Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
Uno dei volti simbolo al contrasto del machismo nel calcio spagnolo è accusata di aver palpeggiato in campo un’avversaria e di averle chiesto: «Hai il pene?». Un episodio che incrocia il processo all’ex presidente Luis Rubiales per il bacio non consensuale a Jennifer Hermoso e che viene usato per delegittimare le rivendicazioni della nazionale femminile campione del mondo
La scorsa domenica, durante il derby tra Barcellona ed Espanyol, c’è stato un faccia a faccia tra Mapi León e Daniela Caracas. In un video sui social si vede Mapi parlare e allungare la mano in direzione delle parti intime dell’avversaria, era una fase concitata di un’azione. Dalle letture del labiale si presume possa aver detto «¿Tienes picha?» in italiano: «Hai il pene?». A fine partita, Graham Hansen del Barcellona ha affermato che le avversarie non volevano giocare a calcio, ma disturbare e tirare colpi, alludendo al fatto che anche le lacrime della sua compagna di squadra Claudia Pina fossero legate alla tensione di quel tipo di partita.
Il primo a prendere posizione è stato l’Espanyol condannando l’episodio inteso come una violazione della privacy di Caracas. La colombiana, come si legge nel comunicato, dopo lo shock iniziale avrebbe evitato reazioni di rabbia per scongiurare sanzioni personali e alla squadra. L’Espanyol ha denunciato poi aggressioni social alla giocatrice e mette a disposizione i servizi del club qualora lei intendesse intraprendere un’azione legale. Nel pomeriggio di lunedì è arrivato anche il comunicato di FUTPRO, il sindacato delle calciatrici, che ha reso noto di aver contattato tutte le parti in causa con l’intento di chiarire quanto accaduto e si dice pronto alla mediazione e alla valutazione delle misure da adottare studiato il caso.
Il Barcellona è stato l’ultimo ad intervenire, pubblicando una nota a firma Mapi León. La giocatrice dichiara di non aver violato la privacy della collega. Mapi descrive il suo gesto come il tocco su una gamba in reazione a un colpo subito intenzionalmente. «Qué te pasa» le parole che sostiene di aver detto. La blaugrana poi condanna gli insulti online a Caracas e si dice solidale. In chiusura, annunciando anche azioni legali per diffamazione, denuncia il polverone social che si è creato, definendolo un tentativo di danneggiare la sua immagine e i suoi principi «nella settimana in cui ci troviamo».
Il caso Rubiales
La settimana in cui ci troviamo è quella del processo a Luis Rubiales, ex presidente della Federazione (RFEF), accusato di aver baciato in maniera non consensuale la calciatrice Jenni Hermoso durante la premiazione del Mondiale 2023. Proprio nella giornata di martedì 11 febbraio Luis Rubiales è stato ascoltato dal tribunale di Madrid.
Mapi León è una de Las 15’, le giocatrici che nel settembre del 2022 hanno rifiutato la convocazione in nazionale per protestare contro la federazione e la guida tecnica di Jorge Vilda, accusato di abusi verbali e psicologici, di comportamenti impropri. Al contrario delle compagne non ha mai fatto davvero ritorno nella Roja. L’episodio del derby ha acceso non solo gli animi di chi denuncia il gesto considerato lesivo, ma anche quelli di chi lo stanno strumentalizzando nel tentativo di sollevare Luis Rubiales. Non è un mistero che siano in molti a considerare il gesto di Rubiales un semplice bacino amichevole, e le calciatrici ribelli e arroganti.
Due anni fa, per difendere Hermoso, Mapi aveva pubblicato un tweet scrivendo: «Le immagini parlano da sole». Questa stessa frase viene ora usata per corredare il video di lei e Caracas. Intanto l’Espanyol ha deciso di non denunciare León all’organismo disciplinare della RFEF, chiudendo così la questione dal lato prettamente sportivo. Resta fermo invece nel sostegno a Caracas qualora volesse andare in tribunale.
Il caso è quindi ancora da valutare, ma sono bastate le ore trascorse per mettere in dubbio la legittimità delle rivendicazioni delle calciatrici spagnole che hanno fatto da traino a quelle di mezzo mondo. Quello che si sta osservando è il rovescio della medaglia di essere divenuta un simbolo di una lotta comune e la difficoltà dell’opinione pubblica di riconoscere le soggettività che collaborano e si conservano nella lotta collettiva. Se Mapi León ha sbagliato in campo, pagherà. Nulla di tutto questo delegittima lo sforzo plurale contro il machismo.
© Riproduzione riservata
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link