittadini, potenziare le forze dell’ordine e inasprire le leggi. “Solo remando tutti nella stessa direzione potremo salvare l’economia, la sicurezza e il futuro di Padova e dell’intera regione,” afferma con convinzione.
La partita che si sta giocando è cruciale e il tempo stringe. Serve una risposta forte e unitaria, che coinvolga istituzioni e cittadini in un fronte comune. Solo così Padova e il Veneto potranno sperare di liberarsi dall’abbraccio soffocante della criminalità organizzata e tornare a respirare aria pulita. La sfida è lanciata: riuscirà la città del Santo a vincere questa battaglia per la legalità?
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