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La Sardegna è un esempio virtuoso in Italia per la raccolta differenziata, con oltre l’80% dei rifiuti correttamente separati. Eppure, nonostante questo impegno, i cittadini sardi si trovano a fare i conti con un paradosso: nonostante la differenziata, la TARI continua ad aumentare.
Per anni, la politica ha promesso che differenziare avrebbe portato a risparmi, ma la realtà è ben diversa. Le famiglie sarde si ritrovano a pagare bollette sempre più alte, mentre le aziende che gestiscono i rifiuti sembrano trarre profitti da questo sistema.
Dove sono finiti i risparmi promessi? Perché i cittadini, che hanno fatto la loro parte, continuano a pagare di più? Sembra che il sistema, anziché premiare l’impegno dei sardi, stia arricchendo pochi privati.
La verità è che la raccolta differenziata, almeno in Sardegna, sembra essere diventata un business per pochi. Le promesse politiche sono svanite, lasciando i cittadini con la sensazione di essere stati ingannati.
Siamo di fronte a una grande illusione. La Sardegna ha dimostrato di poter essere all’avanguardia nella gestione dei rifiuti, ma il prezzo di questo primato è stato pagato solo dai cittadini. Quello che manca ora è una vera e propria rivoluzione nella gestione economica del sistema, affinché la differenziata non sia più un peso, ma un vero valore aggiunto per l’isola e per chi la abita.
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