Sanità pubblica
11 Febbraio 2025
“Io e il governo non vogliamo privatizzare la sanità e quindi rimando al mittente le accuse di privatizzazione che non sono mai state fatte in questi due anni” risponde così il ministro Orazio Schillaci, a margine del convegno ‘Sostenibilità in radiologia’
“La cosa che un po’ mi dispiace è che ogni volta che si prova a fare una riforma o a cambiare qualcosa c’è chi dice che vogliamo privatizzare. Ribadisco che io e il governo non vogliamo privatizzare la sanità e quindi rimando al mittente le accuse di privatizzazione che non sono mai state fatte in questi due anni, e non c’entrano nulla i medici di medicina generale con eventuali privatizzazioni della sanità”. Risponde così il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine del convegno ‘Sostenibilità in radiologia’ promosso dalla Società italiana di radiologia medica e interventistica, a chi, con la riforma sui mmg, lo accusa di voler privatizzare la sanità. Sono di questa mattina le parole del ministro, in un’intervista al Sole 24 ore, in cui dichiara: “Credo che il Servizio sanitario nazionale vada riformato perché sono passati 46 anni da quando è stato istituito senza perdere le sue caratteristiche principali, cioè quello della sua universalità e quello di dare grande attenzione soprattutto alle persone che hanno meno mezzi”.
Un’altra riforma su cui il governo punta è quella relativa ai medici di famiglia. “Sulle case di comunità e sulla medicina territoriale non possiamo assolutamente arretrare: abbiamo bisogno della leale collaborazione dei medici di medicina generale e sono certo che ci sarà per far funzionare meglio la medicina territoriale – prosegue – visto che da questa dipendono tanti problemi come il sovraffollamento del pronto soccorso e poi bisogna anche stare a sentire quelle che sono le esigenze dei nuovi medici”. “I più giovani magari vogliono avere un tipo di lavoro diverso. Se non scelgono oggi di fare il medico di famiglia dobbiamo capire che le regole vanno cambiate da subito e bisogna far sì che la medicina generale – aggiunge – diventi una specializzazione di tipo universitario. Basta con corsi diversi da regione a regione”. Su questo fronte, il ministro precisa in merito alla possibilità di scegliere il medico di base: “Stiamo discutendo con le regioni, ancora non c’è una posizione unitaria, nei prossimi giorni credo che ci chiariremo le idee. Io penso che sia fondamentale avere i medici di medicina generale dentro le case della comunità se vogliamo che la medicina territoriale parta”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci a margine del convegno ‘sostenibilità in radiologia’ promosso dalla società italiana di radiologia medica e interventistica Sirm. “Non abbiamo – ha aggiunto – nessuna preclusione rispetto a quelle che sono alcune delle richieste da loro avanzate e non vogliamo certo togliere ai cittadini la possibilità di scegliere il medico con il quale poi si instaura un rapporto”.
Quanto al nodo liste d’attesa, “il dato significativo è che ci sono notevoli miglioramenti, ma ancora ci sono tante pratiche che vanno migliorate e la legge lo consente senza bisogno di decreti attuativi che tra l’altro sono tutti in via di emanazione. Penso al Cup unico o al divieto assoluto di chiudere le liste d’attesa e le prenotazioni. Per questo c’è bisogno della completa partecipazione di tutti, in particolare delle Regioni”. E poi ci sono gli investimenti del Pnrr. “Credo che il fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina siano fondamentali per avere una sanità più equa e accessibile – conclude – Con il primo avremo riassunto tutta la storia clinica di ognuno di noi e questo faciliterà l’accesso alle cure quando a esempio qualcuno si rivolge al pronto soccorso. La telemedicina è una rivoluzione, come quando in Italia nel dopoguerra sono state fatte le autostrade, soprattutto per chi magari abita in piccoli centri o all’interno della nostra penisola”.
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