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“Un piano per contrastare la fuga dei cervelli”


“Dobbiamo provare a guardare al domani partendo dai dati dell’oggi, consapevoli di dove eravamo ieri e di dove ci troveremo domani se non saremo capaci di mettere in piedi un dossier sui giovani per provare a cambiare questo trend negativo e fermare l’emorragia dei giovani calabresi. Dalle nascite che calano, ai talenti che sbocciano e che scappano, dall’invecchiamento che avanza ad una società che non pensa da troppo tempo a come investire sui giovani fino ad un sistema scolastico che forse guarda troppo al passato”.

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Questo è quanto dichiara Mariaelena Senese, segretaria generale Uil Calabria. “La coesione sociale di un Paese – prosegue la segretaria generale della Uil Calabria – si misura dalla capacità di dare un futuro alle nuove generazioni creando un clima di fiducia. Alle istituzioni compete la responsabilità di attuare politiche attive che permettono ai giovani di realizzare il loro progetto di vita, superando le difficoltà di carattere materiale e di accesso ai servizi”.

I dati dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche ci raccontano di un panorama lavorativo ancora fragile, dove da una parte mancano figure professionali specializzate e dall’altra abbiamo perso, negli ultimi venti anni, 162.000 giovani in cerca di migliori opportunità lavorative.

Una situazione che ci induce a fare una riflessione approfondita e, nello stesso tempo, ad avanzare proposte utili a frenare questa fuga inarrestabile.

Per incentivare il rientro dei professionisti altamente qualificati, proponiamo la creazione di un fondo regionale, il fondo “Ritorno dei cervelli” che offra incentivi economici e fiscali; agevolazioni fiscali per i primi cinque anni, contributi per l’acquisto o l’affitto della prima casa per chi decide di ritornare nella nostra regione e, magari, un bonus di rientro, che potrebbe essere quantificato in 30 mila euro, per chi decide di tornare in Calabria e avviare o continuare la propria attività.

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Inoltre, riteniamo fondamentale il sostegno alle start-up e all’imprenditoria giovanile attraverso finanziamenti agevolati e un fondo specifico per le imprese innovative nei settori strategici della regione, quali quelli dell’energia rinnovabile, del turismo sostenibile o della blue economy.

Per favorire la crescita professionale dei giovani calabresi, è essenziale un piano di potenziamento delle competenze con programmi di formazione continua in collaborazione con le nostre università e aziende, focalizzati sulle richieste del mercato del lavoro regionale, come digitalizzazione, installazione, manutenzione e riparazione per coprire la domanda di elettricisti, meccanici e magazzinieri che sono necessarie a colmare il gap fra offerta e domanda di lavoro.

“Non possiamo permettere – conclude Maria Elena Senese – che i giovani calabresi continuino a emigrare per trovare opportunità di lavoro dignitose e per una maggiore crescita professionale. 

La nostra regione ha tutte le potenzialità per crescere, ma servono interventi mirati. Solo così la Calabria potrà realmente cambiare rotta e costruire un futuro occupazionale più stabile e inclusivo”.



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