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Antonella Brunet (Lista Fugatti) – Come stanno andando i progetti RiUrb e RiVal?
La consigliera della Lista Fugatti ha chiesto alla Giunta quale sia lo stato di avanzamento dei progetti, a favore del diritto alla casa, RiVal e RiUrb. La consigliera chiede poi i dati dei risultati ottenuti fino a oggi.

La risposta: L’assessore Simone Marchiori ha risposto che sul progetto RiVal è in corso di approfondimento un progetto di fattibilità per la costituzione di un Fondo immobiliare ad apporto pubblico che promuova la rigenerazione dei centri periferici del Trentino. Con tale progetto di carattere fortemente innovativo si punta alla rivitalizzazione, per mezzo di interventi sulla residenzialità delle aree del Trentino svantaggiate in quanto periferiche o ad alto sviluppo turistico e per questo soggette a depauperamento comunitario e a rischio di spopolamento. Pur considerando che la rigenerazione riguarda molti temi, è evidente che la disponibilità di alloggi a canone moderato e la presenza di servizi rientra tra gli elementi essenziali per favorire il mantenimento e l’incremento della popolazione residente. Le risorse del Fondo Ri-Val, ha detto Marchiori, serviranno a riqualificare gli immobili acquistati o conferiti da partecipanti pubblici al Fondo. Si suppone anche l’adesione di partecipanti istituzionali, quali fondazioni, fondi di  previdenza, banche. Ancora: gli alloggi ristrutturati, saranno locati a canone moderato e col tempo venduti. Potranno essere realizzati interventi sugli immobili anche per mantenere servizi. La dotazione del Fondo è stimata in 40/60 milioni di euro e la sua durata in 20 anni. Ad oggi sono state attuate la dati sul patrimonio immobiliare non utilizzato, la raccolta dati sulle esigenze del fabbisogno abitativo, la prima ipotesi di operatività di RiVal, l’individuazione delle prime fonti di finanziamento. Sulle tempistiche ha ricordato che è previsto entro metà marzo l’approntamento di uno studio di analisi elaborato da Cassa Depositi e Prestiti e Cassa del Trentino in collaborazione con la Provincia. Quindi: la verifica tecnica della Pat su immobili e aree per eventuali correzioni allo studio; un protocollo di intesa tra Pat, Cassa del Trentino, società e enti locali individuati dallo studio che intendono aderire al progetto per definire primi interventi e relativo cronoprogramma; le verifiche giuridiche e finanziarie dell’affidamento tramite gara o in house.

Il progetto Ri-Urb, ha detto invece, intende costituire un Fondo comune di investimento immobiliare chiuso, denominato Fondo RiUrb partendo dall’esperienza acquisita con il Fondo social housing trentino, istituito nel 2012, per la realizzazione di alloggi a canone moderato nei comuni ad alta densità abitativa. Il nuovo Fondo estenderà gli interventi agli anziani, ai lavoratori e agli studenti universitari per venire incontro alle esigenze abitative che si registrano principalmente nelle zone ad alta densità abitativa. Si tratta di introdurre un correttivo rispetto alla domanda abitativa che il libero mercato offre solo a prezzi non accessibili a queste tipologie di utenti. Verranno adottati criteri di sostenibilità e rigenerazione urbana prevedendo il recupero di edifici e/o aree dismesse senza consumo di suolo. L’intervento avviene in raccordo con le leggi di settore in materia di edilizia sociale, diritto allo studio e politiche socio-assistenziali. Il Fondo verrà gestito da una società di gestione risparmio da individuarsi attraverso gara pubblica. Nel corso della vigenza del Fondo e al suo termine, gli alloggi realizzati potranno essere alienati secondo apposita disciplina della Giunta provinciale. L’assessore ha parlato di una dotazione del Fondo stimata in 150 milioni di euro. Secondo una prima stima, ha affermato, si potrebbero realizzare 844 alloggi di cui 431 destinati al social housing, 333 per studenti e 80 nell’ambito del senior housing. Le azioni attuate a oggi sono gli atti programmatici adottatti da Pat, Comuni di Trento e Rovereto, Trentino Sviluppo, Cassa del Trentino, Itea; l’approvazione della modifica della lp 15 del 05 con inserimento  dell’articolo 4 bis “Promozione della costituzione di un fondo immobiliare per lo sviluppo dell’edilizia residenziale”, l’istituzione di capitoli di bilancio dedicati. Sulle tempistiche: per febbraio-luglio è prevista la selezione advisor legale (Cassa del Trentino) e assistenza; per febbraio-aprile la regolamentazione 3 S  (interventi a favore di studenti, seniores e social); a marzo-maggio l’ottimizzazione iter urbanistici, individuazione ulteriori aree; a maggio-giugno la preparazione documentazione gara pubblica e a settembre-ottobre la delibera Pat per la promozione del Fondo e il bando selezione Società di Gestione Risparmio.

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Sugli interventi previsti da entrambi i Fondi sono stati consultati i sindacati e gli stakeholder economici. E sono in corso incontri con tutte le Comunità. Per quanto riguarda le altre misure adottate dalla Giunta, ha concluso Marchiori, esse mirano da un lato al recupero del patrimonio immobiliare Itea da ristrutturare e, dall’altro, ad incentivare l’accesso alla casa con misure e contributi che consentano una distribuzione armonica della popolazione sul territorio trentino con una conseguente riequilibrazione del costo medio di affitto o acquisto.

La replica: La consigliera Brunet ha detto di ritenere che il problema dell’abitare sia il più problematico in Trentino e si è detta contenta dell’attenzione che si sta prestando al tema. Ha chiesto che ci sia più informazione sul tema, magari anche con conferenze e incontri dedicati.





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