Denuncia penale: Pesanti dubbi sulle indagini austriache sull’atterraggio d’emergenza di Swiss

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L’Airbus A220 della Swiss dopo l’atterraggio di emergenza a Graz.

Bild: X

Dopo l’atterraggio d’emergenza di un volo Swiss a Graz, le autorità investigative austriache sono state pesantemente criticate. Ci sarebbero stati ritardi inspiegabili nelle comunicazioni e sarebbero sparite per alcuni giorni delle mascherine dell’aereo, forse difettose. Un assistente di volo ha perso la vita nell’incidente. Uno studio legale viennese ha presentato una denuncia penale.

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Potrebbero essersi verificati gravi errori durante le indagini da parte delle autorità austriache sull’atterraggio d’emergenza dell’Airbus A220 di Swiss a Graz.
  • Un’assistente di volo è morto in ospedale qualche giorno dopo la manovra a causa di una grave mancanza di ossigeno, malgrado indossasse l’apposita mascherina.
  • Uno studio legale viennese ora sospetta addirittura corruzione e ostruzione della giustizia e sporge denuncia penale.
  • Sotto la lente i presunti gravi errori del Centro federale austriaco di indagine sulla sicurezza (SUB). 

L’incidente ha suscitato molto scalpore: il 23 dicembre del 2024, un Airbus A220 della Swiss in rotta da Bucarest a Zurigo ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Graz, in Austria.

Un malfunzionamento del motore ha causato la formazione di fumo che aveva invaso la totalità dell’aereo.

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Dodici passeggeri e quattro membri dell’equipaggio hanno avuto bisogno di cure mediche.

Un assistente di volo, un 23enne di Zurigo, è poi morto in ospedale a causa della grave carenza di ossigeno, nonostante indossasse una maschera speciale, in dotazione all’equipaggio proprio per affrontare simili situazioni.

Mascherine difettose letali?

Il giornale «Tages-Anzeiger» rivela che Swiss ha scoperto un anno prima che alcune di queste maschere, le cosidette PBE (acronimo di «Protective Breathing Equipment») nei suoi aerei erano difettose.

Al momento dell’atterraggio di emergenza a Graz, la compagnia di bandiera elvetica aveva già sostituito le mascherine nella maggior parte degli aerei della sua flotta, ma non sull’A220 che ha effettuato l’atterraggio d’emergenza.

Il corretto funzionamento o meno dei PBE è ora al centro dell’indagine in corso da parte della procura competente.

Mascherine sparite per giorni? in arrivo la denuncia penale

Secondo il quotidiano «Tages-Anzeiger», nel corso delle indagini sono emersi gravi errori da parte del Centro federale di indagine sulla sicurezza (SUB) austriaco: uno studio legale viennese sospetta addirittura corruzione e ostruzione della giustizia e ha sporto denuncia penale.

Il corretto funzionamento della maschera è un elemento fondamentale dell’indagine in corso da parte della Procura.

Ci sono state anche irregolarità nel processo investigativo: ad esempio, i dipendenti del SUB hanno portato via le maschere, forse difettose, in un sacco della spazzatura, senza che la Procura ne fosse a conoscenza.

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Queste prove sono state esaminate dalla polizia scientifica solo una settimana dopo.

In causa l’operato del SUB, ritardi oscuri

Tuttavia, secondo la denuncia penale presentata dallo studio legale viennese, di cui il TAGI ha potuto avere una copia, è discutibile anche il motivo per cui il SUB abbia cercato di far classificare quanto accaduto come un semplice «disturbo» e non come un «incidente».

Nel caso di un «incidente», le indagini sono più ampie e dettagliate. La situazione, cioè la classificazione dell’evento, è cambiata solo dopo la morte dell’assistente di volo.

Con questa modifica le norme internazionali dicono che il SUB deve informare il più rapidamente possibile le agenzie in vari paesi dell’avvio di un’indagine.

Sarebbero dunque dovute essere informate velocemente la compagnia aerea (che ha sede in Svizzera), il costruttore dell’aeromobile (che ha sede in Francia) o/e il costruttore del motore (che ha sede negli Stati Uniti). Lo scambio d’informazioni può avvenire anche attraverso canali non ufficiali.

Il responsabile irraggiungibile per sette giorni

Il responsabile dell’indagine del SUB non era però reperibile nei primi giorni dopo il dramma per le parti coinvolte, come appunto Swiss. 

Solo ben una settimana dopo, quando è stato coinvolto il SISI, il Servizio d’inchiesta sulla sicurezza svizzero, conosciuto a livello internazionale come lo Swiss Transportation Safety Investigation Board (STSB) è avvenuto uno scambio d’informazioni con il capo dell’inchiesta austriaca, come riportato sempre dal «Tages-Anzeiger».

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Il SUB però non considera tardiva la notifica «pochi giorni dopo l’incidente», anche se è avvenuta il 30 dicembre.

Stando al giornale zurighese diverse fonti a Swiss hanno riferito di un certo sconcerto per come la vicenda è stata trattata dalle autorità austriache. Il SISI ha ora ripreso alcuni punti dell’indagine.

Per il Centro federale di indagine sulla sicurezza austriaco queste accuse sono false e l’autorità non vede alcuna cattiva condotta. Gli avvocati dello studio legale viennese invece la pensano diversamente.





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