Shiffrin, dalla paura all’oro in combinata ai Mondiali di sci. Così Breezy Johnson l’ha aiutata a vincere l’ansia

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di
Daniele Sparisci

Mikaela trionfa nella combinata insieme all’amica:«Pensavo di non essere all’altezza, Breezy mi ha tirato su». Sconfitta pesante per Vonn

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«Non sciare pensando a una medaglia, fallo solo perché è divertente, soltanto perché ami questo sport». L’oro delle amiche americane, le parole a rimuovere le barriere mentali. Mikaela Shiffrin aveva bisogno di qualcuno in grado di tranquillizzarla dopo i tanti dubbi, dopo la decisione «dolorosa» di rinunciare al gigante mondiale per «paura», dopo le frecciate di Lindsey Vonn. Ci voleva il discorso di Breezy Johnson, ventinovenne come lei: gareggiano insieme da quando hanno dieci-undici anni, ieri hanno pianto all’arrivo.

Lady sci ha 99 vittorie in Coppa del Mondo, a Saalbach ha aggiunto la quindicesima medaglia mondiale (eguagliato il record della tedesca Christl Cranz, dominatrice negli anni 30). L’altra contava zero successi fino a sabato scorso, veniva da una squalifica di 14 mesi per aver saltato tre controlli anti-doping: torna in Wyoming con due titoli iridati, discesa e combinata a squadre, e con la consapevolezza di aver aiutato una fuoriclasse a ritrovarsi. Shiffrin affrontava la sua seconda gara dopo uno stop di due mesi per un brutto infortunio all’addome, nella manche di slalom è apparsa un po’ arrugginita ma la sua classe è bastata per conquistare il nuovo format che sarà replicato a Milano-Cortina.




















































A farle gareggiare nella stessa squadra (sono ammessi fino a quattro team per Paese nella nuova combinata, ciascuno composto da due atlete) però non sono stati i sentimenti ma i valori calcolati dal sistema di selezione della Nazionale Usa: la slalomista più forte con la miglior discesista, trasformata in caposquadra come rivela Mikaela: «Io non avrei nemmeno dovuto prendere parte a questa gara, e a dire il vero nelle ultime settimane avevo paura a presentarmi qui. Vedere Breezy così motivata ripetermi “Dai, è divertente”, vederla buttarsi nella libera senza paura, mi ha tirato su il morale. Condividere un oro con un’amica d’infanzia: sarà il ricordo più bello fra tutte le mie medaglie. Quante cose sono successe da quando avevamo 11 anni, serviva un nuovo format per riunirci».
 
Applausi anche da una delle rivali più forti, la ticinese Lara Gut-Behrami, trascinata all’argento dalla favolosa manche fra i paletti di Wendy Holdener capace di recuperare undici posizioni per chiudere davanti alle austriache Stephanie Venier (oro nel superG) e Katharina Truppe. L’Italia delle riserve e delle giovani — Brignone, Goggia e Bassino si sono allenate per preparare il gigante di giovedì— si è difesa con la coppia Nicol Delago-Marta Rossetti, ottave, le altre hanno pagato inesperienza (Giorgia Collomb è caduta nello slalom, correva con Laura Pirovano). E limiti: Elena Curtoni e Martina Peterlini. Mercoledì 12 febbraio ci riproveranno gli uomini, il duetto più promettente è quello formato da Dominik Paris e Alex Vinatzer.

Shiffrin tornerà in pista domenica nello slalom, con un titolo mondiale già conquistato (l’ottavo in carriera) avrà meno pressione e meno ansia: «Sapevo di dover sciare all’altezza di Breezy e ce l’ho fatta, il dolore agli addominali è sparito, quello ai muscoli invece si fa sentire non essendo molto allenata. Abbiamo vinto con la testa». Johnson racconta come l’ha incitata: «Anche io ho avuto tanti infortuni, ci ho messo anni a rientrare lei soltanto due mesi. Volevo aiutarla perché se lo merita, perché mi ha aiutato sempre quando ero ragazzina».

La grande sconfitta è Lindsey Vonn: aveva lanciato l’idea del dream-team con Shiffrin, ma è stato il cronometro a bocciarla: nella manche di libera si è presa due secondi e mezzo dalla connazionale Lauren Macuga. Ha perso due volte attaccando la rivale («Non è stato utile scrivere certi commenti, ma ci ero rimasta male. Non mi avevano detto nulla: non è professionale»). A quarant’anni lascia i Mondiali con una certezza: «Non avevo velocità, devo lavorare tantissimo».

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12 febbraio 2025

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