Tempi consegna risultati biopsie a Siena, Giordano: “Problematiche sovrapposte nello stesso arco temporale”


I tempi di consegna dei risultati delle biopsie da parte dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile durante il consiglio Comunale di oggi, giovedì 13 febbraio. A rispondere è stato l’assessore alla sanità, Giuseppe Giordano.

“Rispondo – ha spiegato Giordano – sulla base delle informazioni ricevute dall’Aous. La direzione generale ha precisato che mission e interesse primari dell’azienda sono quelli di assicurare una pronta diagnosi e trattamento delle cure, in particolare oncologiche, a tutti i pazienti presi in carico presso le strutture ospedaliere. Con questa finalità, nel mese di ottobre 2023, al fine di rendere più efficiente il percorso chirurgico oncologico, è stata approvata la procedura aziendale ‘Gestione del paziente chirurgico oncologico’ che ha innalzato la percentuale di interventi chirurgici oncologici eseguiti nei trenta giorni dall’immissione in lista di attesa dall’84,6 per cento del 2023 al 92,6 per cento del 2024 (dati aggiornati a ottobre 2024)”.

“Negli ultimi anni – ha proseguito l’assessore – i volumi di attività chirurgica dell’Aous sono aumentati in maniera significativa superando nel 2023 i volumi del 2019, periodo pre-Covid, con un aumento dell’8,2 per cento di pazienti immessi in lista di attesa chirurgica. Sono aumentati inoltre gli interventi di chirurgia robotica con un più 39,5 per cento nel 2023 rispetto al 2019, dato che nel 2024 è in ulteriore incremento. Oltre i volumi di attività c’è stato anche un incremento della percentuale di ricoveri ad alta complessità e del peso medio dei raggruppamenti omogenei di diagnosi (Drg) ad alta complessità. Allo stesso tempo, è aumentata la complessità della diagnosi in anatomia patologica che necessita sempre più, in base alle nuove linee guida e alle indicazioni delle società scientifiche, dell’integrazione dei dati tradizionali clinici-morfologici con quelli di metodiche sofisticate come immunoistochimica e biologia molecolare, essenziali per la valutazione di fattori prognostici e predittivi di risposta a target therapy, terapia a bersaglio molecolare. Questo richiede un numero quotidiano di preparazioni anatomiche da parte di personale tecnico altamente qualificato significativamente superiore rispetto alle metodiche tradizionali, gestibile con difficoltà con il semplice taglio manuale. Si utilizzano apparecchiature altamente tecnologiche sulle quali l’Aous ha investito in maniera importante, tra le quali quelle che consentono il taglio automatico, ma che devono essere necessariamente integrate con il software gestionale di anatomia patologica”.

“Queste premesse – ha evidenziato Giordano – sono fondamentali perché i ritardi di aggiornamento del software di anatomia patologica, eseguito da Estar solo nel mese di ottobre, e l’interfaccia dello stesso software con le apparecchiature deputate al taglio del pezzo anatomico, che è ancora in corso, sono alcuni dei fattori che hanno contribuito all’allungamento dei tempi di refertazione; in particolare, per alcune casistiche come quelle relative ai pezzi operatori di polmone, mammella e alle biopsie prostatiche, che hanno dei tempi medi di refertazione di quaranta giorni. Tutte le urgenze segnalate direttamente dai clinici vengono invece prese in carico tempestivamente con tempi di refertazione di circa dieci giorni. La fase più critica del processo riguarda i tempi di attesa per il taglio del pezzo anatomico, che si sono allungati in parte per le motivazioni appena esposte, ma anche per criticità organizzative relative sia al personale tecnico che a quello medico”.

“Nell’ultimo anno – ha riportato l’assessore basandosi sui dati forniti dall’Aous – sul versante medico ci sono stati i pensionamenti, uno dei quali non preventivato, di due professori ordinari di anatomia patologica che l’università ha difficoltà a sostituire. Pari difficoltà ci sono per la sostituzione dei quattro tecnici universitari che in anatomia patologica erano particolarmente numerosi rispetto ad altri laboratori. A questa difficoltà si sono aggiunte le dimissioni di un medico ospedaliero ancora non sostituito per mancanza di graduatorie disponibili. Nel 2024 sono, inoltre, cessati due tecnici ospedalieri, di cui uno per dimissioni volontarie, la cui sostituzione si è allungata per la mancanza di una graduatoria, che si è resa disponibile solo da ottobre. L’assunzione dei due tecnici ospedalieri è attualmente in corso e, dopo un adeguato periodo di formazione, i tecnici saranno subito operativi. Nel frattempo l’azienda ha ovviato a questa criticità di risorse con l’assunzione di un tecnico interinale e con l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive sia per i medici che per i tecnici, per un totale di circa cinquecento ore per i tecnici e duecento per i medici nel corso del 2024”.

“In sintesi – ha concluso l’assessore Giordano – le problematiche hanno interessato ambiti diversi e purtroppo si sono sovrapposte nello stesso arco temporale. Alcune di queste sono in via di risoluzione; su altre, come per esempio la difficoltà dell’università a sostituire alcune risorse, la direzione generale dell’Aous conferma la disponibilità a supplire con le prestazioni aggiuntive che, temporaneamente, sono uno strumento di supporto in attesa che si possa arrivare a uno sblocco dei fondi universitari”.

La consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile si è dichiarata “parzialmente soddisfatta semplicemente per la carenza e la difficoltà di ovviare alle carenze organiche da parte dell’Azienda ospedaliera. Ringrazio l’assessore per i dati raccolti, dai quali emergono tali criticità, anche se le ultime analisi dei dati, al 20 gennaio, fanno osservare un recupero dei tempi, proprio grazie alle prestazioni aggiuntive citate. E’ necessario però che l’Azienda risolva questa problematica quanto prima”.





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