Il Palazzo Key di Latina torna a nuova vita – AlessioPorcu.it

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La rinascita di un simbolo del degrado urbano. Per il Key il Demanio presenta istanza di condono. La sua struttura si occuperà dei progetti per restituire alla città quella struttura

Dopo quasi quattro decenni di abbandono e vicende giudiziarie, il Palazzo Key è pronto a scrivere una nuova pagina della sua travagliata storia. Il percorso di rinascita del celebre “scheletro” di Latina ha fatto un importante passo avanti: dopo la confisca definitiva sancita dalla Corte di Cassazione sei mesi fa, il Demanio ha presentato al Comune l’istanza di condono, preludio a una ristrutturazione completa dell’edificio.

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Il Palazzo

Inaugurato nel 1966, il Palazzo Key è una torre di 13 piani che si eleva per 42 metri, progettata dall’architetto Vittorio D’Erme. La struttura si distingue per essere l’unico esempio a Latina di edificio multipiano a sbalzo, con calcoli strutturali realizzati dall’ingegnere Sergio Musmeci. La costruzione fu affidata all’impresa di Sante Palumbo su commissione della famiglia Cucchiarelli, con l’intento di ospitare un’esposizione di mobili e uffici

Fino al 1981, l’edificio ha ospitato attività commerciali, in particolare un negozio-esposizione di mobili. Successivamente, tentativi di ristrutturazione e complesse vicende giudiziarie ne hanno segnato il declino. Nel 2007, il Palazzo Key fu venduto per 2,5 milioni di euro, una cifra ritenuta troppo bassa da uno dei soci coinvolti nella compravendita, sollevando sospetti di irregolarità. Le indagini portarono al sequestro dell’edificio nel 2008 e a un lungo iter giudiziario. In primo grado, nel 2015, ci furono cinque condannati con l’accusa di avere dato vita ad una vendita simulata. (Leggi qui: L’agonia infinita del Key). 

Nonostante la prescrizione del reato di infedeltà patrimoniale, la Corte di Cassazione ha recentemente confermato la confisca dell’immobile, ponendo fine a una disputa legale durata anni. Nel frattempo, l’edificio è stato abbandonato, ridotto a un rudere pericolante. Le aree circostanti sono state transennate per anni a causa del rischio di caduta di calcinacci, rendendo il Palazzo Key il simbolo più evidente del degrado urbano.

Condono e trasformazione

L’istanza di condono presentata ora dal Demanio riguarda le coperture delle facciate effettuate negli ultimi piani del palazzo, lavori eseguiti prima che il cantiere venisse bloccato. Una volta completate le pratiche burocratiche, sarà possibile avviare la tanto attesa ristrutturazione. Latina potrebbe così vedere rinascere uno degli edifici simbolo del centro storico, rimasto per decenni un “buco nero” urbano.

Il Palazzo Key è uno dei punti centrali di un accordo tra il Comune di Latina e l’Agenzia del Demanio, firmato a fine dicembre, volto alla valorizzazione di diversi edifici cittadini. L’intesa, che sarà formalizzata entro poche settimane, risponde alle esigenze di entrambi gli enti: da una parte, il Demanio punta a risparmiare sui fitti passivi delle sue sedi – che ammontano a circa 3 milioni di euro annui – soprattutto per uffici giudiziari; dall’altra, il Comune potrà usufruire gratuitamente della struttura progettuale del Demanio per riqualificare e ristrutturare i propri immobili.

Un piano per il Key

L’accordo prevede che il Palazzo Key venga ristrutturato e messo a disposizione della comunità. Sarà redatto un piano programmatico per definire gli edifici coinvolti e gli uffici da collocarvi. Una clausola imporrà che il Demanio ottenga sempre il placet del Comune prima di destinare gli immobili a specifiche funzioni.

Soddisfazione arriva dal Municipio. Dopo la confisca del Palazzo Key, la sindaca Matilde Celentano aveva manifestato l’intenzione di acquisirlo al patrimonio comunale. Tuttavia, qualsiasi intervento – fosse stato un abbattimento o una ristrutturazione – avrebbe avuto un costo elevato per le casse comunali. Con questo accordo, invece, i costi saranno sostenuti interamente dal Demanio, garantendo così la rinascita dell’edificio senza gravare sul bilancio municipale. (Leggi qui: Celentano «Sul Key discutiamo e Boeri potrebbe fare al caso nostro»).

Il futuro

L’operazione di recupero del Palazzo Key rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni. Mentre si avvia il progetto di ristrutturazione, l’ipotesi di collocare l’Uepe (Ufficio di esecuzione penale esterna) presso l’ex edificio Teti di via Duca del Mare sembra ormai sfumata: la struttura è stata giudicata troppo centrale e inadeguata per il tipo di servizi offerti.

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Ora il destino del Palazzo Key è finalmente delineato. La sua riqualificazione non sarà solo un intervento urbanistico, ma un simbolo di rinascita per la città di Latina. Trasformerà un edificio dimenticato in una risorsa per la comunità.



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