Usato elettrico invendibile? No, dice Quattroruote Professional


Una Renault Zoe in vendita in uno store di auto di seconda mano.

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Usato elettrico invendibile? Niente affatto, dice Quattroruote Professional, che ha svolto una ricerca sulla sua Banca Dati in collaborazione con Motus-e. 

Usato elettrico invendibile? Solo scarsa conoscenza del prodotto, ma ora…

Il valore dell’usato è un nervo scoperto per chi possiede un’auto elettrica? C’è chi sostiene di sì, a cominciare dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini , secondo il quale le Ev di seconda mano “non la vuole nessuno, nemmeno il concessionario che le ha vendute”. A conclusioni bem diverse è arrivato lo studio Una scelta elettrica oggi. Una scelta di valore domani” che in Italia le quotazioni hanno scontato finora una limitata conoscenza del prodotto. Ma una maggiore comprensione della tecnologia renderà più facilmente leggibile il mercato, contribuendo a determinare il reale valore di questi veicoli. Partendo dall’andamento delle quotazioni degli ultimi anni, l’analisi rileva anzitutto come i prezzi sono stati influenzati dalla presenza a fasi alterne dell’Ecobonus, tra il 2019 e il 2024. Un impatto sproporzionato rispetto all’effettivo numero di immatricolazioni elettriche che hanno potuto beneficiare delle agevolazioni.

Leonardo Spacone, grande esperto di batterie e fondatore di PKC: analizzato un campione di 5 mila auto elettriche

Il timore del degrado del batterie, che in realtà non va oltre l’1,5% annuo

Ciò che però fino ad oggi ha pesato di più sulle quotazioni è stato il diffondersi di un’errata percezione della reale longevità delle batterie. Al di là della vita utile dell’accumulatore, che può tranquillamente superare quella dell’auto stessa, il fraintendimento ha riguardato la cosiddetta capacità residua. Con il passare degli anni,  gli accumulatori al litio mostrano una graduale diminuzione della capacità di immagazzinare energia. E i costruttori assicurano un livello minimo di capacità (in media dell’80%) al termine della garanzia, generalmente di 8 anni. L’analisi di un campione di 5.000 elettriche usate, condotta con Power checK Control (PKC), evidenzia un degrado medio delle batterie di appena l’1,5% annuo. Percentuale che tende  a diminuire considerevolmente dopo i primi 9 anni di utilizzo. Il che si traduce in una variazione dell’autonomia impercettibile nell’uso quotidiano e marginale nei viaggi più lunghi, specialmente per le tipologie di auto pensate per le percorrenze elevate.

Usato elettrico invendibile

Quanto incide il degrado della batteria nei tempi di un viaggio Roma-Milano

Lo studio fa un esempio: un viaggio di circa 570 km tra Roma e Milano con due coppie di veicoli identici tra loro. Uno con batteria nuova e uno con batteria all’80% di capacità residua, corrispondente a un accumulatore con oltre 10 anni di utilizzo. Qual è nel caso della coppia di veicoli più orientati alle lunghe percorrenze, con batteria da 77 kWh, la differenza nei tempi di viaggio per raggiungere la meta? Con lo stesso livello di carica della batteria, tra l’auto con batteria nuova e l’auto con batteria all’80% di capacità residua, la differenza è di 7 minuti (1,8% del tempo di viaggio). Per la coppia di veicoli con batteria più piccola, da 58 kWh, la differenza è di 14 minuti (3,3% del tempo di viaggio). Quanto allo stato di salute della batteria di un veicolo usato, lo si può verificare  facilmente, con un test diagnostico immediato. Garantendo all’acquirente un’indicazione incontrovertibile e sicura per determinare la quotazione del mezzo.

Usato elettrico invendibile? Le Ev si rompono meno e hanno meno manutenzione

Va poi considerata la maggiore semplicità delle elettriche, frutto di un numero di componenti nel gruppo motore-cambio, inferiore del 70% rispetto alle termiche. Come si evince dai dati di Quattroruote Professional, ciò si riflette in costi per la manutenzione ordinaria decisamente inferiori. Con un risparmio tra il 62% (utilitaria di segmento B con 3 anni o 45.000 km) e il 69% (auto media di segmento C con 8 anni o 120.000 km). Un altro aspetto che ha inciso sulle quotazioni deriva da un equivoco di fondo sullo stato dell’avanzamento tecnico sul fronte delle batterie. Con il timore di un imminente arrivo sul mercato di tecnologie molto più avanzate ed economiche delle attuali. Il report indica che in 10 anni l’autonomia media omologata dei modelli elettrici a listino in Italia è sì quasi triplicata. Ma negli ultimi anni il tasso di incremento si è notevolmente ridotto, mostrando una sostanziale maturità della tecnologia al litio. Ci si può aspettare ora un ulteriore miglioramento, ma senza gli strappi osservati in passato.





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