CREMA – Esistono siti ad alto rischio, che istigano al suicidio, all’anoressia e alla bulimia. Promuovono comportamenti autolesionistici e disturbi alimentari. Questi siti possono avere un impatto devastante sui minori, che sono particolarmente vulnerabili alla pressione sociale e alle influenze esterne. Non meno dannosi sono quelli delle cosiddette challenge, vale a dire le sfide o le prove, spesso pericolose, che vengono proposte online e che i giovani sono invitati a replicare. Tra le più pericolose figurano il Choking Game, che consiste nel privarsi volontariamente di ossigeno per ottenere una sensazione di euforia con rischi gravissimi di asfissia e danni cerebrali, o la Cinnamon Challenge, la sfida di ingoiare un cucchiaio di cannella senza acqua, che può causare soffocamento, irritazione delle vie respiratorie e persino danni polmonari. Contro questi rischi e per aiutare sia i minori che — soprattutto — i loro genitori a riconoscere il problema e a intervenire, l’istituto comprensivo Falcone e Borsellino ha pubblicato una guida pratica, ideata dalla polizia di Stato, che elenca i rischi connessi all’uso di Internet e dei social da parte dei giovani. La guida è espressamente rivolta alle famiglie e ha come obiettivo quello di aiutare gli adulti nel valutare situazioni, dinamiche e comportamenti che si sviluppano nella Rete e in particolare attraverso i social, che potrebbero vedere coinvolti i propri figli, sia come vittime che come autori di reato, eventi dei quali molto spesso non hanno contezza ma che possono essere particolarmente pericolosi e minare il loro benessere fisico e psicologico.
Il volumetto di circa 70 pagine si apre con gli interventi di Ottavio Aragona, questore di Cremona, di Manuela De Giorgi, primo dirigente della polizia di Stato e dirigente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale della Lombardia, e di Imerio Chiappa, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale.
Ottavio Aragona, Manuale De Giorgi, Imerio Chiappa
La premessa è che in un’epoca in cui la tecnologia e Internet sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana, è fondamentale essere consapevoli dei rischi che i giovani possono correre online. Il mondo digitale offre infinite opportunità di apprendimento, svago e socializzazione, ma nasconde anche pericoli. Tra questi, oltre a quelli già citati, la dipendenza da Internet, il cyberbullismo, il sexting, l’adescamento online, e la sextortion sono fenomeni preoccupanti che possono avere gravi conseguenze sulla vita dei ragazzi. Non solo compromettono la loro sicurezza, ma possono anche portare a situazioni di isolamento, stress emotivo e, in casi estremi, a problemi legali. I genitori hanno il dovere di vigilare, educare e proteggere i propri figli, guidandoli verso un uso sicuro e responsabile delle tecnologie digitali. Tuttavia, non sempre è facile riconoscere i segnali di allarme o sapere come intervenire efficacemente. È qui che la polizia postale diventa un alleato prezioso, offrendo supporto, consigli e azioni concrete per contrastare e prevenire i pericoli.
La guida esplora i principali rischi legati all’uso di internet, come identificarli e, soprattutto, come proteggere i minori. I vari capitoli si focalizzano sul contrasto alla pedopornografia online, sulla lotta al cyberbullismo, sul contrasto ai crimini informatici, ma anche sul rapporto tra nuovi media e adolescenti, sulla dipendenza dai social, sulla sovraesposizione a contenuti inappropriati, sull’impatto sull’autostima e sull’immagine corporea e anche sulla perdita di privacy e di dati personali. La dipendenza da Internet provoca isolamento sociale e induce ad allontanarsi dalle relazioni reali, preferendo l’interazione online, che causa irritabilità e ansia, perdita di interesse per altre attività , abbandono degli hobby e dello sport. Da qui il declino nel rendimento scolastico e la riduzione della concentrazione. Per evitare questi rischi, la guida offre una serie di consigli su come difendersi da Internet e su cosa possono fare i genitori. Altri capitoli sono dedicati al cyberbullismo e soprattutto a come capire se un ragazzo ne è vittima e come difendersi da questo fenomeno. Lo stesso vale per la pedopornografia e sull’adescamento online e sull’estorsione sessuale. Non mancano i riferimenti di legge circa i reati che consapevolmente o inconsapevolmente si possono commettere in Rete.
IL QUESTORE: «INSIDIE SEMPRE IN AGGUATO»Â
«La disponibilità della Rete da parte di giovani e giovanissimi a fronte delle indiscutibili potenzialità e vantaggi per gli utenti – afferma il questore Ottavio Aragona —, espone gli stessi all’elevato rischio di essere vittime di gravi pregiudizi ad opera di terzi, che si possono purtroppo materializzare sin da quando la vittima entra in possesso del suo primo cellulare. L’uso del cellulare comporta un elevato rischio per l’integrità dei minori, soprattutto se sono lasciati da soli nell’utilizzo dello strumento. La polizia postale di Cremona, attraverso questa guida pratica, si rivolge ai genitori proprio per illustrare i rischi più comuni per i giovani, derivanti dall’uso incontrollato di internet ed è finalizzata a sensibilizzarvi ed a elevare la soglia di attenzione proprio allo scopo di recuperare il necessario filtro genitoriale. Sono infatti convinto che spetti non solo allo Stato, ma soprattutto alle famiglie e alla scuola, il dovere di unire gli sforzi per assicurare la più elevata protezione possibile a giovani e giovanissimi contro i rischi che si corrono navigando inconsapevolmente in rete».
Per la dirigente della polizia di Stato, Manuela De Giorgi, «la tecnologia fa ormai parte delle nostre vite, ma per navigare in Rete bisogna essere in grado di dribblare i rischi in quanto le insidie del web per i minori sono sempre in agguato, facendo sempre troppe vittime. La polizia postale assicura una presenza costante negli istituti scolastici a fianco dei ragazzi e una efficace attività di prevenzione continua e costante. Ma l’impegno deve necessariamente coinvolgere tutti gli attori sociali tra i quali anche i genitori. Molti casi di adescamento online sono stati risolti grazie alle famiglie».
Secondo il provveditore Imerio Chiappa: «L’educazione digitale è fondamentale. Occorre insegnare ai bambini e agli adolescenti come navigare in modo sicuro e riconoscere contenuti inappropriati e come capire i rischi, come il cyberbullismo, gli adescamenti online e la diffusione di dati personali. Bisogna creare un dialogo aperto tra istituzioni, genitori, insegnanti e giovani per favorire un uso responsabile di Internet. Comunicazione e dialogo sono fondamentali».
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