BCE: richieste di mutuo in ripresa, tassi in calo, criteri di concessione invariati

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La Banca Centrale Europea (BCE) ha pubblicato oggi il Bollettino economico n. 1 – 2025, che, come di consueto, viene diramato due settimane dopo ciascuna delle riunioni di politica monetaria del Consiglio direttivo.

Offrendo una panoramica aggiornata sulla situazione economica e finanziaria dell’area dell’euro e includendo anche riferimenti sull’andamento dei mutui per l’acquisto di abitazioni, i criteri di concessione del credito e dell’inflazione relativa ai canoni di locazione.

Mutui per l’acquisto di abitazioni: domanda in forte ripresa:

Dopo un periodo caratterizzato da tassi di interesse in aumento, si registra una forte ripresa della domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie.
Questo è quanto emerge dall’indagine sul credito bancario condotta dalla BCE a gennaio 2025.

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I principali fattori che trainano questa ripresa sono:

  • Calo dei tassi di interesse: i tassi medi sui nuovi mutui ipotecari sono diminuiti, raggiungendo il 3,47% a novembre 2024;
  • Migliori prospettive del mercato immobiliare: le famiglie percepiscono il mercato immobiliare come un investimento più appetibile;
  • Maggiore convenienza del credito.

Nonostante l’aumento della domanda, le famiglie percepiscono un accesso al credito restrittivo.

Criteri di concessione dei mutui | stabili dopo un allentamento:

Dopo tre trimestri di allentamento, i criteri di concessione dei mutui per l’acquisto di abitazioni si sono mantenuti sostanzialmente invariati, in contrasto con l’allentamento atteso.
Per il primo trimestre del 2025, inoltre, le banche prevedono un lieve irrigidimento dei criteri di concessione dei prestiti per l’acquisto di abitazioni.

Tassi di interesse:

I tassi di interesse sui mutui sono diminuiti, rispetto ai picchi precedenti.
A novembre 2024, il tasso medio sui nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni era del 3,47%.
È importante notare che:

  • I tassi sui mutui a tasso variabile sono generalmente più elevati rispetto a quelli a tasso fisso.
  • Esistono differenze tra i vari paesi dell’area dell’euro.

Cosa aspettarsi?

In sintesi, è probabile che i tassi di interesse rimangano soggetti a diverse forze contrastanti:

  • Da un lato, la BCE ha iniziato a ridurre i tassi di riferimento, il che dovrebbe gradualmente ridurre il costo dei prestiti.
  • Dall’altro, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e le banche potrebbero irrigidire ulteriormente i criteri di concessione a causa dei rischi percepiti.

L’evoluzione dei tassi dipenderà in ultima analisi dalle prospettive di inflazione, dalla crescita economica e dalla stabilità del sistema finanziario.

Canoni di locazione | un fattore chiave nell’inflazione dei servizi:

L’andamento dei canoni di locazione ha un impatto significativo sull’inflazione, in particolare sull’inflazione relativa ai servizi.
Mentre l’inflazione generale ha mostrato segnali di rallentamento, quella dei servizi è rimasta elevata, e i canoni di locazione hanno contribuito a questa tendenza.

Ecco alcuni punti chiave:

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  • Persistenza: l’inflazione dei canoni di locazione tende ad essere persistente, poiché solo i nuovi contratti e le rinegoziazioni influenzano lo stock complessivo dei contratti di locazione.
  • Ritardo nella trasmissione degli shock: gli shock inflazionistici, come quelli osservati negli ultimi anni, si trasmettono all’inflazione dei canoni di locazione con un certo ritardo.
  • Differenze tra paesi: l’inflazione dei canoni di locazione e il suo contributo all’inflazione dei servizi variano considerevolmente tra i paesi dell’area dell’euro.

Conclusioni | un mercato dinamico, con diverse tendenze:

Il mercato delle abitazioni e dei mutui nell’area dell’euro mostra segnali di dinamismo, con una ripresa della domanda di mutui trainata da tassi di interesse più favorevoli.
Allo stesso tempo l’inflazione, e nello specifico quella relativa ai servizi, rimane elevata a causa anche dei canoni di locazione.

L’andamento futuro del settore dipenderà dall’interazione di diversi fattori, tra cui l’evoluzione dei tassi di interesse, la fiducia delle famiglie, le politiche economiche e le dinamiche del mercato del lavoro e dell’inflazione.

Fonte: BCE – 13 febbraio 2025

MUTUI: richieste in forte aumento nel quarto trimestre del 2024 (+42%), ma criteri di concessione più restrittivi nel 2025



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